Il Giro è fatto così, ed è meraviglioso anche per questo. Quando si è portati a pensare che una tappa non riservi particolari sorprese e che i pronostici siano abbastanza doverosi e scontati, ecco che accade quello che non ti aspetti. L'Ottava tappa da Foligno ad Arezzo di sorprese che hanno incendiato la corsa ne ha regalate parecchie. Così succede che una pagina avvincente e straordinaria di questa edizione del Giro viene scritta dal 28enne lombardo Gianluca Brambilla in forza alla Etixx-Quick Step.
Brambilla è entrato nel gruppetto composto da una quindicina di fuggitivi fin dai primi Km, non ha mai mollato e ha corso con estrema intelligenza. La fuga vera ha inizio con il passaggio di Assisi dopo soli 15 Km. Nel gruppetto ci sono gli italiani Montaguti (Ag2r), De Marchi (Bmc), Moser (Cannondale), Brambilla, Trentin (Etixx-Quick Step) e Berlato (Nippo-Vini Fantini), ai quali si aggiungono Kadri (Ag2r), Venter (Dimension Data), De Bie (Lotto Soudal), Rojas (Movistar), Sutterlin (Movistar), Arndt (Giant-Alpecin) e Tcatevich (Katusha).
Sulle prime rampe dell'Alpe di Poti a 26 Km dall'arrivo, è Montaguti a lanciare il primo attacco seguito da Berlato, ma la stoccata vincente, quella che fa davvero male però, è quella di Brambilla, che grazie al lavoro incessante e straordinario del compagno di squadra Matteo Trentin che lo ha assistito per tutta la giornata, riesce a trovare lo spunto nel momento giusto staccando i compagni di fuga e involandosi solitario verso il traguardo. Montaguti prova a chiudere, ma il corridore della Etixx-Quick Step è imprendibile sul terreno a lui congeniale e affronta una sorta di crono individuale per i 25 Km che restano, arrivando al traguardo in solitudine e cogliendo una meravigliosa vittoria di tappa.
Le sorprese però non finiscono qui, perché la maglia rosa Dumoulin fino a ieri apparso in forma smagliante, quando finisce l'asfalto e inizia lo sterrato sulle prime salite con pendenze al 6,5% e picchi al 14%, va in sofferenza e si stacca. L'olandese prova a stringere i denti e a salire del proprio passo, ma Valverde accortosi della difficoltà della maglia rosa, impone un accelerata notevole che apre un buco che Dumoulin non riesce più a chiudere.
Con il murciano della Movistar però ci sono anche un pimpante Vincenzo Nibali (Astana), Pozzovivo (Ag2r), Zakarin (Katusha), Chaves (Orica Green Edge) e Mikel Landa (Team Sky) che inizialmente sembra non riuscire a tenere il passo ma poi riesce a rientrare. Il capitano della Giant-Alpecin invece scollina con 1’18’’ di ritardo dai rivali aiutato dal compagno di squadra Arndt, e chiude ad Arezzo con 2’51’’ da Brambilla e 1’10’’ da Valverde. Proprio in vista dell'arrivo Valverde riesce a forzare ulteriormente guadagnando altri 3” su Nibali.
Dopo il risultato odierno, terremoto nella generale totalmente rivoluzionata, mentre in serata arriva l'annuncio del ritiro di Marcel Kittel (Etixx Quick Step), vincitore delle due tappe olandesi dal Giro motivato dall'eccessiva stanchezza e dall'appuntamento dei prossimi mondiali in Qatar. Giro concluso anche per Elia Viviani (Team Sky), Boy Van Poppel (Trek-Segafredo) e Iuri Filosi (Nippo-Vini Fantini) giunti al traguardo fuori tempo massimo a causa di problemi fisici e condizione non al massimo.
Ordine di arrivo
- Brambilla (Etixx-Quick Step)
- Montaguti a 1'06" (AG2R)
- Moser a 1'27" (Team Cannondale)
- Venter a 1'28'' (Dimension Data)
- De Marchi a 1'33" (BMC)
- Valverde a 1'41" (Movistar)
- Kruijswijk (LottoNL)
- Landa (Team SKY))
- Chaves (ORICA)
- Zakarin (Team Katusha)
Classifica generale
- Gianluca Brambilla (Etixx-Quick Step)
- Ilnur Zakarin (Team Katusha) a 23"
- Steven Kruijswijk (LottoNL) a 33"
- Alejandro Valverde (Movistar) a 36"
- Vincenzo Nibali (Astana) a 45
- Johan Chaves (Orica) a 48"
- Rigoberto Uran (Cannondale) a 49"
- Rafal Majka (Tinkoff-Saxo) a 54"
- Domenico Pozzovivo (AG2R) a 54"
- Mikel Landa (Team SKY) a 1'03"