Qualche tempo fa Valeria mi ha regalato il libro Strada alle donne a cura di Claudia Giuliani, Sandra Dirani, Cristina Fragonzi e mi ha detto: "Vedi un po' se riesci a tirarne fuori una pièce". Valeria ha talento e lo riconosce nelle persone che incontra.
E quella volta è stato il mio incontro con lei. Fino ad allora ero io che le chiedevo la sua collaborazione, ora la situazione si è capovolta. È lei che mi ha offerto la sua fiducia e io contraccambio come posso. Innanzitutto ho letto il libro: pagina dopo pagina tante vite sono scese in me e hanno arricchito le mie giornate, la mia vita tutta intera.
L'altra sera il figlio di Piero Angela in una sua trasmissione mi ha scientificamente dimostrato che a una certa età le passioni si affievoliscono e quasi spariscono. Allora nonostante la mia certa età sono rimasta una ragazza perché la passione abita ancora la mia casa. Care donne di questo bel libro vi ho amate tutte quante o meglio, ho amato le vostre vite con la passione di quella ragazza che ancora non mi abbandona. In voi ho ritrovato il senso, il coraggio, di rimettermi di nuovo a raccontare le vostre vite come meglio so fare. Così ho iniziato a scrivere e per farlo sono entrata a fare parte delle vostre giornate: insieme a voi ho percorso in bicicletta le strade di campagna, i sentieri della pineta e della valle, ho conosciuto le bambine e i bambini che avete curato, le loro madri, il lavoro, la determinazione nel proteggere e difendere le vostre scelte. Ho condiviso il vostro coraggio. E mentre scrivevo vi ho messe in relazione con le mie figlie e le mie amiche. Ho scritto tra passato e presente, ho fatto confronti, sottrazioni, divisioni, moltiplicazioni e alla fine il risultato era sempre, oggi come ieri, tanto lavoro e in mille modi, il dono di voi stesse. E l'andare avanti "il fare strada" comprendeva nell'ordine simbolico e reale la bicicletta e la mela, il frutto proibito della conoscenza.
Elogio della bicicletta
Che cosa c'entra adesso la bicicletta? Rispondendo di nuovo al figlio di Piero Angela, senza bicicletta credo che non potrei vivere. La mia passione per lei non ha limiti. Mi è necessaria come il pane quotidiano. Sarà perché io e le altre abbiamo vissuto e viviamo in questa vasta pianura, la bicicletta è il simbolo della nostra libertà. Molti artisti per realizzare le loro opere hanno usato droghe di tutti i tipi, invece io ho realizzato tutte le mie opere a cavallo della bicicletta. Anche questa mattina percorrendo la mia strada sotto una fitta pioggerella la mente ha prodotto nuovi lavori e ha messo bene in luce alcuni interventi che devo realizzare nell'evento del 4 marzo a Ravenna, al Circolo culturale Mama's club.
Infatti dopo avere letto e scritto, andando in bicicletta, ha preso forma Ravenna, vita di donne tra passato e presente. Dopo avere realizzato eventi nelle mie case all'aperto, con molte amiche e amici mi sono detta: "È arrivato il momento di fare un lavoro minimalista, al chiuso, con poche artiste e artisti. Proprio lo stretto necessario". È nato così anche il sotto titolo, Concerto a più corpi. E di nuovo il miracolo delle amiche. La mia strada tutte le volte si moltiplica, entra in relazione e nasce qualche cosa che prima non c'era. Una terza identità del tutto nuova.
Questo qualcosa che prima non c'era è tutta nel corpo e nella mente di Selina Bassini, Monica Marcucci, Federica Maglioni, Cristiana Zama, Paola Barbaro, Valeria Nonni e Gianluigi Tartaull. Ho pensato questo lavoro come una partitura musicale dove suoni (Federica), azioni (Monica, Cristiana, Paola) e voce narrante (Gigi) formano un'unica visione. La direzione di questo concerto è tutta nella voce narrante di Gigi. È lui che legge in prima persona la vita di donne ravennati di ieri e di oggi "esemplari" per il coraggio, per il senso, per la cancellazione di ruoli prestabiliti, per l'autenticità, l'autonomia, le relazioni e tanto altro ancora. Nella lettura, Gigi si fa testimone di eventi s-conosciuti e da uno sfondo opaco ne riporta in luce il valore. A lui, come figura maschile dono la mela, il frutto della conoscenza che può diventare anche una "patata bollente". Nel realizzare un evento che contiene il "mai visto" (se ancora il mai visto esiste), ci si mette sempre a rischio.
La sua infatti è un'operazione destabilizzante, è proprio quella cosa del tutto nuova che prima non c'era. Con la sua voce virile e autorevole e la mano sulla spalla di Cristiana parte dicendo: "Sono Silvana e abito a Novi Ligure. La prima volta che sono venuta a Ravenna ciò che più mi ha colpita è vedere tutte queste donne che andavano in bicicletta con tanta fierezza. Mi sono sembrate tante regine a cavallo. Sì, a cavallo della loro bicicletta. Così mi sono detta che Ravenna è la città delle donne...".
E così la partenza contiene subito il rischio che nelle prove ci ha creato anche qualche dubbio, ma questa mattina nel mio viaggio sotto la pioggerellina gelida e fitta ho avuto la certezza che proprio quell'inizio così potente contiene l'essenziale, fatale qualità di tutto il lavoro. Qui infine voglio sottolineare la grazia, la sensibilità e la forza espressiva delle azioni di Monica, Cristiana e Paola, che con grande libertà si confrontano con la voce narrante e con la misteriosa isola dei suoni elaborati e creati da Federica e da Gigi. Il tutto governato da Selina, fotografato da Valeria e ripreso da Giorgio Benelli. Inoltre anche questa volta mi sono portata appresso e ho messo in scena la prima pagina del Codice miniato di Giuliana Anicia realizzata in ceramica e in grandi dimensioni dall'artista Letizia Tozzi. A me non rimane altro che guardarle in azione e condividerne la passione. Ringrazio l'Assessorato alle Pari Opportunità e il circolo culturale Mama's, e desidero riconoscere, come è giusto fare il lavoro di tutte e tutti quanti.
Mariella Busi De Logu soggetto, ideazione e regia
Gianluigi Tartaull regia del suono e voce narrante
Federica Maglioni partitura sonora del testo
Selina Bassini collaborazione alla regia
Azioni coreografiche di e con Paola Barbaro, Monica Marcucci, Cristiana Zama
Letizia Tozzi opera in ceramica
Giorgio Benelli operatore video