La classe regina del moto mondiale, la motoGP, ha il suo vincitore. Il Gran Premio della Comunità Valenciana ha decretato il nuovo campione del mondo: Jorge Lorenzo.
L'epilogo è arrivato dopo settimane di veleni legati ad accuse, polemiche e sospetti che Valentino Rossi, pilota Yamaha e in testa al mondiale dalla prima gara, aveva rivolto al suo rivale diretto, e compagno di squadra, Jorge Lorenzo, oltre che a Marc Marquez, pilota di punta del team Honda Repsol. Le prime avvisaglie della crescente tensione erano emerse a tre gare dalla fine: a Phillip Island in Australia, quando Marquez è stato accusato da Rossi di voler far vincere il mondiale a Jorge Lorenzo, e dopo averlo ostacolato in una gara tirata, in cui Marquez ha lottato a denti stretti con il pilota italiano, ha commesso un “errore sospetto” andando lungo in una staccata e permettendo a Lorenzo di andare in testa e guadagnare un consistente vantaggio che lo avrebbe portato alla vittoria finale.
Già nell'immediato dopo gara le polemiche sono state feroci e si è andati molto oltre la solita rivalità sportiva. Arrivati a Sepang, sulla scia dei veleni, il Gran Premio della Malaysia si concludeva con la vittoria di Jorge Lorenzo, ma con quel bruttissimo episodio tra Valentino Rossi e Marc Marquez che ha portato all'eliminazione del pilota spagnolo della Honda, dovuta a una caduta legata a un contatto tra lui e il pilota italiano della Yamaha ancora una volta dopo che Lorenzo, grazie all'ennesimo duello tra Marquez e Rossi era riuscito ad andarsene e a conquistare la vittoria. Un brutto epilogo dovuto anche al crescente clima di tensione e di rabbia che andava montando sempre più. A fine gara, la commissione dei giudici di corsa, dopo aver esaminato i fatti, ha ritenuto di dover penalizzare Rossi retrocedendolo all'ultima posizione sullo schieramento di partenza nell'ultima gara del campionato: a Valencia appunto. Dopo aver presentato ricorso al TAS, Rossi si è visto consegnare una sentenza negativa che lo ha costretto a partire dall'ultima casella dello schieramento, nell'ultima gara della stagione con sette punti di vantaggio sul compagno/rivale della Yamaha, ma di fatto complicando la possibilità di vincere il titolo mondiale. Rossi infatti sarebbe dovuto arrivare immediatamente dietro a Lorenzo o vincere la gara per laurearsi campione.
Il resto è storia recente: l'ultimo atto di questo campionato del mondo non poteva che chiudersi nel peggiore dei modi con ombre, sospetti, e forse qualcosa di più ad avvelenare quella che sarebbe dovuta essere una festa dello sport. A Valencia si è consumato l'assassinio dello spirito sportivo e dell'essenza del nobile gesto legato alle competizioni, come dovrebbe essere in un confronto leale con lo scopo di incoronare il campione. Si è arrivati a una gara stracolma di tensione, dove nonostante la passione quanto accaduto nelle precedenti settimane ha lasciato l'amaro in bocca agli appassionati, privandoli del gusto pieno di assistere a sfide epiche tra gli eroi delle due ruote. A fine gara, le dichiarazioni dei protagonisti hanno cercato di togliere il circus dall'imbarazzo ottenendo invece l'effetto opposto. Così per stessa ammissione di Lorenzo, emerge che la Yamaha aveva un margine superiore agli altri, ma che il pilota maiorchino non è riuscito a sfruttare tutto il potenziale a causa della pressione dovuta alla situazione. Marquez dal canto suo, ha ribadito di non aver affatto aiutato Lorenzo, e che chi avesse sostenuto questa tesi, l'avrebbe offeso, avendo lui dato il massimo.
Analizzando interamente la corsa invece, risulta evidente agli appassionati che Marc Marquez, a differenza della gare precedenti in Australia e Malaysia dove ha combattuto fino all'episodio maledetto con Rossi, questa volta non solo è stato più che remissivo nei confronti di Lorenzo, poi vincitore della gara di casa che lo ha laureato campione del mondo, ma non l'ha mai attaccato pur essendo in grado di farlo. In diverse circostanze addirittura Marquez avrebbe dovuto più volte allargare la traiettoria e attaccarsi ai freni per non tamponare il pilota Yamaha. Jorge Lorenzo a fine gara ha ringraziato pubblicamente i piloti Honda per averlo "rispettato" senza creargli problemi... Altro episodio quantomeno sospetto vede Marquez rischiare di buttare giù anche Pedrosa, suo compagno di squadra che negli ultimi giri aveva mostrato l'intenzione di attaccare sia Marquez stesso che Lorenzo con Rossi in quarta posizione. Il risultato finale premia Jorge Lorenzo: vincitore e nuovo campione del mondo, vede Marc Marquez chiudere in seconda posizione seguito da Daniel Pedrosa, che precede Valentino Rossi in 4a posizione.
Purtroppo quanto accaduto nel finale di stagione è stato letale per lo sport e per quella passione che ha tanto entusiasmato milioni di tifosi fino alla gara di Phillip Island, prima che la situazione precipitasse... I veleni delle ultime settimane e quanto accaduto anche nell'ultima gara hanno consegnato uno dei peggiori spettacoli nella storia del motociclismo a prescindere da chi sia il vincitore... Peccato! Speriamo di ripartire con uno spirito diverso nella prossima stagione, ritrovando gli stimoli e la passione per tornare a credere...