Chi segue l'attività di un musicista impegnato e poliedrico come Francesco Di Fiore conosce il suo amore per il cinema e l'influenza che la “settima arte” esercita sulla sua composizione: con Pianosequenza Di Fiore propone la sua versione di celebri musiche per cinema, con una selezione di compositori quali Glass, Nyman, Tiersen e Susman.
Il piano sequenza è una ripresa che coincide con un’intera sequenza, che si sviluppa nell'arco di un'unica inquadratura. Una tecnica cinematografica celebre, adottata con frequenza e tante varianti in numerosi casi. Ad essa e ad alcune tra le più importanti colonne sonore degli ultimi anni si è ispirato Di Fiore nel suo nuovo progetto, nato prima dal vivo, dal “video concerto” con la visual artist Valeria Di Matteo.
I musicisti e i film selezionati per Pianosequenza sono Philip Glass (The Truman Show e The Hours), Yann Tiersen (Il favoloso mondo di Amélie), Michael Nyman (Lezioni di piano, Lo zoo di Venere e Il diario di Anna Frank), William Susman (When Medicine Got It Wrong) e lo stesso Di Fiore (Ore diciotto in punto di Giuseppe Gigliorosso). Il disco è pubblicato dall'olandese Zefir Records con distribuzione internazionale Bertus, Naxos distribuirà in Canada e USA, oltre che in digitale. Di Fiore ha promosso il disco in Olanda con un tour che ha toccato le città di Middelburg, Amsterdam, Groningen, Drachten, Zwolle e Sneek.
Presentiamo il disco partendo dal progetto originario, ovvero il “video-concerto” che hai realizzato con Valeria Di Matteo. Come nacque e come si sviluppò questa idea iniziale?
Pianosequenza è il più recente tra i “videoconcerti” che da anni proponiamo al pubblico, da quando è nato questo sodalizio artistico con la videoartista Valeria Di Matteo. Tutto è cominciato nel 2007 con il mio lavoro Visioni, per pianoforte ed elettronica con video. Successivamente è arrivato HGW e in seguito Visual Piano. Pianosequenza è il più recente e conserva maggiore affinità con Visual Piano, recital di pianoforte solo e visuals dove si alternano composizioni di epoca barocca e contemporanea. L’idea di Pianosequenza è nata quando ho pensato di proporre in concerto musiche originali per il cinema dove il pianoforte fosse però assoluto protagonista. Tutte composizioni originali per pianoforte solo, oppure in cui il pianoforte ha un ruolo predominante. Poi, la terminologia cinematografica ci ha offerto un titolo formidabile per questo progetto: è un po’ un gioco di parole ma contiene anche un suggerimento a un ascolto senza soluzione di continuità.
Dal live al disco: come mai hai pensato di immortalare questi brani su cd?
È stato il produttore a propormi di realizzare il cd di Pianosequenza. Aveva assistito a un mio concerto in Olanda e conosciuto la mia attività artistica. Poi ha desiderato collaborare in un progetto discografico e ho volentieri accolto la sua proposta.
Pianosequenza inaugura la tua collaborazione con l’olandese Zefir Records: come ti trovi con questa etichetta?
Zefir è un’etichetta che conoscevo da anni poiché molto attenta alla musica contemporanea. È un riferimento importante per gli appassionati del genere, soprattutto di una corrente precisa. Per me è un onore aver attirato l’attenzione di Jakko van der Heijden, produttore accorto e brillante ingegnere del suono. Considero un privilegio aver pubblicato con Zefir e mi auguro che la collaborazione possa continuare.
Glass, Nyman, Tiersen, Susman: con quale criterio hai selezionato questi artisti e le loro musiche per film?
La scelta non è stata esclusivamente mia, ci siamo confrontati con il produttore e abbiamo trovato un compromesso tra le esigenze di catalogo e la mia idea del progetto. La scelta finale è caduta su autori, tutti viventi, che hanno fatto la storia della musica contemporanea e che sento molto vicini dal punto di vista del linguaggio. Non sono compositori esclusivamente votati alla produzione cinematografica ma che tuttavia hanno creato dei capolavori assoluti che resteranno nella storia del cinema. Ho grande familiarità con la loro musica e, fatta eccezione per Yann Tiersen, ho spesso eseguito in altri progetti loro opere scollegate dall’ambiente del cinema.
Tra i quattro prescelti, William Susman gode di minore fama in Europa ma ci sembra di capire che ha una visione musicale e artistica più affine alla tua.
William Susman è un compositore fondamentale, una pietra miliare per la musica americana contemporanea di area postminimalista. È molto famoso in patria, un po’ meno in Europa. La sua produzione pianistica è di indiscusso rilievo, soprattutto la colossale raccolta Quiet Rhythms. Ho avuto l’onore di eseguire per la prima volta in Europa una selezione tratta da quest’opera che, per importanza e valore sostanziale, non esito a paragonare al Clavicembalo ben Temperato di Bach. Anche per lui la produzione cinematografica viaggia un passo indietro rispetto ai suoi altri lavori tuttavia conserva ben delineate le caratteristiche del suo linguaggio più peculiare. Ciò non toglie che la sua musica per il cinema sia ugualmente ispirata e carica emotivamente.
Tra i vari brani presenti, tre appartengono alla tua colonna sonora per Ore diciotto in punto. Per quale motivo li hai inseriti?
Una buona porzione della mia attività artistica rappresenta la composizione avendo scritto anche musica per il cinema credo che aggiungerla in programma sia più che naturale. Eseguo solitamente la mia musica nei miei concerti e ho sempre notato quanto il pubblico apprezzi l’autore eseguire la propria musica.
Quando lavori a una colonna sonora solitamente in che modo procedi?
Il primo passo consiste nella lettura della sceneggiatura. Il confronto e la discussione con il regista è il passo successivo. Dopodiché preferisco aspettare il girato, trovo molto più stimolante commentare musicalmente le immagini piuttosto che lasciarmi ispirare della sola lettura. È pur vero che può presentarsi l’esigenza di completare una parte del lavoro ancora in fase di ripresa, come è successo con Ore diciotto in punto: uno dei temi fondamentali del film è nato durante le riprese poiché il protagonista, un pianista, eseguiva in una scena un brano riconoscibile della colonna sonora.
Il cinema influenza la tua composizione oppure ti senti più vicino a un’idea di musica “assoluta”, sciolta da elementi esterni?
Il cinema influenza assolutamente la mia composizione. Addirittura tutta la mia musica è legata a immagini, vere o irreali che siano, non necessariamente dichiarate ma che comunque condizionano la mia musica. L’aspetto sinestetico è sempre stato presente nel mio lavoro e continua ad esserlo.
Qualche anno fa si parlò molto di te per la tua iniziativa Miniature. Quali sono gli elementi comuni e quali le differenze da Pianosequenza?
Non ci sono di fatto elementi comuni tra i due progetti. Pianosequenza è un progetto performativo, un videoconcerto eseguito con Valeria Di Matteo che adesso è diventato un album. Miniature è un ciclo di composizioni che hanno impegnato solo l’aspetto creativo del mio lavoro.
Pianosequenza proseguirà il suo percorso di “video-concerto”?
Naturalmente, lo eseguiremo ancora spesso. Pianosequenza è un “work in progress”, il programma continuerà sempre ad arricchirsi di nuove musiche e nuovi autori conservando ovviamente il proposito iniziale. Una recente acquisizione del programma (non presente nel cd) per esempio è un trittico tratto dalla colonna sonora del film Viaggio Segreto di Roberto Andò, un capolavoro del compositore Marco Betta, una Suite alla quale ho lavorato personalmente, con l’approvazione dell’autore, per la realizzazione della nuova vesta pianistica.
Francesco Di Fiore
Pianista e compositore nato a Palermo nel 1966, studia in Austria con Harald Ossberger, nella Repubblica Ceca, presso l’Accademia Nazionale di Musica, con Peter Toperczer e in Italia con Eliodoro Sollima e Bruno Canino. Nel 1986 intraprende la carriera concertistica eseguendo centinaia di concerti in Italia e all'estero. Tuttora attivo come concertista è regolarmente presente in festival internazionali presentando sue composizioni e altre di autori contemporanei. Collabora regolarmente con la videoartista Valeria Di Matteo la quale cura tutti i progetti video dei suoi video-concerti. Diversi compositori contemporanei hanno per lui scritto e dedicato loro opere, tra i più significativi ricordiamo Matteo Sommacal che ha scritto e dedicato The Whale’s Divertissement, eseguito da Francesco con grande successo in Italia, Inghilterra, Olanda e Cina. Incide per l’etichetta olandese Zefir Records. È autore di musica contemporanea di area post-moderna / post-minimalista. La sua produzione comprende composizioni strumentali, da camera e per orchestra, ma anche colonne sonore per il cinema. Una vasto segmento della sua produzione riguarda tuttavia le musiche di scena per il teatro, ha infatti collaborato con numerosi registi teatrali realizzando più di trenta opere per il teatro, sia classico che contemporaneo. È l’autore della colonna sonora del film Ore Diciotto In Punto di Giuseppe Gigliorosso. Nel 2011 realizza un originale e mastodontico progetto denominato Miniature 2011 che ha attirato l’attenzione della stampa internazionale e che ha coinvolto un vasto pubblico con l’utilizzo del web: ha presentato una nuova composizione ogni settimana per un totale di 53 pezzi e 207 minuti di musica, condivisi liberamente sul suo sito internet. Ha collaborato con musicisti quali Giovanni Sollima, Sang-Fi Kim, Damiano Binetti, Neil Campbell, Mario Crispi, ZoFo Duet. È vincitore di concorsi internazionali e le sue musiche sono spesso eseguite in Italia ed all'estero, più recentemente in Germania, Croazia, Finlandia, Spagna, Francia, Romania, Slovacchia, Serbia, Gran Bretagna, Olanda, Stati Uniti, Cina.
Per maggiori informazioni:
www.francescodifiore.com
Pianosequenza trailer: