Chi si guarda nel cuore
sa bene quello che vuole
e prende quello che c'è
Ha ben piccole foglie
ha ben piccole foglie
la pianta del tè
(Ivano Fossati, La pianta del tè)
Con il termine Camellia Sinensis (definizione scientifica che in latino significa camelia cinese) si fa riferimento alla pianta da cui si ricavano le foglie del tè. Appartenente alla famiglia delle Theaceae, il nome del genere Camellia si deve a Carlo Linneo in memoria del boemo Kamel, botanico gesuita che viaggiò nel sud-est asiatico. La denominazione Camellia Sinensis fu adottata durante il Congresso Internazionale Botanico del 1935 per codificare definitivamente il nome di questa pianta.
L’arbusto della pianta del tè è originario dei paesi asiatici del Myanmar (ex Birmania), Cina e India settentrionale. Camellia Sinensis (L), dove “L” sta per Linneo, indica il nome della specie di origine cinese, ma ne esistono altre due: Camellia Assamica proveniente dall’omonima regione indiana di Assam, con foglie più grandi rispetto alla varietà cinese, e Camellia Sinensis sub-specie Lasiocalyx o Cambodiensis nativa della penisola indocinese, i cui nomi vennero suggeriti dal botanico americano Wight nel 1962 per distinguere le une dalle altre, soprattutto in seguito alle pressioni da parte degli indiani dell’Assam che reclamavano la loro denominazione d’origine. Altri appellativi, spesso in qualità di sinonimi, vengono utilizzati per identificare la regione di origine delle pianta, come ad esempio Yunnan, nome della celebre provincia cinese. (Da non confondere invece il nome della pianta del tè con Tea tree, nome comune della pianta Melaleuca Alternifolia da cui si estrae il noto olio essenziale).
Questo arbusto richiede per la sua crescita un suolo ben drenato con un pH tra 4,5 e 5,5 e un clima caldo e umido, con un’elevata frequenza di precipitazioni, associata a una temperatura ottimale che varia dai 13° ai 28-32° C, non a caso le maggiori coltivazioni sono concentrate nella fascia equatoriale e sub-equatoriale. Ad una temperatura inferiore ai 13° C la crescita della pianta è bloccata determinando uno stop vegetativo come succede nei paesi più a nord della fascia equatoriale come il Nepal e il nord dell’India durante i mesi invernali. Le temperature molto alte rischiano di danneggiare le parti più delicate della pianta, come le foglie apicali, ma che vengono meglio tollerate se bilanciate da un maggiore tasso d’umidità capace di compensare le perdite di evaporazione.
Allo stato selvaggio la pianta può arrivare fino ai 15 metri d’altezza, quelle coltivate invece vengono mantenute ad una altezza di 1,20 metri per facilitare l’operazione di raccolta delle foglie, la cui massima produttività è raggiunta durante l’ottavo e il nono anno d’età. Le foglie si cominciano a raccogliere dopo il terzo anno di vita della pianta nelle coltivazioni a bassa quota, dopo il quinto in quelle d’alta quota, indicativamente dall’inizio della bella stagione. I periodi di raccolta variano a seconda dei paesi produttori, delle condizioni climatiche, delle stagioni, delle tradizioni, ottenendo così una molteplicità di tipologie di prodotto.
In Cina si eseguono mediamente tre raccolti l’anno divisi nei mesi di marzo, maggio- giugno e luglio, il primo di qualità superiore rispetto agli altri. Nell’India settentrionale si raccolgono le foglie da febbraio a novembre, mentre nell’India del sud si raccoglie tutto l’anno. Stessa cosa avviene in Sri Lanka, eccetto per le piantagioni d’alta quota. Anche in Africa la raccolta delle foglie è praticamente continua grazie alle condizioni climatiche che assicurano una costante temperatura elevata. In Corea, paese che produce in maggioranza tè verde, si osservano tre fasi di raccolta: Ujon, raccolto molto pregiato effettuato entro la data del 20 aprile; Sejak, foglie raccolte dal 20 aprile al 5-6 maggio e Chung-ch’a, per il tè raccolto dopo il 6 maggio. Il prodotto finale delle foglie raccolte durante la prima fase si distingue per maggiore delicatezza, e di conseguenza un prezzo più alto rispetto agli altri. In Giappone si hanno quattro raccolti l’anno, da maggio a ottobre. A Taiwan il raccolto principale viene effettuato in primavera, seguito da quello estivo e quello autunnale.
La lavorazione delle foglie del tè dopo la raccolta determinerà il tipo di prodotto finito, la cui classificazione principale è suddivisa in quattro famiglie: tè bianchi, tè verdi, tè oolong o semi-fermentati e tè neri.