“Tutto accade nel grembo dell’Etna, protettivo. Protettivo… - ridacchia Paola Pace, mentre lo dice - veramente potrebbe eruttare da un momento all’altro. Protettivo, come un genitore ottocentesco, famelico”. Un genitore antico nel tuonare che ti ha dato la vita e ne dispone. La Sicilia, ancora. Non quella “nazionalistica” del basta che è siciliano, antipatica come quella alla quale si oppone del “sono tutti mafiosi”, ma la Sicilia. “Nel senso più bello, più creativo di un’isola che mantiene un’identità forte viaggiando per lidi internazionali”.
La Sicilia e l’arte. Paola Pace, direttore artistico di Sciaranuova festival che debutta il 25 luglio nelle vigne laviche del Feudo di Mezzo, a Castiglione di Sicilia (Catania), spiega che “Questo festival vuole rispettare l’arte. L’arte è l’arte. Da anni ci sono mistificazioni, che ne so: uno che partecipa al Grande Fratello poi va in tournée due anni con Pirandello. E’ offensivo, il teatro è fatto di santa pazienza, di polvere, tante volte di povertà”. Nello studiare il cartellone e nel parlarne, Paola è andata per sottrazione: “Sarà la vecchiaia (l’attrice e regista palermitana si aggira sui cinquanta che sembrano meno, tuttavia capiamo ciò che vuol dire n.d.r.), ma ormai mi accontento di una sintesi e, soprattutto, non voglio spiegare fino in fondo, tanto non si potrà mai capire tutto in maniera completa. Nell’intraprendere un nuovo cammino poetico mi metto in modalità di ‘ascolto percettivo’ e cerco di inventare il meno possibile. Ormai so che le cose (e le persone soprattutto), come per magia appariranno come chiamate dalla ‘cosa’. E forse è proprio questo che cerco: un’oasi di frescura poetica, una luce vacillante che deformi le ossa di un verso fantomatico, un’alba di luna musicale inaspettata”.
Paola Pace comincia il 25 luglio dirigendo se stessa in Ancestrale di Goliarda Sapienza con le scene di Cinzia Sarto (Marcello Savona alla chitarra, Lelio Giannetto contrabasso, Lorenzo Affronti rap). Della scrittrice catanese, Paola è la voce e la faccia da anni, da quando fu interprete della sua Modesta, protagonista del romanzo L’Arte della gioia: "Le poesie di Goliarda sono brucianti e lasciano un senso di incompiuto, di indefinito, molto vero. Finalmente Sapienza è tradotta in mezzo mondo, sta viaggiando bene. La Francia la comprende meglio di noi. A Parigi c’è una libreria che si chiama l’Art de la joie". Scrive di Ancestrale Angelo Pellegrino, erede letterario della scrittrice morta nel 1996 tenendo vicini i Sonetti di Shakespeare e I Fratelli Karamazov, forse i libri più amati della vita : “Il titolo di questa raccolta, sempre fortemente difeso da Goliarda, dopo essere stato prima Informazione biologica, poi I luoghi ancestrali della memoria, è la chiave di ogni sua lettura. Esprime il bisogno, melanconico perché luttuoso ma insieme drammatico perché vitale, di ritrovare una propria ancestralità che non è soltanto la radice siciliana ed etnea. Ancestrali non sono solo le cosiddette radici ma l’eternità della passione, con cui bisogna fare i conti. Contro il positivismo stentoreo marxista come fascista, le ragioni ancestrali - Goliarda avrebbe invocato innumerevoli volte nei suoi manoscritti insieme a Pirandello, quando chiedeva loro la forza per andare avanti nella narrazione di fatti: “Aiuto, papà mio aiuto!”. “Fatti! Fatti! Per dio Pirandello!”.
Continua il primo agosto Paolo Macedonio in Un fulmine a ciel sereno di Alberto Lo Porto, diretto da Gaetano Aronica. Paola, esigente in fatto di comicità, con lui si sbellica: “L’ho visto a Roma in un teatro pieno, è abbastanza giovane, geniale. Fa morire dalle risate raccontando dei suoi parenti di Agrigento con uno sguardo molto ironico sulla famiglia”.
L’8 agosto Etta Scollo, celebre per l’intensità del suo canto in siciliano “E’ una perla, sono onorata di averla. Vive a Berlino, ed è interessante questa commistione Sicilia-Berlino. Da molti è considerata l’erede di Rosa Balistreri, ma ha anche un lato alla Ute Lemper”. Mimmo Cuticchio, principe dell’Opera dei Pupi, è di scena a Ferragosto con Tradimento di Gano e morte di Gattamugliere : “Mimmo trae la sua linfa dalla Palermo più profonda e poi va in America, in Giappone, in Australia. Per noi fa un cunto speciale”. Lucia Sardo chiude il festival il 22 agosto con il suo cavallo di battaglia dedicato alla mamma di Peppino Impastato, La madre dei ragazzi: “Una mattatrice assoluta, la stimo enormemente. Ci siamo ritrovate in tutti i film e lei si lancia anima e corpo. Come piace a me”. Lucia Sardo è stata Felicia Impastato anche nel film I Cento passi di Marco Tullio Giordana.
Il sottotitolo di Sciaranuova festival è Teatro in vigna perché il proscenio è stato ricavato tra quelli che un tempo erano i terrazzamenti utilizzati per la coltivazione della vite, sfruttando come quinte le montagne, la lava e i pini secolari. Paola Pace di questo ringrazia Alessio Planeta, produttore di alcuni dei vini più celebri di Sicilia, figli delle uve e della cultura, “che ha voluto questo festival tra le pietre giganti di lava, gentiluomo d’altri tempi che mi ha trascinato in questo posto incantato che si chiama Sciara nuova e che mi ha dato la possibilità di riesumare l’antico sposalizio - mysterium coniunctionis - del vino con il teatro. Che l’ebbrezza sia con noi”.
Aperitivo in vigna alle 19 e spettacolo al tramonto. Che l’ebbrezza sia con noi.