Il Duomo di Como, ovvero la Cattedrale di Santa Maria Assunta, sorge non lontano dal lago ed è uno degli edifici più significativi del Nord Italia. Con la cupola di Filippo Juvara e i marmi policromi della facciata, all’interno ospita opere cinquecentesche di Bernardino Luini e Gaudenzio Ferrari. La chiesa è stata sottoposta a diversi restauri, per esempio uno nel 1933, perché la facciata a strapiombo sulla piazza antistante non era sicura. Successivamente furono il gugliotto e le sculture a essere risanate.
La cattedrale ospita il primo sistema di monitoraggio strutturale automatico d’Italia dotato di sensori a fibra ottica. L’idea dell'impianto nasce nel 2002. L’installazione è effettuata inizialmente dal gruppo di Fotonica del Centro Comune di Ricerca della Commissione Europea di Ispra sul Lago Maggiore. Il lavoro viene completato due anni dopo; dal 2008 il sistema viene gestito da Monitor Optics Systems, una società irlandese il cui responsabile della ricerca e innovazione è italiano. Nel 2009 si aggiunge un ulteriore sensore per una nuova necessità.
Il problema fondamentale del Duomo è la presenza del lago che mina una parte del terreno di base soggetto a fenomeni di infiltrazione d'acqua e conseguente abbassamento. La presenza di una discontinuità nel movimento della terra ha causato l’apertura di diverse crepe in alcuni blocchi di pietra. Questa linea di irregolarità passa sotto la cupola, ovvero la parte più pesante della cattedrale. Da qui l’esigenza di monitorare e misurare l'apertura delle fenditure esistenti e la distanza tra le 4 colonne che reggono la volta.
Il Duomo è stato monitorato già molto tempo prima, con le tecniche di inizio Novecento e con alcuni “sensori” datati che sono tuttora installati. Le travi in legno del sottotetto sono state sostituite negli anni con supporti in cemento, che in caso di movimenti introducono sforzi notevoli alla struttura. Per questo motivo si è deciso in seguito di misurare anche le deformazioni (strain) di queste travi di materiale rigido. Col tempo si è creata una nuova crepa su un arco che collega due delle colonne, quindi è diventato importante misurare anche questo difetto.
Alcuni tipi di fibra ottica sono sensibili alle deformazioni applicate, in particolare all'allungamento. Quando la luce passa nella fibra (si intende in genere luce laser non visibile), se questa si allunga, alcune proprietà luminose cambiano. Queste variazioni si possono misurare in modo molto preciso. Utilizzando la tecnica FBG, in cui solo alcune zone della fibra sono sensibili, si sa con esattezza in che punto lungo la fibra stessa si sta effettuando la misura. Inserendo un tratto di fibra ottica sensibile all'interno di un meccanismo, si possono trasformare i vari tipi di movimento in un allungamento della fibra e misurarlo.
L'uso di questa tecnologia presenta diversi vantaggi: i sensori sono poco invasivi, molto robusti nel tempo, non richiedono manutenzione e si prestano a essere usati in sistemi completamente automatici. Il sistema installato misura 4 parametri usando tipi diversi di sensori:
- apertura di alcune crepe (con sensori di spostamento)
- spostamenti tra le 4 colonne che supportano la cupola (con sensori di spostamento short-gauge)
- deformazioni (allungamenti) in punti selezionati (con sensori di spostamento usati come strain gauge)
- temperatura in varie posizioni (con sensori di temperatura)
L'uso di tecnologie avanzate come quelle per cui il Duomo di Como è stato pioniere permette di tenere sotto controllo la salute del nostro patrimonio culturale e allo stesso tempo di introdurre strategie di gestione che nel lungo periodo sono più economiche. Tragedie come il crollo della torre civica di Pavia, per esempio, oggi si possono evitare con il buonsenso e investimenti mirati.