Rieccomi in Italia dopo mesi di permanenza all’estero. Entro in un bar e ordino un cappuccino. Sono mesi che aspetto questo momento. Sembra sia vissuta fuori dal mondo. Eppure, non ero poi così distante da casa ma avevo deciso di interrompere la mia ricerca del cappuccino perfetto.

Il barista si mette al lavoro, io sento già l’aroma dei chicchi appena macinati che si diffonde attorno a me, assaporo già il gusto unico del latte cremoso che lentamente si adagia nella tazza e si unisce al caffè.

Al primo sorso mi trovo catapultata a rivivere la mia consuetudine mattutina, quel piccolo ritaglio di tempo essenziale perché la giornata cominci con il piede giusto.

E’ il cappuccino che ricordavo, che fuori dall’Italia in rari casi ero riuscita a trovare. La sua preparazione è una vera e propria arte. Solo pochi sanno farlo alla perfezione. A volte manca la tecnica, a volte mancano l’esperienza, la tradizione, la cultura o la passione che permettono agli ingredienti di essere assemblati con maestria.

Attenzione! Non c’è casualità nella preparazione del cappuccino. Ogni elemento deve essere perfetto, nella giusta proporzione e alla giusta temperatura, tra gli elementi deve esserci equilibrio.

Così il latte deve essere tiepido al punto giusto, non freddo ma neanche bollente. Il caffè deve essere tostato e macinato alla perfezione, non deve essere bruciato, nè troppo corto e forte, nè troppo acquoso e insapore.

Non esistono misure diverse di tazze per servire il cappuccino: piccolo, medio, grande, extra-large.. Il cappuccino è taglia unica.

E infine la schiuma, elemento che caratterizza il cappuccino e che lo distingue, ad esempio, dal caffè-latte. Essa deve essere cremosa e densa, vellutata e setosa, con microbollicine di gas della montatura impercettibili al palato che formano un perlage delicato e soave e creano una bevanda che allo stesso tempo è anche un dessert, un dolce al cucchiaio.

La sua vendita dopo mezzogiorno dovrebbe essere vietata, il cappuccino è la bevanda della colazione, al massimo della pausa caffè mattutina, oltre tale orario nessuno in Italia avrebbe il coraggio di ordinarlo (turisti a parte!).

Propongo infine un marchio di tutela e garanzia della qualità, il “cappuccino D.O.P.” e, perchè no, il suo inserimento nel patrimonio mondiale UNESCO.

E’ chiaro: diffidare da ogni imitazione.