Più del 50% delle persone che vivono sul pianeta abita in città; in Europa questa percentuale arriva all’80%. Le ricerche ormai rivelano che gli esseri umani trascorrono il 95% del loro tempo al chiuso, all’interno di edifici. Il tempo che trascorriamo a contatto con la natura è insufficiente e il corpo e la psiche ne stanno soffrendo: per migliaia di anni l’essere umano ha vissuto nella natura e il corpo umano si è adattato profondamente all’ambiente naturale così come hanno fatto animali e piante. Numerosi studiosi del comportamento umano ritengono che la prolungata separazione dagli elementi naturali possa causare problemi psicologici ed essere fra le cause di depressione, alienazione e comportamenti disfunzionali.
La lontananza dall’ecosistema e dai ritmi naturali è una delle cause di infelicità nelle nostre società: se l’ambiente circostante manca di elementi naturali, ci priviamo di una fonte molto importante e ricca di soddisfazione spirituale ed estetica e mettiamo a rischio la salute. Una giornata trascorsa in una città piena di inquinamento può causare mal di testa, senso di spossatezza e, a volte, allergie e asma; al contrario una giornata trascorsa all’aria aperta oppure una bella passeggiata in montagna o al mare ci regala una sferzata di energia.
Prestare attenzione all’aria che respiriamo nella nostra casa è una sana abitudine per garantire il nostro benessere in quanto l’atmosfera della casa è fonte di energia e salute e ci può dare vigore. È buona regola arieggiare bene la casa ogni mattina e ogni sera prima di andare a dormire. Alcuni amano dormire con la finestra aperta per garantire un migliore apporto di ossigeno. Anche se viviamo in città, possiamo “migliorarne” l’atmosfera usando oli essenziali, erbe e incensi preziosi, scelti con attenzione e di ottima qualità.
La qualità del respiro è altrettanto importante dell’aria che inspiriamo: un recente studio dimostra come il 75% delle tossine del nostro corpo siano rilasciate attraverso i polmoni e, in particolare attraverso la respirazione. Una respirazione piena e profonda permette l’espulsione delle scorie metaboliche ed esegue un massaggio che tonifica gli organi interni e i muscoli addominali. Ci sono molti studi che confermano che una respirazione consapevole e sana possa contribuire alla guarigione in pazienti affetti da problemi cardiaci dando sollievo ad ansiosi e ipertesi.
Infine, l’abitudine a respirare poco e male induce, col tempo, a una scarsa ossigenazione che ostacola il rilascio di tossine e tensioni e trasferisce, a livello inconscio, una sensazione costante di scarsità, come se vivessimo sempre ‘in carenza’ di qualcosa. Un atteggiamento che ci rende insoddisfatti, costantemente alla ricerca di qualcosa che manca, e induce un desiderio smaniante di possedere tante cose.
Se lo spaceclearing ci insegna a spostare l’attenzione dall’oggetto in sé, quale oggetto materiale all’intrinseco significato che riveste per noi e alle sensazioni che esso suscita, la respirazione consapevole (o lavoro sul respiro, ‘breathwork’ in inglese) crea un ponte fra il conscio e l’inconscio aiutandoci a sciogliere e sbloccare emozioni e traumi sepolti dentro di noi. Vorrei concludere questa riflessione sull’importanza dell’aria che respiriamo con le parole del poeta e mistico persiano Rumi (1207 – 1273):
Esiste un modo di respirare
che è inibito e restrittivo
Ma ne esiste un altro:
un respiro d'amore
che ti conduce fino all'infinito