Il lungo litorale di sabbia e mare, ma anche le orgogliose Apuanee, i confini di un borgo incantato che, quasi a malavoglia, i fortemarmini dividono con il turismo estivo, la storia bizzarra dei posti addormentati tutto l’anno, che si animano per un mese, solo d’estate, e vivono di movida, di grida e risate, rumore e musica, e poi, finalmente, di nuovo il silenzio, questo è il regno dei logali, tutti si conoscono, è quasi una terra di confine, un'oasi la famosa riservatezza del Forte, la terra e il mare di qui, uniti da un comune denominatore, il sole , che concede alle cose, alle persone, alla vita una solarità gioiosa, schietta, fatta di luce, di colori forti, data anche dal fatto di nascere e vivere sul mare che determina le scelte, i sogni, andare via, anche lontano, ma poi ritornare, ancora più convinti che questo mare è unico, questa terra è unica, queste montagne sono uniche.
E da qui si comincia a sentire il profumo del mare, che vuol dire pesce di prima qualità con la sapienza di una cucina locale con la mente aperta sulle cucine del mondo, dalle vecchie ricette dei marinai tramandate a una cucina nuova, fresca, attenta al prodotto, interpretata da un giovane, Massimo Landi, proprietario del Ristorante Tre Stelle a Forte dei Marmi. Il locale, ubicato nella strada principale di Forte dei Marmi, è quello che si definisce “un tempio” della ristorazione per i veri amanti del mare, pieno di fiori e piante come una serra, arredato e concepito come una casa privata, in un ambiente moderno e rilassato, toni soft, candele, quadri e fiori ovunque, sedute comode e tavoli distanziati l’uno dall’altro, argenteria, piatti e tovagliati di alta qualità.
Massimo Landi è un versiliese puro, fieramente legato al suo mare, alla sua terra e alle sue origini, alla gente, a tutto quello che la sua terra rappresenta, la durezza delle Alpi Apuane, l’azzurro del mare della Versilia, il profumo di salmastro che si confonde al Libeccio, un mix di sensazioni e di atmosfera, tanto da farne una filosofia di vita. Oltre ad essere il proprietario di uno dei locali più famosi della Versilia, il suo lavoro principale, oltre all’accoglienza, è scappare dietro ai fornelli ed essere, con la sua brigata, il collante fra la cucina e la sala, diretta da tanti anni da Piera Rossi, ed essere “lo chef per un giorno”… un giorno dopo l’altro, per trasformare la sua passione in una continua ricerca di tutto quello che è buono e genuino. Cerchiamo di farci raccontare la sua passione, tutto quello che per lui rappresenta la cultura della tavola, basata sulla grande qualità del pesce, appena pescato, e la genuinità dei prodotti.
Massimo, come nasce la tua passione per questo lavoro?
Dalla mia famiglia ho ereditato la filosofia del mio lavoro: l’onestà a tutti i costi, con se stessi e con il cliente. Non essere né presuntuosi né pretestuosi. Non gioco mai sui facili effetti e cerco sempre di dedicare almeno un minuto a ognuno dei miei ospiti.
Cosa trovi sorprendente del tuo lavoro?
Avere a che fare, senza soluzione di continuità, con una miriade di persone diverse per nazionalità, estrazione sociale e carattere.
Cucinare per te significa…
Un miracolo quotidiano di trasformazione. Una grande passione che richiede tempo e pazienza.
La ricetta per il piatto perfetto?
Il gusto è talmente soggettivo che ognuno di noi si accorge di aver trovato il piatto perfetto nel momento dell’assaggio. Ma posso dire che ancora oggi, in cucina, non usiamo il forno a microonde né l’abbattitore di temperatura. L’olio della friggitrice è rigorosamente cambiato ogni giorno e la ricerca quotidiana del pesce avviene appena pescato, pesce ricco oppure povero, quello che i pescherecci mi procurano, la mattina alle 4, appena rientrati in porto con le reti cariche; ogni giorno si rinnova questo miracolo naturale e sono felice per il nuovo giorno che mi aspetta.
E il cliente perfetto? Come consideri il boom dei russi verso Forte dei Marmi?
Tutti i clienti sono i benvenuti, e, chiaramente, il cliente russo, che non bada a spese, è ultrabenvenuto, e viene colmato di cure e attenzioni dal mio staff di sala; oltretutto mi gratifica perché cerco di comunicargli la nostra cultura del buon bere e del buon cibo, al di là del fatto che mi vengano chiesti i vini più costosi. Ma per me, che ho cominciato questa avventura praticamente da zero, i clienti che amo di più sono gli amici, con i quali sono cresciuto per età e professionalmente, che mi hanno seguito negli anni, mi hanno fatto crescere, mi hanno dato fiducia, stima e coraggio; i miei amici di Firenze, Milano, Lucca, Varese, Brescia, che vedo di anno in anno, famiglie intere con le quali mantengo un filo diretto anche in inverno, questo è il leit motiv e la ricchezza del Forte dei Marmi.
Che cosa trovi in Versilia, nonostante tu abbia richieste di aprire nuovi ristoranti Tre Stelle in altre città?
Per me sono luoghi ad alto tasso di vibrazioni positive… Tutto ciò che sta all’interno del cerchio magico di questa lingua di sabbia mi commuove, il mare, il Libeccio, le Apuane, il salmastro. Le mie radici sono fieramente marine, nel cuore ho questa piccola città paesana, che ogni giorno, nei momenti più impensati e con i suoi cambiamenti di colori e luci, mi comunica emozioni e vibrazioni positive.
Ricette di Massimo Landi:
Sparnocchi del Tirreno all'arancia
Ingredienti:
• 1 kg di gamberi puliti lasciando testa e coda
• Olio, aglio
• 1/2 bicchiere di vino bianco
• Cognac
• 2 arance divise in succo e julienne della scorza
• Sale quanto basta
Preparazione:
Saltare velocemente i gamberi con olio, poco aglio e un po’ di julienne di scorza di arancia; bagnare con vino bianco e cognac e lasciar evaporare; aggiungere due cucchiai di succo d’arancia; lasciar cuocere per alcuni minuti; impiattare e guarnire a piacere.
Zuppa di farro con calamaretti, seppie e gamberi al profumo di rosmarino
Ingredienti:
• Farro precedentemente cotto • Olio di oliva • Aglio • Peperoncino • Una seppia, una manciata di calamaretti puliti, 5 o 6 gamberi (se grossi) • Rosmarino tagliato molto finemente • Un ciuffo di rosmarino per la decorazione • Sale quanto basta • Mezzo bicchiere di vino bianco • Mezzo bicchiere di pomodoro passato (va bene anche la “pomarola”) • Qualche fetta di pane tostato • Sale
Preparazione:
Soffriggere nell’olio l’aglio e il peperoncino, aggiungere tutto il pesce sminuzzato con il coltello, salare e rosolare molto bene; poi bagnare con il vino bianco e lasciar evaporare. Aggiungere il pomodoro, un po’ di acqua bollente e il farro, salare e lasciar tirare il sugo (deve rimanere un po' liquido). Impiattare, cospargere con una spolverata di rosmarino tritato, aggiungere ai lati il pane tostato e decorare con un rametto di rosmarino. A piacere aggiungere un filo di olio crudo.
Ristorante Trattoria Tre Stelle
Forte dei Marmi (Lucca)
Via Montauti, 6
Tel. 0584 80220 Cell. 335 7767977
www.trattoriatrestelle.it