Mario Madiai, nato a Siena nel 1944 e livornese di adozione, presenta con questa personale una selezione di lavori recenti dedicati al tema della rosa.
Così come per la musica esiste un "tema e variazioni", ovvero la riproposizione variata di una melodia, anche nel caso di questa mostra il tema è uno solo, una melodia di fondo che rimane sempre la stessa, ovvero la rosa, e una serie di variazioni armoniche in chiave pittorica.
Il fiore non viene mai rappresentato singolarmente (da qui il titolo della mostra “Rosae”, dal plurale latino) ma con altri eleganti boccioli. Tutti insieme sembrano fluttuare nel vuoto, sempre nella loro massima integrità e compostezza. Non sono mai raffigurati sul punto di sfiorire, la corolla non è mai totalmente aperta, né tanto meno i petali danno l’impressione di caducità. Il bocciolo nel suo fulgore sembra essere per Madiai l’unica interpretazione possibile della rosa, la sua essenzialità, il nucleo vitale.
Seppur fluttuanti nel vuoto, privi come sono di gambo e radici, questi piccoli boccioli non sono affatto inconsistenti, eterei, anzi, sono solidi e compatti, a suggerire corporeità e concretezza. Sembrano rappresentare un sicuro ancoraggio al mondo reale nell’ambito di uno spazio indefinibile, limitato sì dalla superficie della tela, ma entro cui si scatena la fantasia e la vibrazione emotiva dell’autore. Sembra quasi che dopo il gesto trattenuto per analizzare il dettaglio del fiore in punta di pennello, la mano dell’autore si lasci guidare dall’impeto, libera da ogni vincolo espressivo, dando vita a sfondi totalmente astratti, variazioni espressive sorprendenti, prive di forma e pervase di armonia.
Diverse declinazioni del colore, ora materico e pastoso, ora diluito e rarefatto, danno vita a fondi densi, plumbei e minacciosi che si alternano a fondi chiari, trasparenti e pervasi dalla luce. Leggeri segni e striature suggeriscono un movimento, una materia in divenire che conduce a risultati inaspettati. Unico punto fermo, la sagoma della rosa, protagonista assoluta. Come osservava Basile, nello scritto che introduceva il catalogo della personale del 2010 alla Galleria Forni: “(…) Il quadro è la messa a fuoco di un effetto luminoso o di un azzardo spaziale che esclude la staticità cerimoniale di una posa, il fiore sulla tela è il colorato epitaffio di una natura scomparsa che l’artista ha ritratto perché la bellezza possa ripetersi (…)”.
Sono una ventina i dipinti selezionati per questa personale, per lo più di grande formato (cm.120x100 e 120x120) e saranno esposti insieme ad alcune sculture di Michelangelo Barbieri, anch’esse dedicate al tema della rosa.
Mario Madiai nasce a Siena nel 1944. Frequenta dal 1957 al 1963 l'Istituto d'Arte "Augusto Passaglia" di Lucca e, sin da giovanissimo, si dedica alla pittura. Si distingue subito nelle manifestazioni artistiche nazionali più qualificate degli anni '60 e '70, tra le personalità più attente e sensibili alle tematiche del reale: la critica più avveduta lo segnala, per le sue doti creative straordinarie, tra gli esponenti artistici più preparati e accreditati. Del suo lavoro si sono occupati studiosi e critici come Pier Carlo Santini, Elio Mercuri, Raffaele Monti, Tommaso Paloscia, Renato Valerio, Mario Quesada e Manina Corgnati, Giuseppe Cordoni, Marco Palamidessi. Il suo rapporto con la pittura, lungo più di quarant'anni, è fatto di affetto, di amore, ma anche di sfida nell'affrontare sempre nuove situazioni per risolvere nuovi problemi. Attualmente vive e lavora a Lorenzana (PI).
Galleria Forni
Via Farini, 26
Bologna 40124 Italia
Tel. +39 051268090
forni@galleriaforni.com
www.galleriaforni.com
Orari di apertura
Dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 15.30 alle 19.30
Chiuso Lunedì e festivi
Immagini correlate
- Mario Madiai, Rosae 1, olio, tela, 90 x 120
- Mario Madiai, Rosae 2, olio, tela, 90 x 120
- Mario Madiai, Rosae 3, olio, tela, 90 x 120
- Mario Madiai, Rosae 6, olio, tela, 90 x 120
- Mario Madiai, Rosae 7, olio, tela, 90 x 120
- Mario Madiai, Rosae 5, olio, tela, 90 x 120