In Italia, purtroppo, è andata perduta la tradizione e l’abitudine a indossarli. Eppure, quando capita di vedere alcune immagini provenienti dall’odierna Inghilterra, quei copricapi colorati, dalle fogge incredibilmente fantasiose e dalle architetture inverosimili ci fanno decisamente invidia. Quanta femminilità, infatti, in quei piccoli oggetti che adornano le teste di eleganti Signore che riescono a indossarli con tanta disinvoltura. In realtà in Italia, e a Firenze in particolare, la lavorazione artigianale dei cappelli, in particolare dei cappelli di paglia, è ancora un’arte celebrata in tutto il mondo, un’eccellenza che non solo non va dimenticata, ma che merita una celebrazione.
Ne è occasione la mostra monografica che la Galleria del Costume di Firenze dedica, appunto, al cappello, e che è possibile visitare sino al prossimo 8 Giugno nella splendida cornice di Palazzo Pitti. Il patrimonio del museo - ascrivibile alla generosità di molti donatori - ammonta a oltre mille unità di esemplari di copricapi solitamente custoditi nei depositi, di cui soltanto una parte è stata destinata alla mostra: pur prevalendo esemplari di note firme di casa di moda - fra cui Christian Dior, Givenchy, Chanel, Yves Saint Laurent, John Rocha, Prada, Gianfranco Ferré e celebri modisti internazionali del presente e del passato come Philip Treacy, Stephen Jones, Caroline Reboux, Claude Saint-Cyr, Paulette - è anche la prima volta che sono presenti in esposizione manufatti di modisterie italiane e fiorentine, di alcune delle quali si conosceva appena l’esistenza.
Il cappello, dunque, diviene e si offre al pubblico come una vera e propria “opera d’arte”: ogni esemplare possiede una sua armonia estetica, in alcuni casi persino una conformazione “scultorea”, alle quali si aggiungono la componente cromatica e la raffinatezza ornamentale. Oggetti che non passano inosservati quando indossati, e che all’interno di un museo divengono veri e propri oggetti da ammirare per la loro unicità e per l’abilità tecnica e creativa di chi li ha realizzati.
Il Soprintendente per il Polo Museale Fiorentino, Cristina Acidini, in occasione dell’inaugurazione della mostra ha dichiarato: «E’ il cappello mutevole e soggettivo, il cappello 'opera d’arte', il cappello 'oggetto di design' del Novecento e del terzo millennio, quello cui si rivolge l’attenzione di questa mostra». Un cappello che, come la Direttrice della Galleria del Costume di Palazzo Pitti Caterina Chiarelli sottolinea, può essere studiato da un punto di vista storico-artistico ma può anche essere interpretato sotto un profilo puramente estetico, prendendosi così la libertà di formulare giudizi o esprimersi mediante aggettivi omnicomprensivi quali bello, fantasioso, fantastico e divertente.
La mostra annovera importanti prestiti di Cecilia Matteucci Lavarini, collezionista privata di haute couture nonché illustre donatrice della Galleria del Costume, che si caratterizzano nel percorso per valore, gusto e stile. Questa è anche l’occasione per esporre gli straordinari bozzetti realizzati appositamente dal Maestro Alberto Lattuada e per riproporre all’attenzione gli esemplari creati da Clemente Cartoni, celebre modista romano degli anni Cinquanta-Sessanta.
Alla realizzazione della mostra ha contribuito Il Consorzio Il Cappello di Firenze, erede dell’antica lavorazione artigianale del Cappello di Paglia di Firenze. Il catalogo, edito da Sillabe, è corredato dalle schede storico-scientifiche di Simona Fulceri e da testi di Katia Sanchioni, Aurora Fiorentini, Dora Liscia Bemporad, Nicola Squicciarino.
Galleria del Costume di Palazzo Pitti
Piazza de Pitti
Firenze 52100 Italia
Tel: 055 238 8611
Orari
Da lunedì a domenica, dalle 8.15 –alle 18.30
Il prossimo appuntamento è per il 6 Giugno.