Dal 4 marzo al 25 maggio 2025, in occasione della Quaresima e della Pasqua, il Museo Diocesano di Milano propone come spunto di riflessione l’esposizione della Deposizione di Cristo dalla croce di Jacopo Tintoretto (Venezia, 1519 -1594), uno dei capolavori del protagonista assoluto della pittura veneziana della seconda metà del Cinquecento, in prestito dalle Gallerie dell’Accademia di Venezia.

Attorno a Tintoretto. La deposizione. Quattro artisti contemporanei sfidati da un capolavoro, a cura di Giulio Manieri Elia e Nadia Righi, comprende una sezione, su progetto di Casa Testori e curata da Giuseppe Frangi, in cui quattro artisti contemporanei - Jacopo Benassi, Luca Bertolo, Alberto Gianfreda, Maria Elisabetta Novello - sono chiamati a mettersi in gioco davanti alla tela, creando con essa un rapporto personale e realizzando un’opera che si confronti con il valore profondo del capolavoro veneto, facendo ricorso a diversi linguaggi, dall’installazione alla pittura.

La mostra, accompagnata da un catalogo Dario Cimorelli editore, è organizzata in collaborazione con le Gallerie dell’Accademia di Venezia e Casa Testori, con il sostegno di FNM, Fondazione della Frera, Fondazione Maurizio Fragiacomo e Fondazione Grana Padano.

Media partner: One, partner tecnico: Caimi, travel partner: Trenord.

Nadia Righi, direttrice del Museo Diocesano e co-curatrice della mostra: “come vediamo nella Deposizione al centro di questa esposizione, l’arte di Tintoretto esprime la sua creatività e la straordinaria capacità di trascinarci in una narrazione articolata con una teatralità senza pari, amplificando drammi ed emozioni, con esiti che sollecitano ciascuno ad entrare in rapporto con quanto dipinge. Quest’opera, che ci travolge e ci coinvolge vuole essere spunto per una riflessione non solo storico artistica ma anche spirituale, offrendo la possibilità di soffermarsi sul tema della Passione e Resurrezione di Gesù nel tempo della Quaresima e della Pasqua di quest’anno giubilare dedicato alla Speranza. Come di consueto, il Museo propone un lento avvicinamento all’opera tramite un percorso di cui le opere dei quattro artisti contemporanei sono parte integrante. Siamo grati alle Gallerie dell’Accademia di Venezia per il prestito eccezionale e a Casa Testori per aver progettato insieme questo percorso”.

Giulio Manieri Elia, direttore delle Gallerie dell’Accademia di Venezia e co-curatore della mostra: "si tratta di una iniziativa virtuosa atta a creare proficue sinergie e collaborazioni con l'importante istituto milanese e che consentirà al pubblico veneziano di fruire di un'opera di Alessandro Magnasco proveniente dal museo milanese che verrà posta in dialogo con una dello stesso autore conservata nelle nostre collezioni".

Giuseppe Frangi, Presidente dell’Associazione Giovanni Testori e co-curatore della mostra: «I lavori degli artisti che hanno accolto l’invito a mettersi “attorno” alla Deposizione di Tintoretto, testimoniano l’attualità di quel capolavoro. Al cuore di questa loro prova c’è la relazione con il soggetto rappresentato ma ancor di più con la modalità con cui il maestro veneziano lo reinterpreta. Gli artisti mettendosi “attorno” a Tintoretto si sono misurati con questo misterioso palesarsi di una morte che è per la vita.

La scommessa è che il tentativo degli artisti di oggi metta in gioco anche lo sguardo del visitatore, chiamato ugualmente a rapportarsi al quadro di Tintoretto come opera al presente e per il presente».

Realizzata intorno al 1560 -1562, destinata a Santa Maria dell’Umiltà alle Zattere, prima chiesa gesuita a Venezia, soppressa nel 1806 e successivamente demolita, l’opera di Tintoretto esprime la piena maturità pittorica dell’artista, come è evidente dalla straordinaria libertà della pennellata e dalla composizione calibrata, allo stesso tempo drammatica e concitata, con un dinamismo accentuato dall’uso della luce e intensi chiaroscuri che creano un forte impatto emotivo, lasciando emergere i protagonisti da un paesaggio in penombra. Questi, di dimensioni più grandi del naturale e collegati fra loro da un intreccio di gesti e sguardi, si dispongono teatralmente intorno al corpo di Cristo, posto in diagonale al centro della scena e sorretto per le spalle da una figura maschile, probabilmente Giuseppe d’Arimatea. Verso di lui, con le braccia spalancate in un gesto di struggente disperazione, si protende la Maddalena, mentre lungo un'altra direttrice giace la Madonna, svenuta, sopraffatta dal dolore, a formare una croce con il corpo di Gesù adagiato su di lei.

Come suggerito dal titolo della mostra, Attorno a Tintoretto sono esposte le opere di Bertolo, Gianfreda e Novello, realizzate per l’occasione a partire dalle suggestioni che il dipinto ha innescato negli artisti, a cui si è aggiunta un’opera di Benassi del 2022 per scelta del curatore. Questi lavori restituiscono prospettive di lettura proprie, testimoniando con un linguaggio contemporaneo il modo in cui un capolavoro del passato può sollecitare e incrociare esperienze presenti, storie intime e personali, e mostrando quante possibilità di approcci offra incontrando le sensibilità di ciascuno, visitatori compresi, anch’essi idealmente invitati a interpretare l’opera di Tintoretto.