A seguito delle numerose richieste pervenute dal pubblico, dalle famiglie e dalle scuole, è stata prorogata fino al 2 aprile 2025 l’apertura della mostra Gli Egizi e i doni del Nilo, promossa dalla Fondazione Villa Bertelli e dal Comune di Forte dei Marmi presso il Fortino Leopoldo I di Forte dei Marmi (LU).
Unica esposizione organizzata in spazi esterni al Museo Egizio nell’anno del bicentenario, Gli Egizi e i doni del Nilo comprende 24 reperti originali provenienti da Torino, che documentano la storia millenaria dell’antico Egitto.
Fino alla primavera, residenti e turisti potranno approfondire le arti, le tecniche, le professioni e i materiali utilizzati della grande civiltà sviluppatasi sulle rive del Nilo. Un percorso di visita pensato per tutti – adulti, famiglie, bambini e ragazzi – con percorsi per le famiglie e visite guidate e laboratori didattici riservati alle scuole di ogni ordine e grado.
“La proroga della mostra – afferma il sindaco Bruno Murzi – ci permette di rispondere alla crescente domanda di visite da parte di scuole, famiglie e turisti, consolidando il legame tra offerta culturale e turistica. Quello che inizialmente poteva risultare una difficoltà, la gestione dell’overbooking, si è trasformato in un’opportunità, grazie alla disponibilità della Fondazione Museo Egizio di Torino. Per quanto riguarda l’offerta al mondo scolastico, sono stati prenotati dalle scuole tutti i giorni disponibili dal 4 ottobre 2024 fino al 31 gennaio 2025: si tratta di 133 classi (scuola dell'infanzia, primaria, secondaria di primo e secondo grado), per un totale di 2.460 ragazzi e ragazze iscritti, ai quali si aggiungono 260 insegnanti e accompagnatori. E ad oggi in lista d’attesa lista sono presenti 49 scuole per un totale di circa 1000 alunni. Così come sono esauriti fino a gennaio i posti della proposta per famiglie Domenica pomeriggio: missione alla mostra”.
“Consideriamo fondamentale far conoscere la ricchezza della collezione del Muse Egizio e l’antico Egitto anche al di fuori del nostro Museo. La mostra che ora viene prorogata si sviluppa su più registri. Il primo è rivolto a tutti: sia a coloro che conoscono bene, o almeno in parte, l’antico Egitto e l’egittologia, sia a chi ha solo reminiscenze scolastiche e desidera avvicinarsi per la prima volta a questo affascinante mondo. Da un lato, raccontiamo gli aspetti principali dell’antica civiltà egiziana, dall’altro ci concentriamo su un tema cruciale, come l’artigianato e la produzione della cultura materiale. Questo è l’elemento su cui investiamo di più, poiché rappresenta la chiave per ottenere le informazioni più rilevanti dalle antiche civiltà”, ha dichiarato il curatore Paolo Marini, curatore dell’esposizione e coordinatore scientifico delle mostre itineranti dell’Egizio.
Gli Egizi e i doni del Nilo propone un viaggio nel tempo, dall’Epoca Predinastica (3900 - 3300 a.C.) all’età greco-romana (332 a.C. - 395 d.C.), attraverso vasi, stele, maschere, amuleti e papiri: reperti di grande valore provenienti dai depositi del Museo (l’Egizio custodisce 40mila oggetti, di cui 12mila in esposizione), pertanto normalmente non visibili al pubblico e, in alcuni casi, mai esposti prima.
Immagine guida dell’esposizione è una maschera funeraria di età romana (30 a.C. - 395 d.C.) proveniente da Assiut: una riproduzione idealizzata del volto del defunto, realizzata in cartonnage (materiale simile alla cartapesta) e destinata alla protezione magica della mummia.
Tra i reperti in mostra, un tipico modellino di imbarcazione dei corredi funerari del Primo Periodo Intermedio (2118 - 1980 a.C.), in legno stuccato e dipinto, decorato con la coppia di occhi udjat a protezione dello scafo. Queste imbarcazioni in genere rappresentano il viaggio del defunto verso la città sacra di Abido. Dalla Galleria della Cultura materiale del Museo Egizio proviene invece il set completo di vasi canopi in alabastro di Ptahhotep, vissuto durante il Terzo Periodo Intermedio (1076 - 722 a.C.). I 4 vasi sono chiusi da coperchi che ritraggono i Figli di Horus, con teste zoomorfe, utilizzati per conservare separatamente gli organi del defunto.
Il percorso espositivo è arricchito da infografiche e installazioni multimediali, con approfondimenti storico-scientifici sui reperti e sui diversi periodi storici, e da due significative riproduzioni provenienti dal Museo Egizio – la statua monumentale di Ramesse II e il sarcofago di Butehamon – per offrire testimonianza di reperti inamovibili, ma di grande interesse storico e artistico.
I visitatori possono inoltre usufruire di una speciale audioguida, con la voce dello scrittore fortemarmino Fabio Genovesi.
In occasione della mostra, il Fortino Leopoldo I è stato oggetto di un restyling completo, che ha interessato l’interno – gli spazi sono ora dotati di sistemi avanzati di climatizzazione, controllo della temperatura e umidità, impianti di sicurezza, connessione Wi-Fi e bookshop – e che nei prossimi mesi interesserà l’esterno con una riqualificazione volta a rendere il Fortino un polo culturale espositivo di eccellenza.
Patrocinata dalla Regione Toscana, dalla Provincia di Lucca e dal Comune di Torino, l’esposizione è realizzata con il sostegno di Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, MAG Broker di assicurazione, Profumerie Bacci, PiùMe, Starhotels.