Torniamo indietro ad una sera del 1978 quando, durante la trasmissione ‘Mille e una luce’, viene trasmesso un video diretto da Piero Turchetti, nel quale Mina interpreta il brano di Malgioglio e Felisatti: ‘Ancora, ancora, ancora’. Quella sera segna l’ultima apparizione televisiva di Mina, la quale regala agli spettatori il grido sofferto del desiderio che si vuole appagare un’ultima volta.
Un’interpretazione incisiva che, per molto tempo, è risuonata come l’unica possibile. Possibile, come un errore di valutazione.
Michele Bravi ha, infatti, deciso di reinterpretare il brano durane il suo tour estivo ‘Piano e Voce’ (accompagnato dal Maestro Andrea Manzoni) donandogli nuovo respiro, frammentando una passione struggente arricchendola di suggestioni, rese naturali grazie alla dimensione intima e teatrale che così bene lo rappresenta.
I recenti live hanno dato modo di ripercorrere e riascoltare i diamanti della sua discografia, con un occhio di riguardo verso ‘La Geografia del Buio’, uscito ad inizio anno.
L’album è un invito ad attraversare l’oscurità, senza cedere alla lusinga della costante ricerca della luce. Un percorso labirintico che l’ascoltatore è invitato ad intraprendere, imparando – secondo le parole stesse di Bravi – a tener conto dell’unico tempo verbale che ci è dato abitare: l’indicativo presente.
Un viaggio che le riaperture agli eventi hanno reso possibile anche dal vivo, partendo da ‘La promessa dell’alba’, passando per ‘Maneggiami con cura’ e ‘Mantieni il bacio’; volgendo – altresì – lo sguardo al precedente ‘Anime di Carta’ con ‘Tanto per cominciare’ ed ‘Il diario degli errori’.
Un’escursione pregna di sorprese, a partire dalle cover proposte che spaziano da ‘Cercami’ a ‘Un uomo nuovo’, fino ad arrivare alle interazioni col pubblico che confermano un interprete poliedrico e padrone del palcoscenico.
La dimostrazione che l’attuale scena musicale italiana non ha termini di paragone quando si tratta di Bravi, è arrivata anche ad inizio estate con la pubblicazione di ‘Falene’, la cui coolness ritmica è supportata dal testo ipnotico e dalla splendida interpretazione in duetto con Sophie Scott dei Sophie and the Giants.
Altrettanto degno di nota il video, diretto da Erika Arosio, che vede i due interpreti avvolti in atmosfere preraffaellite, intenti a mescolarsi e mutare insieme agli elementi naturali che li circondano (impossibile non associarlo all’indimenticabile ‘Ophelia’ di Millais).
‘Piano e Voce’ ha dato modo di apprezzare tutte queste sfaccettature e di riaprire il dialogo col pubblico, prima delle previste date autunnali.
Attendendole, abbiamo posto un paio di domande a Michele, a cavallo tra i due tour:
Com’è nata la scelta di proporre svariate cover, durante ‘Piano e Voce’?
Ho un grande legame con l'eredità cantautoriale della nostra musica. Mi piace entrare in parole forti che qualcuno prima di me ha scritto e detto. La scelta di interpretare brani di altri nasce dalla grande stima artistica per chi quelle canzoni le ha fatte nascere.
La messa in scena del tuo spettacolo ‘estivo’ è stata d’aiuto per immaginare quello che sarà l’allestimento delle date live autunnali?
Sono due spettacoli diversi e in qualche modo connessi. In estate è più viva la forma del concerto, per l'autunno si prediligerà la dimensione del “teatro-canzone”.