A partire dal 16 febbraio 2025, in occasione della Notte Bianca del Giubileo degli Artisti e del Mondo della Cultura, la Basilica di San Pietro ospiterà un’installazione sonora senza precedenti: Gli echi muti di una grande scultura sonora – Il campanone di San Pietro, un’opera dell'artista americano Bill Fontana, pioniere internazionale della sound art. Il progetto, curato da Umberto Vattani e Valentino Catricalà, rappresenta un’innovativa fusione tra arte, tecnologia e spiritualità, trasformando il “silenzio” del maestoso Campanone della Basilica in un’esperienza sonora profonda e immersiva.

Promosso da Venice International University (VIU) con il sostegno di Enel, Gruppo FS Italiane e Meyer Sound, il progetto segna un momento storico per l’arte contemporanea, inserendosi all'interno delle celebrazioni ufficiali del Giubileo 2025. Per la prima volta, il Campanone – un simbolo della cristianità e della storia della Basilica – non solo trasmetterà il suo suono, ma farà udire anche le sue vibrazioni più intime e nascoste, rese percepibili grazie a una sofisticata tecnologia sonora.

Il Campanone della Basilica di San Pietro, fuso nel 1786 dal celebre architetto e orafo Giuseppe Valadier, è una delle campane più grandi e imponenti del mondo, con un peso di oltre nove tonnellate. Tradizionalmente, il suo suono scandisce eventi solenni e celebrazioni papali, ma la sua imponenza rende le sue vibrazioni impercettibili all’orecchio umano.

Attraverso sensori avanzati e un sistema di amplificazione di ultima generazione, Fontana ha catturato queste micro-vibrazioni e le ha trasformate in una composizione sonora immersiva. L’installazione sarà posizionata sotto il Portico della Basilica, accogliendo pellegrini e visitatori con un suono che si evolve e risponde all’ambiente circostante, in un continuo dialogo tra passato e presente, tradizione e innovazione. L’opera rientra nella ricerca più ampia di Fontana sulla trasformazione del suono in materia artistica, unendo il valore simbolico della campana a una riflessione più ampia sulla spiritualità e sulla percezione dello spazio sacro.

La scelta di ospitare un’installazione di arte contemporanea in uno dei luoghi più iconici della cristianità è un evento senza precedenti. Valentino Catricalà, curatore del progetto, sottolinea l’importanza di questo dialogo tra antico e contemporaneo:

"Per la prima volta un’installazione di sound art entra nel Portico di San Pietro, trasformandolo in uno spazio di esperienza sensoriale. Il lavoro di Bill Fontana sviluppato elettronicamente si fa scultura sonora, un organismo in espansione che risuona all'interno di un luogo carico di storia e spiritualità."

L’iniziativa si inserisce in un percorso più ampio di dialogo tra arte contemporanea e patrimonio storico- religioso, promuovendo un uso innovativo della tecnologia per valorizzare e reinterpretare simboli della tradizione cristiana. L'installazione di Fontana non è solo un'opera d'arte, ma un'esperienza meditativa e spirituale. Il suono del Campanone, normalmente associato alla celebrazione e alla solennità, diventa qui un invito alla riflessione e alla contemplazione. Come afferma il Cardinale Gambetti, Arciprete della Basilica di San Pietro: "La tecnologia, quando al servizio della spiritualità, può amplificare messaggi di grande valore umano e universale. Il suono del Campanone, nel suo silenzio reso udibile, diventa un messaggio di pace e fratellanza per il Giubileo 2025." Nel corso della storia, le campane hanno sempre avuto un ruolo centrale nella vita delle comunità, scandendo il tempo e chiamando alla preghiera. San Giovanni Paolo II le definiva "la voce di Dio che invita e consola", mentre Papa Francesco ha più volte sottolineato l’importanza del dialogo e della fratellanza tra i popoli. In questo contesto, l’opera di Fontana assume un significato ancora più profondo, trasformando il Campanone in un simbolo di unità globale attraverso il linguaggio del suono.

Il Giubileo è da sempre un momento di riflessione e rinnovamento spirituale, e l’installazione di Fontana si inserisce perfettamente in questo contesto. La Venice International University, promotrice dell’iniziativa, sottolinea come il progetto incarni lo spirito di unità e solidarietà tra i popoli.

Umberto Vattani, ideatore dell’evento, afferma: "Tra tutte le campane del mondo, il Campanone di San Pietro occupa una posizione centrale nella cristianità. Il nostro obiettivo è quello di dare voce a questo silenzio, rendendolo un linguaggio di pace e speranza che tutti possano ascoltare."

Grazie alla tecnologia e all’arte sonora, il Campanone diventa un simbolo di dialogo globale, unendo pellegrini e visitatori in un’esperienza comune di ascolto e contemplazione. Con Gli echi muti di una grande scultura sonora, Bill Fontana trasforma un monumento storico in un’opera d’arte vivente, capace di parlare attraverso il suono e il silenzio. L’installazione si presenta come un ponte tra passato e futuro, tra sacro e contemporaneo, offrendo una nuova chiave di lettura per uno dei luoghi più iconici della cristianità. In un’epoca segata da divisioni e conflitti, il Campanone di San Pietro ci ricorda che il suono può essere un mezzo di connessione, di riflessione e di pace—un’eco senza tempo che risuona oltre i confini della fede e della cultura.