Partì da Pisa per Parigi con i pantaloni sdruciti, senza una lira e con il biglietto di sola andata. Per vivere nella capitale francese a poco più di 20 anni fece il facchino, il restauratore di mobili, l'imbianchino e qualsiasi altro lavoro saltuario gli permettesse un piatto di minestra giornaliero. Fu duro insersi nel mondo dell'arte per lui, nato in una modesta famiglia della campagna pisana, ma la passione vinse tutti gli ostacoli fino a farlo salire sul podio degli artisti di fama internazionale.
E dopo oltre sessanta anni dalla sua partenza e un numero di mostre in tutti i continenti che ormai non si riesce più a contare ( una delle ultime a Seul su scelta dell'Istituto di cultura italiano della Farnesina) oggi Franco Adami è tornato a Pisa con una mostra antologica che si snoda nelle strade e nelle piazze della città. Quattordici opere monumentali ripercorrono il suo viaggio artistico e resteranno esposte fino al 26 settembre raccontandoci 'L'Uomo e i Grandi Miti', quelle figure ancestrali, antichissime, che hanno percorso i secoli nel nostro inconscio collettivo e che lui ci propone in forme levigate come il velluto, ma dure come la pietra, non solo per i materiali usati - bronzo, marmo e argento - ma anche per la severità dell'aspetto.
, ha sempre detto Franco Adami, oggi pluriottuagenario, letteralmente radioso per il suo ritorno nella città natale. D'altronde proprio la Torre pendente appare improvvisamente in numerosi suoi cataloghi di esposizioni internazionali, visto che proprio lì', seduto sul gradino più alto andava a disegnare durante l'ora di pranzo, quando le lezioni del vicino Iti Leonardo da Vinci si interrompevano per un'ora. , dice da sempre. Certo, essendo nato in Toscana, non poteva non riempire il suo bagaglio con il Rinascimento e Michelangelo. , racconta. .
Gradini, occhi, caschi, animali, esseri ibridi tra uomini e bestie, corpi fusi in abbracci totalizzanti, forme fantastiche che hanno conquistato culture diverse, dall'Africa all'Oriente e all'Europa. E' il 'miracolo della nascita', quella strana metamorfosi tra uomo e animale che Adami cerca in ogni sua creazione quando plasma la materia dando origine a opere che non hanno conosciuto frontiere. Comunicare col mondo, cercare l'amicizia tra i popoli e quella tra gli uomini e gli animali attraverso il linguaggio universale dell'arte: queste le sue aspirazioni. Dal 3 luglio camminare per Pisa sarà guardare oltre la Torre.