La mia amica di sempre precipitando da questo terrazzo è rimasta sospesa tra cielo e terra.
Si è resa subito conto che il suo destino era condiviso dalla privilegiata schiera di signori e signore in perenne passeggiata con cani. Si è trovata, infatti, così all'improvviso a viaggiare insieme agli altri pedoni ad una certa altezza; più tardi le verrà confermato che trattasi di un metro e mezzo da terra.
Alcune persone tiravano i guinzagli altri davano ordini, altri ancora, con parole delicate, tentavano di convincere i loro cani a salire. Ma niente, quelli continuavano a camminare tranquilli, raso terra. Anzi, in un certo senso, erano i cani a guidare gli ex padroni.
Arrivata a casa, in giardino, i bambini del condominio, in perenne movimento, impegnati a giocare a calcio con i genitori o andare in bicicletta, erano anch’essi disorientati per i piani differenziati che non volevano ritornare nell'ordine prestabilito: pallone e bici a terra e loro più in alto, sospesi.
La mia amica di sempre guardandoli pensa che "i bambini non ci perdoneranno", in compenso però lei, non li perdona ora, per i continui tumulti collettivi sotto la sua finestra. Non riesce a scrivere e così anche nel periodo della quarantena, con un’auto-certificazione ridicola, viene qui da me e mi dice che in questo tempo di silenzio non è mai stata devastata da tanto rumore; il silenzio rimane sempre un privilegio. Facendo un mezzo giro su se stessa riesce finalmente ad aprire la porta dell'appartamento. Trova suo marito, anche lui a mezz'aria, con il telecomando in mano, che cerca disperatamente di accendere la televisione. Ma ecco che con una rotazione completa, lui riesce ad accendere la televisione e lei riesce a lavarsi le mani.
Astronauti a mezz'aria.
È più complicato muoversi, ormai non esiste più un limite. Soprattutto in questo periodo nel quale al COVID-19 si aggiunge anche questo altro grande malanno. La mia amica di sempre si chiede se non stiano arrivando i cavalieri dell'Apocalisse - sono già qui. Anzi ci sono sempre stati.
Dell'origine del virus ancora si sa poco o niente. Si sa solo che c'è. Nel frattempo sono ritornati i nonni - non tutti però - e soprattutto le nonne che con l'economia che deve ripartire si riprendono cura dei nipoti. Carne da macello nella fase acuta dell'epidemia e adesso forza lavoro gratuita. E dove il lavoro non riprende eccoli pronti ad aiutare economicamente i figli. Penalizzate come sempre, soprattutto le donne.
Ma questi problemi ormai sono storia.
Ora è la comune sopra elevazione di un metro e mezzo che rimette di nuovo in crisi il sistema globale. Niente accelerazione. L'economia globale va al rallentatore.
Si sta andando, a mezz'aria, con mascherina, guanti, e a distanza sociale, ma la maggioranza silenziosa retrocede e i più agguerriti vanno troppo lentamente.
Come accade spesso, soprattutto alla mia amica di sempre, il suo microcosmo casalingo corrisponde al macrocosmo. Così capovolti, per tentare di essere più vicini alla terra e recuperare un mondo di cose perdute, dopo un po' - quasi subito - il sangue va alla testa, i litigi raddoppiano.
Il rimaner sospesi si dilata come un fiume in piena; dal centro storico alle periferie arriva alle province, poi attraversa le nazioni, si moltiplica in tutto il mondo, sino alle sue periferie estreme.
Queste due pandemie sovrapposte vedono gli esseri umani sospesi e impediti nei movimenti domestici e lavorativi con un'aggressività mai vista prima. Si trovano tutti alla stessa altezza e la nuova democrazia assoluta crea grossissimi problemi. Gli umani sono convinti di essere intelligenti, anzi i più intelligenti di tutte le creature che occupano la terra. Terra compresa. E così in una delle 272531 commissioni sparse per il mondo - le più numerose in Italia - hanno messo a punto trampoli speciali ad altezze diverse - un addio alla democrazia assoluta - dotati di motorini elettrici che creano, di nuovo, una certa velocità nell'andare.
Ancora niente rispetto alle automobili, agli aerei, ai treni ad alta velocità, ma le commissioni studiano altre forme più veloci. E ci riusciranno, però le cavie che per prime hanno usato i trampoli sono rimaste, anche loro, sospese. Dopo studi approfonditi e diverse prove si è capito che la terra accetta esclusivamente orme di animali. E così si sta consumando una grande carneficina, di animali con pelliccia. Di qualsiasi tipo. La loro pelle è destinata a ricoprire le estremità di miliardi di trampoli, per segnare, ancora una volta con l'inganno, la terra.
Ma i commissari procedono, devono ricostruire, devono progettare le grandi opere. Con trivelle potentissime rialzano il suono terrestre e realizzano monocolture orizzontali e verticali. Se gli alberi sono spariti, rimediano subito con alberi di plastica, di breve durata però e nel frattempo, in laboratorio, studiano bombe di fertilizzanti chimici, che trasformeranno in breve tempo, piccole piante in alberi secolari. La scomparsa di animali crea solo apparentemente problemi più complessi. Per ora mangiano insetti, però con potenti antibiotici risolveranno anche questo problema. Inoltre ci sono gli allevamenti di pesci. Acqua marina, laghi e fiumi, tutti trasformati in allevamenti intensivi, naturalmente, anche qui, con quantità inenarrabili di antibiotici.
La mia amica di sempre non riesce a digerire più nulla.
Non può più nuotare, né andare in bicicletta. È immobile, non riesce a adeguarsi ai tempi nuovi. Come più volte le è stato detto è una vecchia nostalgica un po' rincoglionita.
Neanche pensa di mettersi i trampoli truccati, non ci pensa proprio, ma anche se ci pensasse sono introvabili. Il governo ne ha acquistati milioni per tutta la popolazione facendo abbattere gli alberi dei boschi dagli "Appennini alle Ande". Ora chi ha un albero in giardino ha un tesoro che va controllato a vista. Si chiede perché i "profeti dei media" continuino a dirci che dal Coronavirus e da quest'altra pandemia ne usciremo migliori di prima. Insistono a garantire che la distanza unisce e le città saranno sempre più verdi con chilometri e chilometri di piste per trampoli adattati.
Inoltre descrivono la bellezza del tempo sospeso, ma anche del tempo incerto, del tempo pieno e di quello vuoto, del tempo scaduto, del tempo di mezzo, del tempo perduto e del tempo che verrà. E continuano con la bellezza dell'ultimo tempo, però solo riferito ai giochi sportivi, soprattutto al calcio. Ma lei continua a chiedersi: "Perché in pochi mesi, con 300 mila morti in tutto il mondo, gli umani dovrebbero svegliarsi migliori di prima e prendere coscienza di quanto il loro egoismo è diventato pericoloso per il mondo intero?"
Si chiede perché se "ieri eravamo tutti cattivi, domani, passate queste terribili prove diventeremo tutti buoni". No, lei sa che gli esseri umani non cambiano anzi si guarda in giro e vede che stanno sviluppando i loro lati peggiori. Continuano il lavoro di distruzione della natura con una aggressività mai vista prima. Mentre pensa, guarda il suo albero e la sua gatta ed è sicura che gli alberi e i gatti erano dei scesi dall'Olimpo per renderci felici.
Esce di casa con la sua gatta e così, sospesa, ritorna da me, viene nel mio terrazzo "dove più in alto c'è solo il cielo".
Mi consegna la gatta che si lamenta un po'.
Le metto nello zaino una pietra, nera come le viscere della terra, e la lascio precipitare nel nulla.
È accaduta una cosa grossa…
La Terra ha deciso che non sarà più calpestata da piede umano.
La grande madre che accoglie è superiore a tutte le creature.
È superiore per intelligenza, orienta e dirige tutti gli elementi, governa i tempi e ciò che noi definiamo bene e male. È benevola, protettiva, tollerante, favorisce nascita, fecondità, nutrizione, e crescita, governa anche i luoghi dell'occulto, le tenebre, gli abissi, l'ineluttabile e ciò che crea angoscia.
È custode della bellezza.
Ora, perforata, lacerata, piagata, avvelenata e bruciata è senza respiro, stanca e dolorante, gira la clessidra per l'ultima volta.
Lascia fare.
È l'ultimo tempo e non di un gioco umano.
Ciò che ora è bile scintillava come cristallo; ciò che ora è melanconia brillava nell'uomo come un'alba...poi lo splendore dell'innocenza si oscurò ...e gli occhi divennero ciechi.
L'anima quando il corpo è oppresso da un'aria pesante fa fatica a respirare;
s'indebolisce e muore.(Ildegarda di Bingen (1098-1179), Causae et curae)