La mostra rientra nel progetto espositivo "From La Biennale di Venezia & Open to Rome. International perspectives".
Il progetto generale, attivato dalla Sovrintendenza Capitolina dal 2016, è dedicato alla presentazione negli spazi espositivi capitolini di alcune mostre/installazioni internazionali provenienti dall’Esposizione Internazionale d’Arte – La Biennale di Venezia e da OPEN Esposizione Internazionale di Sculture e Installazioni, collegato alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, ricomposte e rimodellate site-specific appositamente per la capitale.
L'artista italiana Miresi, che vive e lavora da oltre 20 anni a Berlino, alla Galleria d’Arte Moderna realizza un’installazione di fotografie di volti, di sguardi europei, a colloquio con gli “sguardi” di marmo, bronzo e terracotta del chiostro delle sculture permanenti facenti parte della collezione d’arte del museo mentre ai Musei Capitolini, Centrale Montemartini le architetture e nello specifico le archeologie industriali sono il tema dominante dell’esposizione.
Miresi è un’artista italiana che ormai da oltre tre decenni si dedica all’arte, realizzando installazioni sempre più coinvolgenti dove pittura, fotografia e musica conducono lo spettatore verso una diversa percezione estetica. Vive e lavora a Berlino. La sua attività artistica prende forma e continuità metodologica agli inizi degli anni Ottanta, nel momento di revange della cultura pittorica aniconica. In particolare intorno al gruppo dei nuovi pittori astratti curati da Giorgio Cortenova, il quale, mediante le loro opere, traccia un panorama della giovane astrazione, controcorrente in quegli anni di trionfante figuratività. E Miresi si pone in luce, fin da subito, come protagonista di quelle nuove ricerche che rifiutano le teorie postmoderne. In tale ambito ha anche esposto alla XI Quadriennale di Roma (1986), a cura di Giuseppe Gatt. Dalla seconda metà degli anni Novanta l’artista inizia a lavorare e a vivere a Berlino. Da questo periodo la sua arte si dirige verso temi iconici al cui interno il suo linguaggio si espande in una serrata dialettica spazio-superficie; problematica che, iniziata con le esperienze astratte, trova oggi al suo interno la rivelazione dell’immagine di forme quotidiane e identificabili tramite la fotografia nel rapporto segnico continuo proprio con la pittura. Dal 2010 Miresi, infatti, sviluppa la sua passione per la fotografia in un mix con la pittura, lavorando sempre più sul tentativo d’individuare una nuova icona contemporanea nell’utilizzo di diversi media. La sua produzione artistica si muove tra architetture e paesaggi urbani, inaspettatamente trasportata da un energico dinamismo: l’osservatore percepisce la passione con cui Miresi fissa le sue emozioni, soggiogata, ad esempio, dalla trasparenza della cupola del Reichstag di Berlino di Sir Norman Foster, dalle geometrie del Museo Ebraico di Liebeskind, dalla libera spazialità in cui si stagliano i grattacieli sulla Potsdamer Platz. Nel suo percorso artistico Miresi elabora l’idea di poter catturare, attraverso la pittura, la fotografia e la musica, altra sua arte di riferimento, un intero evento e non semplicemente un breve istante, così come farà nella mostra proposta per Roma, dove pittura e fotografia s’integreranno in un rapporto aniconico fra Roma e Berlino.
Miresi ha esposto in molte gallerie e musei statali italiani ed europei. Fra questi ricordiamo: Les Chances de l'Art, Bolzano (1994); Investitions Bank Berlin, Berlin (1998); WFP, Berlin (1998); Galleria Maria Skelling, Kopenaghen (2010); ACIT, Palazzo Albrizzi, Venezia (2014); OPEN 17, International Exhibition of Sculptures and installations, Isola di San Servolo, Venezia (2014); Deutsch-Russisches Museum, Berlin-Karlshorst (2015); Kunstdetektor Ateliertouren, Berlin (2016); OPEN 20, Esposizione Internazionale di Sculture e Installazioni, Venezia (2017); XVI Mostra Internazionale di Architettura, Arsenale di Venezia (2018).