Wunderkammern è lieta di presentare nella sede di Milano la mostra Disturbe, la nuova personale dell’artista italiano Biancoshock.
Biancoshock (Milano, 1982) è conosciuto a livello internazionale per i suoi interventi di Arte Pubblica: immediati, dal forte impatto visivo e dalla grande risonanza mediatica. La città è il campo di azione dell’artista, le sue opere hanno lo scopo di stravolgere la routine, di stupire lo spettatore e di offrirgli un nuovo spunto di riflessione sulla realtà che lo circonda.
Biancoshock si affaccia per la prima volta all’Arte Urbana nel 1995 esplorando il mondo del Writing e della Graffiti Art. È grazie a questa esperienza che l’artista impara a leggere i codici visivi e sotterranei dello spazio cittadino e a reinterpretarli in chiave ironica e provoca-toria. Dal 2004 inizia il suo progetto di Urban Hacking, i suoi interventi si focalizzano su oggetti quotidiani che normalmente passano inosservati, ai quali l’artista dà un nuovo significato: “attribuire un messaggio a qualcosa di indifferente è il miglior modo per veicolarlo” (Biancoshock, Dipolo, Milano, 2019).
Negli anni a seguire espone in importanti musei ed istituzioni tra cui il MACRO di Roma, la Saatchi Gallery di Londra e la Cantor Fitzge-rald Gallery di Haverford (USA) e partecipa ad alcuni tra i principali festival di Arte Urbana, come il Cityleaks Bienal Urban Art Festival di Colonia, Germania (2015), il Palma Festival di Caen, Francia (2017) e il Nuart Festival di Stavanger, Norvegia (2014), per il quale realizza l’installazione site-specific “Social Reich”. Nello stesso anno viene invitato come relatore al TedX di Oporto in Portogallo. Il 2014 costituisce una svolta nella carriera dell’artista: dopo dieci anni di attività indipendente Biancoshock sente la necessità di dare alla sua arte un nuovo nome, che includa sia il carattere Urban sia l’attitudine performativa delle sue opere. Fonda così l’Ephemeralism, un “non-movimento” che indica tutte quelle opere di Arte Pubblica che esistono nello spazio per una durata molto limitata, ma che per-sistono nel tempo grazie alla documentazione fotografica e video. Ad oggi, l’artista ha realizzato più di mille lavori documentati in 27 paesi nel mondo.
Oltre alla reinterpretazione ironica e disimpegnata dello spazio urbano e alla narrazione sul mondo del Writing e dell’Arte Urbana in generale, le opere di Biancoshock affrontano tematiche di attualità sociali e politiche più complesse, che mettono in luce le grandi con-traddizioni del nostro secolo, le implicazioni delle nuove tecnologie e dell’economia consumistica sulla società odierna e la condizione dei migranti e dei senzatetto.
Biancoshock porta avanti queste tematiche in un percorso artistico caratterizzato da una duplice visione, che si riflette nella sua perso-nalità e nel suo nome, composto dalla parola “Bianco” e della parola “Shock”. Queste due realtà, differenti ma complementari, definisco-no il lavoro dell’artista: da una parte “Shock”, gli interventi pubblici realizzati in strada che lo hanno reso celebre al grande pubblico, immediatamente riconoscibili e comprensibili nel messaggio; dall’altra le opere concettuali più adatte ad essere esposte in musei e gallerie, che richiedono un’interpretazione e una riflessione con più livelli di significato e che affrontano tematiche più complesse, ripor-tabili alla categoria “Bianco”, un non-colore, una materia da plasmare che stimola l’approfondimento e la sperimentazione.
A consacrare il quindicesimo anno di attività dell’artista, Wunderkammern presenta nella sede milanese la nuova personale di Bian-coshock: Disturbe. La mostra ripercorre tutte le fasi, le discipline e le tecniche che hanno caratterizzato fino ad oggi la sua produzione: saranno esposte installazioni, documentazioni di opere site-specific realizzate in strada, sculture, videoperformance, oggetti di scena realizzati dall’artista, stampe in tiratura limitata e opere uniche. L’allestimento è volto ad evidenziare la molteplicità di tecniche, mes-saggi e media che ne contraddistinguono l’approccio artistico e a mettere in luce l’ambivalenza della sua produzione nei diversi livelli di lettura, sia la dimensione più raccolta, concettuale e di ricerca, sia la potenza dirompente ed universale degli interventi pubblici nati e sviluppati in strada. In occasione della mostra Disturbe Biancoshock presenterà inoltre la sua prima monografia: Dipolo. Il volume, pubblicato da Wunder-kammern e scritto dall’autore Pietro Rivasi, raccoglie una selezione di lavori realizzati dall’artista tra il 2004 e il 2019, sintetizzando più di 15 anni di ricerca ed oltre un migliaio di installazioni urbane.