Torna in scena la grande danza, ma non solo, a Verona, durante le festività di Natale e per il Capodanno e oltre, che vedranno protagonista il grande balletto al Teatro Filarmonico di Verona, con una nuova produzione di Fondazione Arena.

Così Verona nel mese di dicembre vedrà le étoile della danza con Il lago dei cigni, con la partecipazione di Nicoletta Manni, Timofej Andrijashenko e Alessandro Macario, e con il Ballo areniano per il gran finale di stagione del Teatro scaligero grazie all’Orchestra di Fondazione Arena che eseguirà le musiche di Čajkovskij, dirette dal Maestro Vello Pähn.

Il lago dei cigni andrà in scena al Teatro Filarmonico a partire da domenica 15 dicembre (ore 15:30), in replica mercoledì 18 dicembre ore 19:00, venerdì 20, domenica 22 e in via straordinaria il 31 dicembre, a chiusura di un anno denso di grandi soddisfazioni per Fondazione Arena.

Il titolo dell’Opera, dal 1877, è tra i classici più belli di tutti i tempi, e contiene pagine sinfoniche memorabili, scene e passi a due indimenticabili. Il libretto originale dell’opera, giova ricordare, riporta il nome di Vladimir Petrovic Begičev, direttore dei teatri imperiali di Mosca, insieme a quello del ballerino Vasil Fedorovič Gel'cer; tuttavia, non esistono prove su chi abbia scritto la trama del balletto o da dove essa derivi. La storia venne probabilmente modellata su varie fiabe popolari russe e tedesche.

Una delle ipotesi più quotate è che la storia sia stata largamente adattata dal coreografo Julius Reisinger ispirandosi all'antica fiaba tedesca Der geraubte Schleier (Il velo rubato) pubblicata da Johann Karl August Musäus nella raccolta Volksmärchen der Deutschen, che differisce però notevolmente dalla trama del balletto. Un'altra fonte potrebbe essere il racconto La favola dello zar Saltan e della bellissima principessa cigno dello scrittore russo Aleksandr Sergeevic Puškin. Secondo alcune recenti teorie, la figura del principe Siegfried potrebbe essere basata su Ludovico II di Baviera, soprannominato “Re Cigno”, che proprio come lui morì annegando in un lago in circostanze misteriose.

Lo spettacolo, in questa nuova produzione originale di Fondazione Arena, vedrà a Verona nomi di assoluto prestigio internazionale. Nicoletta Manni e Timofej Andrijashenko, étoile e primo ballerino del Teatro alla Scala, coppia d’arte e nella vita, nei cuori di tanti fan anche per un’indimenticabile proposta di matrimonio sul palcoscenico dell’Arena. Interpreteranno Odette/Odile, ovvero i due volti femminili di cigno bianco/cigno nero e il principe Siegfried. E accanto a loro ci sarà il mago Rothbart di Alessandro Macario, artista internazionale che dal Teatro San Carlo ha danzato in tutto il mondo, e il Ballo areniano. Un debutto speciale anche sul podio.

L’Orchestra di Fondazione Arena sarà diretta da Vello Pähn, direttore estone poliedrico, applaudito in tutti i principali palcoscenici della danza classica d’Europa, dall’Opéra di Parigi a Vienna e Monaco, già atteso a Londra, Berlino e alla Scala. Pähn è nato a Tallinn (ex Unione Sovietica, odierna Estonia) nel 1958 e si è diplomato al Conservatorio della sua città nel 1981. Ha proseguito gli studi musicali presso l’Accademia Musicale di Leningrado (odierna San Pietroburgo) nel 1981-86 con Arvids e Maris Jansons. Dal 1982 al 1994 ha lavorato presso il Teatro di Estonia, dove ha diretto opere liriche quali Carmen, Madama Butterfly, La traviata, Chovancina, L’elisir d’amore, Matrimonio al convento di Prokof’ev, Evgenij Onegin, Le nozze di Figaro.

Fin dal 1992 ha collaborato con frequenza con il Balletto di Amburgo dirigendo produzioni di John Neumeier (Cinderella, Le sacre du printemps, Quinta sinfonia di Mahler, Il lago dei cigni e La signora delle camelie). Dal 1988 ospite dell’Opéra National de Paris. Ha compiuto molte tournées internazionali, anche con Rudolf Nureyev. E nell’estate 1996 ha debuttato al Festival Operistico di Savonlinna in Finlandia con Der fliegende Holländer (fra gli interpreti Salminen, Meyer-Topsoe, Kaludov e altri) con positivi giudizi di pubblico e critica; con la medesima produzione è stato in tournée con grande successo ai Festival di Peralada e di Santander in Spagna.

Nel 1999 e nel 2000 è tornato a Savonlinna con il Faust di Gounod. Nella successiva stagione ha diretto Il lago dei cigni e Schiaccianoci alla Semper-Oper di Dresda e Romeo e Giulietta di Prokof’ev all’Opera di Göteborg in Svezia. A Tallinn nel 2001-2002 ha diretto il War requiem di Britten e La traviata. Nel dicembre 2002 ha debuttato alla Staatsoper di Berlino con un programma raveliano. Nel maggio 2003 è tornato a Parigi per collaborare a una nuova produzione di Maurice Béjart. Fra i prossimi impegni, anche una tournée in Giappone con La bayadère del Balletto di Parigi, un’altra con il Balletto di Amburgo e una produzione basata su Ivan il Terribile di Prokof’ev a Parigi.

Dal 2001 è direttore principale per il programma operistico della Accademia Musicale di Estonia. Invitato regolarmente a dirigere opere e balletti, ha diretto anche orchestre sinfoniche in Italia, Finlandia, Svezia, Lettonia, Georgia, Russia, Danimarca, Germania, Stati Uniti, Grecia, Spagna e Giappone. Dirige con regolarità anche l’Orchestra Sinfonica Estone di Stato. Dall’autunno 2003 ha ricoperto la carica di direttore musicale dell’Orchestra Sinfonica di Kuopio in Finlandia.

Ma in scena lo spettacolo veronese diretto da Vello Pähn vedrà anche le scene dipinte su disegni di Michele Olcese, direttore degli allestimenti scenici di Fondazione Arena, a cui farà seguito la narrazione e la classica coreografia di Evgenij Polyakov, ripresa per l’occasione da Enrica Pontesilli. Un vero e proprio evento che riecheggerà per la gioia di molti per il 31 dicembre.

E altro atteso appuntamento in città è Lo schiaccianoci, con il Balletto Nazionale della Romania ospite il 25 Dicembre 2024 sul palcoscenico del Teatro Nuovo della città scaligera, con un doppio spettacolo (ore 17:00 e 20:30), con le musiche di Pëtr Il’ič Čajkovskij su libretto di Marius Petipa, tratto dal racconto Schiaccianoci e il re dei topi di E. T. A. Hoffmann. Protagonista la compagnia del Teatro Nazionale dell’Opera della Romania.

Il balletto andò in scena per la prima volta il 18 dicembre 1892 e divenne immediatamente il più importante balletto nel periodo natalizio. La storia dello Schiaccianoci, ambientata agli inizi dell’Ottocento, si svolge alla Vigilia di Natale quando Drosselmeyer, eccentrico inventore di giocattoli, molto amato dai bambini, viene invitato a casa del Sindaco. I giochi e le danze iniziano e Drosselmeyer organizza uno spettacolo di marionette e burattini nel quale il Re dei topi vuole rapire la Principessa, ma il coraggioso Schiaccianoci lo uccide e salva la Principessa, diventando così il giocattolo preferito della piccola Clara. In sogno, la piccola immagina l’invasione della sala da pranzo da parte dei topi guidati dal loro Re ma lo Schiaccianoci guida i soldatini all’attacco dominando la paura. Clara lo segue e lo salva gettando la sua pantofola contro il Re dei topi che, sconfitto, scompare con le sue truppe.

Drosselmeyer trasforma quindi lo Schiaccianoci e Clara in un Principe e in una Principessa e l’atto si conclude con il meraviglioso Valzer dei fiocchi di neve. Nella Seconda parte del balletto il sogno prosegue nella Città dei Dolci e giunge il momento dei festeggiamenti cui prendono parte Clara e lo Schiaccianoci, si susseguono le danze con ritmo incalzante: Spagnola, Orientale, Cinese, Russa (trepak) e Pas de Trois, fino al risveglio della piccola protagonista con il suo schiaccianoci tra le braccia. Spettacolari scenografie e costumi creeranno una particolare atmosfera natalizia, e coinvolgeranno lo spettatore della stessa fiaba di Hoffmann.

E sarà il nuovo Balletto del Teatro dell’Opera Nazionale della Romania di Iasi al Teatro Nuovo di Verona a presentare per la prima volta sul palco Cristina Djmaru, la prima Ballerina tra le più importanti al mondo nonché Solista del Teatro dell’Opera e del Balletto di Bucarest. Insieme al prestigioso Balletto, andrà in scena il classico e romantico capolavoro “Giselle”, un classico per eccellenza.

In questo spettacolo travolgente, si innescano una serie di sentimenti di passione e rimpianto, amore ed angoscia con una musica sublime e armonica. Bogdan Canila, Solista del Teatro dell’Opera e al Balletto di Bucarest, conferisce al personaggio Albrecht una vibrante pulsione, lo riveste con una luce dinamica, passionale e travolgente, come la stessa passione che avrà per la contadina Giselle che la accompagnerà fino alla morte. Lo spettacolo andrà in scena il 3 Gennaio 2025 alle ore 20:45. Giselle affascina il pubblico in quanto tratta di una storia delicata, con atmosfere romantiche, lunari e stregate ma al tempo stesso di passioni umane forti e toccanti.

Il libretto, che ha le sue origini nella mitologia tedesca recuperato da Heinrich Heine, era stato scritto da Théophile Gautiere, la stesura della partitura fu affidata ad Adolph Adam, già famoso per altri balletti. La trama del Balletto è semplice ma nello stesso tempo mistica. Giselle è una contadina corteggiata dal Cacciatore Hans, il quale teme il rivale Loys (in realtà il principe Albrecht), che a sua volta corteggia anonimamente Giselle facendola innamorare di sé; Giselle ignara di tutto ciò, lo crede già suo fidanzato. La festa della vendemmia ha inizio e Giselle partecipa danzando con entusiasmo per quello che lei crede Loys, nonostante la madre la metta in guardia narrandole la leggenda delle Villi.

La festa è interrotta dall'arrivo del Duca e di sua figlia Bathilde (vera fidanzata di Albrecht) col loro seguito, di ritorno dalla caccia. Giselle danza per la principessa che le dona una collana. Hans furente di gelosia smaschera il rivale e chiama col corno i nobili che subito accorrono: Albrecht offre il braccio a Bathilde giustificandosi per il suo abbigliamento come semplicemente desideroso di svago tra le danze campestri. Giselle impazzisce per il dolore e muore di pazzia tra le braccia della madre.

Il secondo atto si svolge nel regno sovrannaturale delle Villi che con Myrtha, loro spettrale regina, accolgono Giselle tra loro. Appare Albrecht che posa dei fiori sulla tomba della fanciulla. Ad un tratto gli appare l’immagine evanescente di Giselle ed egli la segue. Sopraggiunge anche Hans che però viene subito accerchiato dalle Villi che lo faranno danzare sino alla morte. La stessa sorte toccherebbe anche ad Albrecht, che però viene protetto dall’amore di Giselle che lo salva sostenendolo nella danza fino all’alba, quando gli spettri maligni finalmente si dissolvono.

E su di un altro stile ancora è lo spettacolo The black blues brothers scritto e diretto da Alexander Sunny che andrà in scena al Teatro Ristori di Verona il 27 dicembre alle ore 20:30. Lo spettacolo è una produzione Mosaico Errante distribuita in esclusiva mondiale da Circo e dintorni. I Black Blues Brothers portano nel cuore il ritmo e l’energia della loro terra, il Kenya. Provengono da Nairobi dove erano coinvolti in Sarakasi, un trust di circo sociale fondato dall’alto funzionario ONU Rudy van Dijck e da sua moglie Marion Op het Veld che opera nelle situazioni difficili e nelle periferie dell’Africa Orientale. È forse per questo che ancora oggi quando sono in scena scatenano tutta la loro gioia di vivere. Hanno scoperto che il circo è un potente mezzo di emancipazione e aggregazione e ora lo trasmettono al pubblico sia con gli spettacoli che in occasione di workshop pratici di acrobatica organizzati da Open Circus.

È un’esperienza multietnica, un modo per conoscere sé stessi e i propri limiti, provando a superarli, per aprirsi agli altri collaborando con loro. Il tutto nello spettacolo si traduce in un elegante locale stile Cotton Club, assecondando le bizze di una capricciosa radio d’epoca che trasmette musica rhythm’n’blues. Il barman e tutto lo staff si trasformano in equilibristi, sbandieratori, acrobati e danzatori col fuoco. Ogni oggetto (sedie, tavoli, appendiabiti, vasi e persino specchi) diventa uno strumento per acrobazie mozzafiato e coinvolgente. Una festa ricca di momenti spettacolari sulle travolgenti note della colonna sonora del cult movie The blues brothers: piramidi umane, limbo col fuoco, salti con la corda e nei cerchi, gag esilaranti, divertenti striptease, spassose sfide di ballo e molto altro ancora per una serata dai risvolti sorprendenti.

Ma il Teatro Ristori aspetta il pubblico anche nel concerto del primo gennaio quando in Teatro si esibirà l’orchestra de I Virtuosi Italiani. Il concerto (1° gennaio, ore 17) sarà dedicato al mondo viennese e austro-ungarico con la sequenza di Valzer e Polke, e vedrà la partecipazione di due cantanti in totale sintonia con la tradizione degli Strauss, che invece di dirigere utilizzando la tradizionale bacchetta, lo facevano impugnando il violino utilizzando l’archetto e suonando personalmente alcune parti principali. Un’ occasione per condividere un’esperienza gioiosa, ascoltando dal vivo pagine immortali ricche di energia ed emozioni.