Un ritorno alla grande per il Teatro Filarmonico di Verona la cui Stagione artistica è ripresa con una sorta di anteprima venerdì 16 ottobre con il concerto dedicato ai compositori Felix Mendhelson e Amilcare Ponchielli. Del famoso compositore tedesco - esponente di spicco del primo Romanticismo – ben tre le composizioni eseguite da Pietro Borgonovo, direttore artistico della Giovine Orchestra Genovese: da l’Ouverture Le Ebridi fino a il Sogno di una notte di mezza estate, intervallate dal Konzertstűck n. 2 .
Così Fondazione Arena, tra ottobre e novembre, presenterà ben sette diversi programmi, oltre al Gala di San Silvestro fuori abbonamento, con concerti volti a fare conoscere e riscoprire pagine orchestrali e forme sinfoniche nate intorno a Beethoven (1770-1827), di cui nel 2020 si celebrano i 250 dalla nascita. L’Opera invece sarà sul palcoscenico del Filarmonico a dicembre, con Un ballo in maschera di Giuseppe Verdi, presentata però in forma di concerto.
Ma il via vero e proprio, come da programma, è venerdì 23 ottobre, quando attraverso il maestro del Coro Vito Lombardi, sarà presentata un’antologia del romanticismo italiano e operistico con alcune tra le più belle pagine di Vincenzo Bellini, Gaetano Donizetti e Giuseppe Verdi. Tra le opere i capolavori verdiani Il Trovatore, I due Foscari, Macbeth, La Forza del destino e Rigoletto, oltre a Norma di Bellini e La figlia del reggimento di Donizetti. Il Coro sarà affiancato nei ruoli solistici dal soprano Monica Zanettin e dal basso Romano Dal Zovo.
Il 30 e il 31 ottobre sul podio del Filarmonico sarà Vittorio Bresciani, con tre Rapsodie ungheresi (composte originariamente per pianoforte e qui proposte nella trascrizione per grande orchestra) proposte con Kodály (le rare Danze di Marosszék) e Bartók, di cui viene proposto il poco eseguito Concerto per viola e orchestra . E il 6 e 7 novembre il maestro Alessandro D’Agostini presenta tre sinfonie di diversa provenienza e destinazione: quella di Gluck per la sua opera Alceste (1767), quella di Spontini per La vestale (1807) e quella rarissima in re minore di Bellini (1801-1835). La seconda parte del concerto è invece interamente dedicata alla celeberrima Messa “dell'incoronazione” (Krönung-messe) per soli, coro e orchestra in do maggiore KV 317 di Mozart.
Si entra nel pieno Ottocento il 13 e 14 novembre con la direzione del giovane talento Nikolas Nägele con un programma dedicato allo Schubert maturo (Ouverture da Rosamunde D 644) e al primo cimento sinfonico di Robert Schumann, la Sinfonia n. 1 in si bemolle maggiore op. 38 nota anche come “Primavera”.
Mentre il 20 e 21, in occasione della celebrazione di Santa Cecilia, patrona della musica, sarà di scena Fabrizio Maria Carminati con la grande Messa solenne in sol maggiore in onore di Santa Cecilia, composta da Charles Gounod nel 1855 per tre solisti, coro, orchestra e organo, preceduta dalle Antiche danze e arie per liuto, Suite n. 1 e dalle Vetrate di chiesa P 150 di Ottorino Respighi.
27 e 28 novembre con il giovane direttore Francesco Lanzillotta alla guida dell’Orchestra areniana nell’Ouverture Leonore n. 3 di Beethoven e della monumentale Sinfonia 1 in do minore op. 68 di Brahms, che più di tutte raccoglie il testimone della Nona del genio di Bonn. La prima parte Peter Szanto sarà impegnata come solista nel raro Poème di Ernest Chausson per violino e orchestra.
E l’opera sarà protagonista dal 13 al 20 dicembre con Un Ballo in maschera di Giuseppe Verdi, che vede l’atteso ritorno sul podio del Filarmonico del maestro Daniel Oren. Il capolavoro verdiano sarà proposto in forma di concerto, con un cast di esperti conoscitori del repertorio verdiano. Murat Karahan, debutta al Teatro Filarmonico come Riccardo; il baritono internazionale Simone Piazzola sarà Renato, mentre Anna Pirozzi vestirà i panni di Amelia in alternanza a Daria Masiero.
E l’anno si conclude come da tradizione con l’atteso appuntamento del 31 dicembre: Orchestra e Coro dell’Arena di Verona, insieme a importanti solisti, daranno vita ad un inedito Concerto di Capodanno fuori abbonamento sulle più celebri arie d’operetta, diretti da Steven Mercurio, che si è distinto a Monaco nel maggio 2019 alla guida dell’orchestra areniana occasione del concerto “Amore & Amicizia”.