RIBOT è lieta di presentare ACE OF SPACE, la seconda mostra personale dell’artista tedesco Fe- lix Schramm (Amburgo 1970, vive e lavora a Düsseldorf).
Ormai quattro anni fa RIBOT si presentava nel panorama artistico milanese scegliendo di pro- porre proprio il lavoro di Schramm che per l’occasione aveva realizzato un intervento di grande impatto visivo ed emotivo: una Spatial Intersection dove due grandi elementi in legno e carton- gesso trafiggevano la parete di fondo della galleria, generando letteralmente e metaforicamente la rottura di una forma precostituita. Oggi Schramm torna a Milano e propone una selezione di recenti Accumulation e Multilayer, opere che mostrano altri aspetti del suo lavoro in costante espansione sia nel contenuto che nel- la ricerca di sistemi formali e visivi nuovi.
Da un lato le Accumulation, opere avviate ed esplorate sin dal 2012, ribadiscono la vocazione scultorea dell’artista, si tratta infatti di composizioni a tutto tondo strutturate all’interno di lastre in vetro o plexiglass che fungono sia da vetrina che da protezione del rispettivo contenuto, sia esso costituito da materiali e configurazioni scelti con scrupolo, come modelli in miniatura di altre soluzioni scultoree adottate dall’artista, che elementi trovati, frammenti o ritagli selezionati per prendere parte a questo gioco compositivo.
Dall’altro i Multilayer, collage di grandi dimensioni creati attraverso la sovrapposizione di strati di cartongesso e di porzioni di fotografie, che sottolineano l’interesse e l’attenzione di Schramm anche nei confronti del colore. La struttura di queste opere sembra quasi mimetizzarsi con i muri della galleria, ma le zone in cui l’artista interviene rompendo il cartongesso, mostrano delle fine- stre che si aprono verso dimensioni altre, dove i frammenti fotografici colorati generano interes- santi prospettive e nuovi punti di vista.
Per la loro natura eterogenea tutte le opere di Schramm chiedono di essere scoperte un po’ alla volta, non esiste una visione privilegiata. Queste forme accattivanti seducono chi le guarda e inducono lo spettatore ad avvicinarsi, a piegarsi o allungarsi per poterle comprende meglio. Anche lo Special project pensato per la mostra riprende le tematiche sottese all’intero lavoro dell’artista. Si tratta di piccoli Multilayer realizzati mediante un gesto artistico solo apparente- mente distruttivo, ma che in realtà crea uno spazio nuovo rivelatore di possibilità inedite.
Felix Schramm (Amburgo, 1970, vive e lavora a Düsseldorf) ha studiato scultura presso l’Accademia di Bel- le Arti di Firenze e presso la Kunstakademie di Düsseldorf. Ha inoltre trascorso periodi di studio a Tokyo (2000) e a Villa Massimo a Roma (2008). Sue Mostre personali e collettive si sono tenute presso prestigiosi musei e gallerie internazionali, tra questi: Kienzle Art Foundation, Berlino, 2018; Fondazione Volume, Roma, 2016; Frac d’Alsace, Séleslat, 2014; Kunsthaus Baselland, Basilea, 2014; Palais de Tokyo, Parigi, 2009; Mu- seum of Modern Art, San Francisco, 2007; Hamburger Bahnhof Museum für Gegenwart, Berlino, 2006; Pa- lazzo delle Papesse - Centro arte Contemporanea, Siena, 2003. Le sue opere oggi sono presenti in impor- tanti collezioni pubbliche e private come: Museum of Modern Art, San Francisco; Berkeley Art Museum, Berkeley; Frac Alsace, Seléstat, Francia; Hort Collection, New York e molte altre.