Antonio Colombo Arte Contemporanea è lieta di presentare Quando, quando, quando, doppia personale degli artisti Andy Rementer e Olimpia Zagnoli, entrambi alla loro seconda mostra in galleria. Il titolo della mostra, ripreso da un successo di Tony Renis degli anni ‘60, ben si adatta alle atmosfere vivacemente malinconiche delle opere di Rementer come alle grafiche vagamente retrò di Olimpia Zagnoli. L’esposizione raccoglie una trentina di opere, tra dipinti, edizioni, disegni e neon. Da una parte ci sono, infatti, le tele colorate di Andy Rementer, dall’altra una nuova serie di lavori di Olimpia Zagnoli, che per la prima volta abbandona il colore per sperimentare forme e righe rigorosamente bianche e nere. Entrambi gli artisti hanno inoltre progettato e realizzato per la prima volta delle sculture in ceramica, dipinte a mano in Italia, disponibili in edizione limitata.
Andy Rementer, americano, originario del New Jersey, ha studiato Graphic Design alla University of the Arts di Philadelphia e ha lavorato come illustratore e fumettista per testate come il New York Times, il New Yorker, Apartamento Magazine e Creative Review, mentre, come animatore, ha collaborato con l’emittente MTV e la casa di produzione cinematografica Warner Bros. Per due anni ha lavorato a Treviso presso Fabrica, il centro di ricerca sulla comunicazione di Benetton Group, insieme ad altri ricercatori internazionali specializzati in grafica, design, fotografia, video, musica e giornalismo. Durante la sua biennale permanenza in Italia, l’artista ha sviluppato un particolare linguaggio visivo ispirato oltre che al design, al fumetto e ai cartoni animati, anche all’arte europea, dall’arte romanica medievale al realismo magico novecentesco. Nelle opere di Rementer, il paesaggio urbano fa da sfondo a una serie di racconti fulminei, storie ordinarie che, però, svelano il carattere straordinario dell’esperienza quotidiana. L’impianto narrativo è stringato e caratterizzato da un linguaggio bidimensionale e sintetico che si avverte nell’impatto iconico delle figure, in parte ereditato dalla Pop Art e in parte dall’economia progettuale e comunicativa del design, che fa parte della formazione dell’artista, così che i dettagli spazio temporali sono annullati e i suoi personaggi sono calati in una dimensione sospesa e silente.
Olimpia Zagnoli nata a Reggio Emilia, all’età di sei anni si trasferisce a Milano, dove frequenta il liceo classico, e si diploma all’Istituto Europeo di Design. La sua carriera inizia un anno dopo, nel 2008, con la pubblicazione delle sue prime illustrazioni su testate italiane e internazionali come il Sole 24 Ore e il New Yorker. Zagnoli, che attinge tanto dal Futurismo quanto dai Beatles, crea uno stile personale fatto di forme morbide e colori saturi. Le figure di Olimpia infatti prendono forma da linee essenziali e geometriche, che si incontrano con campiture piatte e brillanti. Una competenza cromatica, nutrita con l’osservazione dei grandi maestri della grafica e dell’arte e poi accuratamente rielaborata in un personale linguaggio visivo. Il risultato è un lavoro fresco ed essenziale, con immagini semplici ma che sanno dialogare e rappresentare un concetto. Tra le sue collaborazioni editoriali figurano quelle per The New York Times, Vanity Fair, Apartamento, La Repubblica, Tashen. Ha illustrato libri per bambini dal titolo The World belongs to you, Mister Horizontal & Miss Vertical e una sua reinterpretazione del classico The Wizard of Oz. Le sue immagini vivaci hanno fatto da cornice a campagne di aziende come Google, Barilla, Air France e Fiat. Recenti sono le sue collaborazioni nel mondo della moda con marchi come Fendi, Prada, Hermès e Marella. Parallelamente al suo lavoro commerciale, Zagnoli porta avanti una sua ricerca artistica personale, fatta di esperimenti visivi come video musicali, oggetti di design e sculture interattive.