La mostra antologica di Marina Ballo Charmet, curata dal celebre critico e storico dell’arte e della fotografia Jean-François Chevrier, si pone in linea di continuità con il progetto espositivo realizzato presso il centro di fotografia contemporanea Le Bleu du Ciel di Lione tra Marzo e Maggio 2018.
Proseguendo la ricerca che il museo dedicata alla fotografia contemporanea e alle sue molteplici declinazioni, la mostra indaga i principali interessi dell'artista che caratterizza il suo metodo di ricerca attraverso un peculiare intreccio di interessi linguistici, paesaggistici, filosofici e psicoanalitici e si rivolge a temi come il quotidiano, il “sempre visto” che l'artista stessa definisce “il rumore di fondo della nostra mente”. Come scrive Chevrier, Marina Ballo Charmet rifiuta l’antropocentrismo di una visione esatta e presumibilmente oggettiva. Lo sguardo non è più una presa di distanza ma una forma di partecipazione, psichica e psicologica. Da un progetto ad un altro l’immagine, statica o in movimento, è il luogo di un’intimità sperimentale, indefinita.
La mostra antologica vedrà la presenza di cicli fotografici storici come “Con la coda dell’occhio” e “Primo campo” e nuovi progetti fotografici realizzati per l’esposizione, rielaborati in un unico, organico progetto espositivo nato dal dialogo tra l’artista e il curatore. La mostra sarà accompagnata inoltre da un libro d’artista pubblicato per l’occasione da Danilo Montanari Editore.
Marina Ballo Charmet lavora con la fotografia e il video. Da più di trent’anni opera come psicoterapeuta nei servizi territoriali pubblici di Milano. Haesposto in numerosi musei e istituzioni in Italia e all’estero, tracui Le Bleu du ciel a Lione, Musée Unterlinden a Colmar, Museo del Novecento a Milano, MACRO a Roma, Triennale di Milano, Fotomuseum a Winterthur, Centre national de la photographie a Parigi e Store front for Art and Architecture a New York. Ha partecipato alla XII Mostra Internazionale di Architettura di Venezia nel 2010 e alla XLVIIBiennale d’Arte di Venezia nel 1997.
Jean-François Chevrier. Storico dell’arte e curatore, è professore dal 1988 presso l’École nationale supérieure des beaux-arts di Parigi. In quarant’anni di ricerca il suo lavoro si è principalmente concentrato sulle relazioni tra arte e letteratura, l’arte moderna(fotografia compresa), lo spazio pubblico e l’architettura. Segue e ha seguito in modo continuativo l’opera di molteplici artisti. Trale sue opere più recenti si ricorda Œuvreet activité. La question de l’art (L’Arachnéen,2015). Élia Pijollet è sua assistente e collaboratrice.