Il 13 luglio è stata inaugurata a Forte dei Marmi, in Versilia, tra lidi e pini mediterranei, la mostra Passe-partout italiano di Antonio Giovanni Mellone, pugliese di Maglie, una vita a Parma, artista, illustratore, giornalista. Fumettista, con le sue tavole a china, sue opere giovanili, esposte nelle Sale Napoleoniche di Piazza San Marco, a Venezia, quindi grafico e illustratore del quotidiano Il Giorno, collaboratore del settimanale La Domenica del Corriere, nonché della Rai, Il Giornale, Italia Oggi, Gazzetta di Parma.

I disegni a matita, china e guache, e la pittura, dall’ammirazione per gli impressionisti con la realizzazione di quadri a olio all’amore per l’espressionismo con il suo tripudio di colori, quasi sempre acrilici, prediletti per la brillantezza delle tinte. Dall’olio all’acrilico, passando per acquerelli, pastelli, collage, inchiostro e tecniche miste, il tutto riprodotto su tela, cartoni telati, carta cotone, carta per olio e acrilico, masonite trattata.

Nudi, tanti. E ancora, centauri, corride, paesaggi provenzali e cavalieri, come i cavalieri, le statue, i castelli, i paesaggi onirici ispiratigli dalle Alpi Apuane e dalla Lunigiana esposti nel Castello Malaspina di Massa, e i cavalieri, strizzando l’occhio a Shakespeare, di A midsummer (K)night’s dream della mostra di Palazzo Giordani, a Parma, dove, così una cronaca del tempo, l’artista “con intensi colori acrilici, guache e profonde tratteggiature a china nera” ora offriva “una versione personale dei personaggi della mitologia greca, della cavalleria medioevale e di donne leggendarie”, omaggio a “eroi d’altri tempi” depositari di valori come saggezza, generosità, lealtà.

La mostra versiliana, curata da Stefania Provinciali, critica d’arte della Gazzetta di Parma, è ospitata dal Logos Hotel e dal Museo Ugo Guidi, nonché dalla Capannina di Franceschi, il famoso locale alla moda della Versilia nato nel 1929 in un capanno sulla spiaggia e dove Achille Franceschi, un albergatore del luogo, allestì tavolini, un bancone per le bevande e un grammofono a manovella. I cavalieri al Museo Ugo Guidi, le donne al Logos Hotel e alla Capannina.

Le donne di Mellone sono donne dell’oggi, come le bagnanti, sdraiate, così l’artista, “su spiagge bituminose, davanti a un mare lattiginoso e tramonti inquietanti” e che vivono il “contrasto tra ciò che dovrebbe essere gioia ed invece è disagio”, con “l’atteggiamento stereotipato dei corpi e il volto di alcune di loro, che ricorda le maschere impenetrabili del Teatro Kabuki giapponese”, come nelle Grandi bagnanti.

E tutte le altre, le donne espressioniste, dipinte con colori accesi e intensi: “Ho rinunciato, per una volta tanto, a dipingere le donne come simbolo di bellezza esteriore e interiore, per sottolineare un’altra problematica non meno urgente, quella dell’amore di una donna per un’altra donna e la relativa aspirazione alla maternità come in Due ragazze con bambino e Donne con gatto, in cui l’animale, più amato dal genere femminile, rappresenta l’oggetto del desiderio”.

E i cavalieri, omaggio a Ugo Guidi, scultore toscano del Novecento. I cavalli e i cavalieri su carta, realizzati con frammenti di giornale “come pezzi di una cronaca dimenticata”. I cavalieri su carta e quelli su tela, con i loro luoghi, “ruderi inseriti in un paesaggio urbano cristallizzato” simbolo del “contrasto tra antichi siti di raccoglimento” e i “moderni deserti del sentimento”.

E i cavalieri della mostra di Parma, ora sbarcati in Versilia e realizzati, così Manuela Bartolotti della Gazzetta di Parma ai tempi di A midsummer (K)night’s dream, con “geometrie dinamiche e spigolature cubo-futuriste tra Picasso, Sironi, Marino Marini e vivacità compositive alla Cassinari”. Cavalieri che ripercorrono i “sentieri dell’arte”, sfidando le “convenzioni” e superando con “esuberanza cromatica e fantasia l’oscura barriera del quotidiano”, dove la “composizione armonica e l’equilibrio tra forme e colori riconducono all’universo sereno, pacificante di Matisse”, dove domina una “irruenza coloristica e immaginifica, davvero galoppante, trascinante, come un preludio wagneriano, un diario dell’Ariosto” e dove s’avverte la “voglia di fuga, di speranza, di donchisciottesca utopia”. Sogno di cavalieri d’una notte d’estate versiliana.

Museo Ugo Guidi
Via M. Civitali 33
Forte dei Marmi (LU)
Orario 18.00-20.00
Tel. 348 3020538

Logos Hotel
Via Mazzini 153
Forte dei Marmi (LU)
Orario 10.00-23.00
Tel. 0584 880678

Foto:
1. Odalisca
2. Don Chisciotte
3. Centauri
4. Non date una mano alla guerra
5. Luoghi della Memoria
6. L’ombrellone