Galleria Continua è lieta di presentare Blursday, la nuova mostra personale del duo di artisti Ornaghi & Prestinari, presso il suo spazio espositivo di Parigi, nel cuore del Marais.
Il titolo della mostra fa riferimento al neologismo inglese Blursday, coniato per descrivere lo smarrimento temporale ed emotivo vissuto durante i momenti di confinamento dettati dalla pandemia di COVID-19, quando i giorni della settimana sembravano fondersi in un’unica sequenza indistinta. Per Ornaghi & Prestinari, il termine diventa metafora di una condizione astratta, in cui il tempo perde la sua linearità e i confini tra ieri, oggi e domani si dissolvono, dando vita a uno stato emotivo sfocato e indefinito (blurred, in inglese). Il termine, qui decontestualizzato, delinea l’atmosfera sospesa e il senso di spaesamento che permeano la mostra.
Valentina Ornaghi e Claudio Prestinari hanno iniziato a lavorare insieme nel 2009 con il desiderio di sviluppare ogni progetto attraverso il dialogo e la condivisione. L’approccio multidisciplinare che i due artisti hanno perfezionato durante la loro formazione, insieme al loro interesse per il design, l’architettura e la storia dell’arte, è diventato parte integrante della loro ricerca. Il lavoro di Ornaghi & Prestinari esplora la dimensione domestica, fragile e intima degli oggetti. La loro pratica si muove tra concetto e azione, con particolare attenzione ai materiali e alla loro manipolazione. Delicatezza, cura, leggerezza e ironia sono temi ricorrenti nelle loro opere.
La mostra si articola nello spazio attraverso opere che evocano uno stato di incertezza. Nella serie Sbilenco le tele si disallineano dalle loro cornici, sbilanciando la precisione del pattern geometrico nell’imperfezione della disposizione diagonale. Questo principio ricorre in tutta la mostra, con opere che presentano proporzioni distorte, forme irregolari o composizioni prive di centro, sabotando la struttura cartesiana del quadro, con regole che di volta in volta vengono contraddette.
La medesima idea di estendere l’opera oltre lo spazio visivo della tela, giocando con le combinazioni di pieni e vuoti, emerge anche nel trittico Non c’entra niente, dove lo spazio bianco tra le tre tele contribuisce a suggerire un disegno continuo e potenzialmente infinito. La ritmicità delle frecce, poggiate l’una sull’altra secondo un effetto domino, allude alla temporalità propria all’idea di blursday stessa, in cui i confini delle giornate si dissolvono e vacillano. Con questi espedienti compositivi, gli artisti suggeriscono una più ampia riflessione sull’arte stessa, intesa non come veicolo di risposte certe, ma come spazio per porre domande aperte, stimolare diverse prospettive e tracciare nuove traiettorie.
Ornaghi & Prestinari si concentrano su quelle cose quotidiane che, grazie al valore emotivo loro attribuito, trascendono la loro natura di semplici oggetti. Questo concetto trova piena espressione in Vespertino, una scultura che combina un mobile, realizzato riutilizzando legno proveniente da un arredo degli anni ’60, con una piccola trave, un vaso e un ramo d’ulivo dorato e sfiorito. Le foglie cadute dal ramo si trasformano in intarsi sulla mensola di legno sottostante, mentre alcune compaiono anche nel cassetto, evocando la capacità delle cose di custodire ed evocare ricordi ed emozioni.
Il generale senso di disorientamento evocato dalle opere si intensifica attraverso le pagine di giornale sparse in modo caotico nello spazio attorno ad esse. Questo paesaggio visivo suggerisce l’idea di una cronaca frammentata e confusa, facendo riferimento al frenetico movimento dello scrolling sugli smartphone, dove le notizie si mescolano in un flusso indistinto e continuo. La disposizione caotica delle pagine rimanda inoltre a una celebre scena del film Aprile di Nanni Moretti, in cui il protagonista, dopo la nascita del f iglio, getta in aria gli articoli accumulati in più di vent’anni, stravolgendo l’ordine preesistente per fare spazio a una nuova visione della vita, completamente trasformata dall’esperienza della genitorialità.
Attraverso un linguaggio visivo ironico e dai toni delicati, il contrasto tra materiali eterogenei rende tangibile una forma di tensione emotiva. Ornaghi & Prestinari esplorano così la fragilità e la forza dei legami, rivelando come la loro instabilità intrinseca generi, paradossalmente, una forma di misterioso equilibrio.