#Meravigliosi 2018. Proprio così, meravigliosi con tanto di hastag. Il sito ufficiale della Federnuoto, nel dare notizia e commento della grande serata per la quarta edizione del galà dei campioni azzurri tenutosi a Roma, non ha lesinato elogi, spazio, immagini, dichiarazioni. Oltre 600 invitati hanno partecipato alla serata che ha avuto il momento clou nel tradizionale brindisi e nel non meno tradizionale taglio della torta con tutti medagliati europei della FIN festosi attorno al presidente Paolo Barelli, per suggellare l'indimenticabile edizione dei campionati continentali svoltisi a Glasgow, Loch Lomond ed Edimburgo e chiusa con il record storico di 39 medaglie.
Barelli ha ricordato “il sistema di formazione e aggiornamento della FIN che assicura ciclicità e produce campioni dell'acqua e nella vita”, un sistema “sostenuto da investimenti tecnici ed economici nei centri federali, dalla diffusione capillare delle scuole nuoto federali, dalla profusione di corsi didattico-gestionali, dalla promozione della cultura per la salvaguardia della vita umana, attraverso la percezione del pericolo e l'insegnamento degli strumenti per prevenirlo e affrontarlo”.
“Queste gare – ha evidenziato il presidente della FIN - hanno portato nelle case degli italiani i volti sorridenti e felici di giovani campioni, dai 15 ai 30 anni, che rappresentano solo l'apice di una piramide che si fonda su cinque milioni di praticanti e 1.500 società sportive che sono i veri artefici delle medaglie europee”. Ma - ammonisce – “se vogliamo tutelare questi successi, se vogliamo continuare a vedere i nostri ragazzi salire sui podi internazionali, fasciati dal Tricolore mentre cantano l'inno di Mameli; se vogliamo che proseguano ad essere veicoli di sani principi e valori per le generazioni future, esempio positivo per i più giovani, lo Stato deve pianificare un serio progetto di rifondazione sportiva, che metta al centro le infrastrutture e le società sportive che compiono sforzi enormi”.
Al successo storico delle 39 vittorie continentali citate dal presidente Barelli, sono doverosamente da aggiungere le medaglie conquistate dagli azzurri del nuoto per salvamento, una specialità che sconta anche a livello nazionale – potrebbe forse essere altrimenti? – quel suo non essere specialità olimpica e che ancorché porti negli scrigni federali medaglie e titoli europei e mondiali, sembra ancora essere una sorta di figlio d’un dio minore, se ci si passa l’abusata, e forse impropria, citazione. Ricordiamo che a Limarick, in Irlanda, gli azzurri di Gianni Anselmetti si sono confermati campioni d'Europa youth di nuoto per salvamento in piscina (primi nella classifica per nazioni con 522 punti, seguiti da Spagna con 452 e Germania con 451) e in mare aperto. Nel medagliere della specifica manifestazione hanno fatto bella mostra le 13 medaglie d'oro, accompagnate dalle 7 d'argento e dalle 2 di bronzo, con due record del mondo stabiliti da Lucrezia Fabretti nei 100 manichino con pinne in 50"78 (record precedente, 51”47, di Anita Garcia, Spagna, 6 maggio scorso) e dalla staffetta 4x50 mista femminile (Elena Spagnolo, Lucrezia Fabretti, Francesca Pasquino e Giulia Calistri) in 1'41"63.
Per tornare al galà, Barelli ha ringraziato “le società, i dirigenti, gli amici sponsor, le istituzioni e i familiari che sono al centro di tutti questi successi”. Gli ha fatto eco il presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani, intervenuto alla serata e che ha ricordato come "in un'estate in cui i colleghi europei ci sfottevano per l’assenza dell'Italia ai mondiali di calcio chiedendoci per chi tifavamo, noi abbiamo risposto con le gesta degli azzurri del nuoto che facevano incetta di medaglie e suscitavano l'invidia dei nostri partner stranieri rendendoci ancor più orgogliosi e fieri di essere italiani".
Alla famiglia come nucleo primario della società in funzione anche delle attività sportive ha fatto riferimento Alfredo Caspoli, presidente della società Sergio De Gregorio per la quale gareggia Lucrezia Fabretti, in un gradito messaggio ai genitori della giovane primatista, in cui nota come “dietro ai risultati di una grande atleta c'è il supporto e il 'lavoro' di una grande famiglia”.