A dieci anni dalla sua scomparsa, la mostra celebra uno dei pittori più interessanti del panorama artistico italiano del secondo Novecento, attraverso un’ampia retrospettiva, dedicata ai principali cicli della sua ricerca.
L’esposizione propone una panoramica di una ventina di opere di Scaccabarozzi, dai lavori, prodotti nella metà degli anni Sessanta, che rileggono le eredità astratto concrete, a quelli degli anni Settanta, come i Fustellati o le Prevalenze, fino a quelli realizzati nei decenni successivi come Misura-Distanza, Quantità libere, Essenziali e Polietileni.
Dal 25 ottobre al 20 dicembre 2018, la Galleria 10 A.M. Art di Milano, nella nuova sede di Corso San Gottardo 5, ospita una mostra dedicata a Antonio Scaccabarozzi (1936-2008), una delle figure più interessanti del panorama artistico italiano del secondo Novecento ed esponente di una indagine pittorica che, in oltre quarant’anni di ricerca, si è sviluppata in cicli poliedrici, con un linguaggio di respiro internazionale.
La rassegna, dal titolo Destinazione: presente, curata dall’Archivio Antonio Scaccabarozzi diretto da Anastasia Rouchota, con contributi critici di Ilaria Bignotti e Paolo Bolpagni, si pone come necessaria retrospettiva dedicata all’artista, a dieci anni dalla sua scomparsa, che ripercorre l’intera sua evoluzione creativa.
Artista intellettualmente inquieto e libero dai dettami e dalle mode, Scaccabarozzi ha frequentato alcuni dei protagonisti del secondo dopoguerra, da Lucio Fontana a Enrico Castellani, da Paolo Scheggi a Luciano Fabro e, riflettendo sul significato della pittura nella sua relazione spazio-temporale e percettiva-ambientale, ha saputo non solo assumere la responsabilità di ripensare profondamente l’eredità delle avanguardie concrete del secondo dopoguerra, ma anche sviluppare una personalissima indagine di assoluta contemporaneità.
Il percorso espositivo, studiato ad hoc per gli spazi della galleria, ruota attorno ai suoi cicli pittorici più conosciuti, come quelli dei Fustellati e delle Prevalenze, realizzati nel corso degli anni Settanta, testimoniati in mostra da capolavori come Giro completo in 8 pezzi (pezzo 8) e Grigio 1/5 prevalenze B.V.A.G.R., e prosegue con le opere realizzate nei decenni successivi, dagli anni Ottanta fino agli inizi del nuovo millennio, che rivelano la complessa liricità dell’artista.
L’antologica propone creazioni che appartengono alle serie delle Linee Quasi Rette, delle Distanze Reali e Distanze Rappresentate, del Peso di frammenti di colore, o ancora alle Iniezioni, in cui l’artista inietta del colore direttamente nella tela, o alle Immersioni che vedono Scaccabarozzi intervenire sulla tela, immergendola direttamente nel colore.
Il percorso prosegue con le Quantità libere, gli Essenziali, spatolate di colore addensato che emergono dalla superficie parietale, o ancora con i Polietileni, fogli di plastica trattati come se fossero strati di colore, che diventano membrane cromatiche fluttuanti nello spazio, sospese dalla parete e dal soffitto grazie a fili di nylon.
La retrospettiva dedicata a Antonio Scaccabarozzi s’inserisce in un momento di grande riscoperta della sua attività, che si è concretizzata con l’ingresso di una sua opera, Iniezione-Delimitazione (1980-1981), nelle Collezioni Intesa San Paolo, alle Gallerie d’Italia di Milano, con la selezione del progetto Rotazione continua orizzontale nella mostra “WunderMore” al MAXXI di Roma, con la personale al Museo d’Arte Contemporanea di Lissone, in programma a fine settembre, e con la realizzazione del catalogo ragionato dell’opera dell’artista, di prossima pubblicazione.