Moreno Bondi ha scelto la Galleria Triphè e l’intraprendente curatrice Maria Laura Perilli per l’anteprima delle sue opere più innovative. La mostra “Rebirth By Fire” inaugura il 9 ottobre 2017 (ore 19.00), in occasione delle Rome Art Week, e rimarrà aperta fino all’11 novembre (Galleria Triphè, Via delle Fosse di Castello 2, Roma).
Fra li lavori, tutti inediti, uno spazio particolare sarà dedicato alle “Combustioni”, in cui Moreno Bondi interpreta la sconsiderata distruzione del patrimonio culturale comune (fatto di paesaggio, bellezza, archeologie, arte) bruciando le sue imponenti e preziose tele dipinte ad olio. Infatti la Project Room della Galleria Triphè ospiterà una installazione di
fiamme e fuoco per introdurre la serie “Critically Endangered” con opere che gridano la devastazione causata dal disprezzo intenzionale o dalla inconsapevole
incuria della bellezza da parte dell’uomo.
Sarà presentata, inoltre, la innovativa serie “Introflessioni”, realizzata con una particolare tecnica per integrare la bidimensionalità del quadro con la tridimensione della scultura. “Moreno Bondi -commenta Maria Laura Perilli- supera la superficie piana del quadro integrando con una capacità di sintesi compositiva unica, la dinamicità del Futurismo -espressa da decise obliquità appuntite- ed il virtuosismo del Barocco, mentre la presenza di lacerazioni combuste sovrapposte alle figure richiama il lavoro di Burri. In questo modo egli mostra la capacità di coagulare le intersezioni della storia filtrate dalla contemporaneità e modellate dalla profonda conoscenza di molteplici tecniche esecutive”. L’artista infatti unisce la pittura ad olio e la scultura in marmo (personalmente realizzate) ai linguaggi contemporanei.
Grazie alla conoscenza approfondita delle tecniche, la sua arte si declina attraverso modalità innovative: partendo dalla scultura inserita nel quadro, passando dalla sovrapposizione delle tele prima sapientemente dipinte e poi lavorate e lacerate con il fuoco, fino alla ingegneristica introversione della tela (creata da un sistema di controtelai e tiranti), con qualche digressione nella installazione tradizionale. Lo scopo è proiettare il quadro nello spazio circostante e offrire al pubblico un crescente coinvolgimento con l’opera d’arte.