Gabriele Detti è uno degli sportivi dell’estate. Stella del nuoto azzurro insieme a Federica Pellegrini e Gregorio Paltrinieri, attende le sospirate vacanze per godersi le due medaglie conquistate ai mondiali di Budapest (oro negli 800 metri stile libero e bronzo nei 400 metri stile libero).
Gabriele, come ci si sente da campione del mondo?
Piano piano comincio a metabolizzare, però non ho avuto tempo di festeggiare subito, perché dopo i mondiali le gare sono proseguite due settimane con la coppa del Mondo a Mosca, Berlino ed Eindhoven, e in mezzo il meeting Energy for Swim di Roma. Spero, ci sarà tempo dopo.
Da fuori, anche dopo l’800 vinto ai mondiali di Budapest, dai l’impressione di soffocare un po’ la tua gioia, o no?
Per forza, anche a me piacerebbe festeggiare e far vedere a tutti che ho vinto il Campionato del Mondo, ma quando hai altre gare da disputare non è possibile. Poi per natura io sono uno tranquillo non sono uno che gli piace far notare le cose. A tempo debito facciamo tutto.
Come tieni a bada l’ansia prima dello start?
Non ci penso o almeno provo a non pensarci. Ovvio che prima delle finali ci pensi per forza. In camera di chiamata prima degli 800 con Greg (Paltrinieri) parlavamo di tutt’altro. Non mi chiedere di cosa ma parlavamo di tutt’altro. Diciamo che meno ci penso meglio sto.
Forse sentivi le medaglie viste a Budapest come un risarcimento della malasorte, che ti ha tolto gli scorsi mondiali di Kazan per problemi fisici?
Già li potevo giocarmi qualcosa di buono visti i tempi con i quali sono arrivate alcune medaglie però non recrimino niente. Il destino è destino e con la salute non si scherza mai. Averle viste in tv mi rode, perché vedevo i miei compagni che erano lì a nuotare mentre io ero a casa col telecomando, mi dava fastidio. In questi due anni Kazan è stato un pensiero fisso perché non era bellissima come cosa per me, quindi oggi posso dirti che Kazan l’ho quasi rimossa completamente. Un po’ però mi fa comodo tenerla in testa, come pensiero che mi stimoli a superare i momenti difficili.
Il tuo “gemello” Paltrinieri farà le Universiadi dove disputerà 800 e 1500 in piscina e la 10 km in acque libere. Tu invece hai deciso a che facoltà iscriverti?
Pensavo mi chiedessi delle distanze. Su quelle sono sicuro che andrò a calare nei prossimi anni. Riguardo allo studio, ci penserò ma se ne parla quando smetto di nuotare, perché le cose che mi piace fare hanno l’obbligo di frequenza e fare un università per dire che sono iscritto ma dare zero esami mi sembra una presa in giro. Quando saprò di avere 3-5 anni di tempo, ci farò un pensiero serio.
Un’idea comunque ce l’hai?
Sì, fisioterapia.
Voi sportivi girate il mondo, però oltre piscine e alberghi vedete ben poco, giusto?
Sì. Ma non sempre. Per fortuna quando siamo stati in America in collegiale in Arizona, avevamo il Gran Canyon a due ore di macchina e ci siamo andati. A Budapest invece solo piscina - albergo e viceversa.
C’è un viaggio che vorresti fare?
Andare alle Maldive, però come relax. Perché dopo undici mesi che ti massacri di allenamenti te la vuoi godere.
Sarà il tuo premio-mondiale?
Non ancora. Quest’anno in vacanza vado a Mikonos con un amico.
Lo scriviamo?
Sì.
E so poi arrivano anche tutte le tue fan?
Ben venga, tanto ormai sono single.