La capacità di vivere bene, di essere pienamente felici, di fare un lavoro che piace, di raggiungere i propri obiettivi è una cosa rara e preziosa. Essa possiede una base innata, ma può anche venire stimolata e coltivata nel corso della vita. La felicità è quello stato d’animo segnato dall’appagamento, quella condizione che ci fa leggere il mondo con gli occhi spalancati, occhi che tutto assimilano e che tutto accarezzano, è quella beata condizione che percepiamo con tutti i sensi e che quasi fatichiamo a esprimere con le parole.
La felicità in fondo è l'essere profondamente in pace. Chi è profondamente felice è in un certo senso anche contagioso, sa passare anche agli altri, senza volerlo e senza neppure cercarlo, uno stato mentale di dolce “morbidezza”. Una morbidezza che per definizione non ha spigoli, che non contempla interruzioni brusche, che si esprime al meglio nella luce dolce del sole che volge al tramonto, ne “l’ora che volge il disio ai navicanti e ‘ntenerisce il core” (Dante, Purgatorio, Canto VIII): un richiamo all’amore, uno stato emotivo e sensoriale insieme, un desiderio di ritorno, che si esprime come una sorta di nostalgia dolcissima. La nostalgia è legata al passato con un filo positivo, rimanda a momenti piacevoli, unici, dolci, pieni di amore per la vita.
La nostra società in genere è profondamente infelice. Non è difficile esprimere un concetto che è sotto gli occhi di tutti, un concetto sul quale è quasi impossibile eccepire. La psicoterapia oggi è chiamata a un duro compito: essa deve mirare alla felicità della persona, alla soddisfazione nelle scelte, alla resa ottimale degli investimenti di energia impiegati per arrivare là dove si desidera. La capacità risolutiva e stimolante della psicoterapia deve necessariamente esprimersi in un modo rapido, cioè deve poter agire nel più breve tempo possibile, in modo da evitare la dipendenza dalla terapia stessa e dal terapeuta. La persona che richiede un aiuto ha il diritto di essere messa nelle condizioni migliori e ottimali per raggiungere i suoi obiettivi, evitando che i tempi di cura si allunghino in maniera inopportuna e impropria.
Per questo motivo ho messo a punto un nuovo tipo di psicoterapia, la Psicoterapia Non Convenzionale®, che si rivolge a tutti coloro che desiderano raggiungere un obiettivo in un lasso di tempo contenuto. La psicoterapia che propongo e pratico è breve, è come un rapido, è centrata su un obiettivo, si caratterizza per essere completa, grazie a un approccio olistico e all’ausilio di tecniche mirate. Negli anni, in più di vent’anni di lavoro con tanti pazienti, di varie culture, provenienze sociali, caratteristiche personali e doti umane, ho coltivato e affinato queste tecniche arrivando, negli ultimi cinque anni, a risultati decisamente positivi, testati oggi su un campione di 196 pazienti. È un quadro teorico ma soprattutto pratico degli ultimi anni di lavoro fatto con passione, creatività e onestà verso chi chiede un aiuto.
Ho conosciuto tanti pazienti, con i quali ho lavorato in questa maniera innovativa, decisamente distante dalle terapie lunghissime, ma anche differente dal mio stesso percorso formativo, che negli ultimi anni ho decisamente integrato e modificato. Il carattere innovativo della Psicoterapia Non Convenzionale® è stato ben percepito dai pazienti stessi, sin da subito attivamente coinvolti nella presa in carico del proprio presente. Il paziente, per stare meglio e raggiungere obiettivi che, in grado più o meno forte, hanno sempre a che fare con una felicità dell’esistenza, deve infatti mettersi in una posizione attiva, partecipe, dove la sua persona è chiamata ad accordarsi con il terapeuta sugli obiettivi e sugli indicatori concreti, pratici, di raggiungimento degli obiettivi stessi.
Le terapie descritte hanno a che fare con le capacità reattive dell’organismo, con il rafforzamento del sistema di difesa psicologico, ma anche immunitario, con la risoluzione di problemi reali, concreti, con la capacità di far fronte alle difficoltà, anche quelle gravi, che si possono incontrare lungo il percorso di un’esistenza. Per ciascuna terapia vengono presi in esame parametri di efficacia e di efficienza, che sono quelli che interessano concretamente al paziente, essendo gli indicatori cardine del raggiungimento degli obiettivi e del tempo impiegato per raggiungerli.
Testo tratto da Un rapido per la felicità: Psicoterapia Non Convenzionale in Medicina Olistica, Ferrari Sinibaldi Edizioni, Milano, Settembre 2017