Scenografi, costumisti e fotografi hanno contribuito a rendere indimenticabile il cinema di Luchino Visconti. Ai loro talenti, intrecciati con quello del grande regista, dal 18 gennaio al 22 febbraio la Casa del Cinema dedica una mostra e una rassegna cinematografica a cura di Lorenzo Baraldi, Alida Cappellini, Giovanni Licheri, Alessandra Di Fiore, Italo Moscati in collaborazione con la Cineteca Nazionale-Centro Sperimentale di cinematografia.
I visitatori potranno ammirare i bozzetti dello scenografo Mario Garbuglia e del costumista Piero Tosi e le fotografie di Mario Tursi. La mostra sarà accompagnata dalla proiezione di alcuni dei più grandi film di Visconti Senso, L’innocente, Ossessione, Giorni di gloria, La terra trema. Episodio del mare e Bellissima - e di due documentari: il Documentario su L’innocente di Mario Garbuglia e Luchino Visconti: sur les traces de la Recherche di Giorgio Treves.
Il cinema, ma sarebbe meglio dire le immagini, vivono un movimento continuo che non è solo quello della pellicola o dei supporti nuovi. Pochi se ne sono accorti. Il lessico dei giornali e delle narrazioni dedicate alle immagini sono legate per tradizione all’autorità dell’autore, del regista.
Tutto si aggira su un nome solo al comando, da quando la nouvelle vague inventò a fine anni Cinquanta la “politique des auteur”; e da allora nei festival, sui giornali, le tv, etichettano la storia del cinema, e degli audiovisivi, a favore di un demiurgo, al di sopra della mischia di addetti, attori, tecnici, e così via, nella vita dei set che per fortuna sono sempre aperti in cerca di un nuovo destino. Il destino, per riassumere, della cosa più preziosa nella creazione artistica: il talento.
Talento, una parola sempre meno usata. La mostra “Talenti intrecciati: Visconti, Garbuglia, Tosi” entra in un racconto della lunga avventura delle immagini, immagini in armonia, punto di forza, con sonori e gusto visivo, tutto quanto serve a creare suggestioni e anche allucinazioni, sulla scia dei maestri del passato. I nomi nel titolo della breve ma importante iniziativa alla Casa del cinema, e della associazione di scenografi e costumisti, parlano chiaro, con immediatezza.
Luchino Visconti, il regista che più di altri ha sostenuto i talenti nei suoi filmi: grandi ed efficaci interpreti; ma anche scenografi e costumisti, forme di collaborazioni, fedeli, estese negli anni, per testimoniare intese, sintonie, suggestioni, ricerche. Mario Garbuglia e Piero Tosi sono tra i collaboratori che hanno vissuto insieme a Visconti lunghe esperienze da co-autori in una stimolante gara fra influenze reciproche, sguardi confluiti nei set come mondi da inventare, proposte agli occhi, create partendo dalla conoscenza dei tempi trascorsi, per andare oltre.
Visioni inedite, sorprendenti, nate da sintesi inventive capaci di ricavare dai materiali - carta, stoffe, architetture,arredamenti, eccetera - un incanto riprodotto, più avanti di quanto lo spettatore conosce o cerca di riconoscere. Le scene, i costumi sono il frutto di scelte e compromessi che germinano dal confronto profondo in team creativo che abbraccia la vita del film molto prima del ciak. E’ in questo passato breve, costruito in giorni intensi, che si determina la vicenda di realizzazione di un’opera, anche un’opera che nasce dalle cose o che queste cose le riproduce, rendendole vive, potenti. Visconti con Garbuglia e Tosi; e Garbuglia e Tosi con Visconti hanno inventato tutto quanto serviva per far rivivere personaggi e storie.
La mostra propone un breve ciclo di proiezione per rendere evidenti, splendenti sul grande schermo, i segreti, le intese, i risultati tra i “talenti intrecciati” tra il rigore evocativo del neorealismo alla magia dell’epica storica, umana, un percorso cronologico che va al di là delle date, e lascia segni forti con immagini da brividi da “Ossessione” (1943), “Giorni di gloria” (1945), “La terra trema” (1948),”Bellissima” (1951), “Senso” (1954), “L’innocente” (1976). Un viaggio nel tempo, macchine del ricordo, ingranaggi di talento, intrecci, emozioni, commozione, stupore. Essenze del nostro cinema , quando era , quando è grande.