Con la mostra Nippon! Contemporary art and crafts from Japan, presso Esh Gallery, spazio dedicato all’arte e al design, prosegue l’approfondimento sull’Oriente – tema di particolare interesse per la galleria – indagato attraverso opere realizzate con grande maestria e abilità tecnica, da parte di artisti capaci di muoversi verso l’indistinguibile confine tra art and craft in cui tradizione e contemporaneità possono coesistere.
Obiettivo della mostra è quello di presentare, attraverso le opere di un gruppo di maestri e giovani artisti, un percorso in grado di illustrare l’arte millenaria della lacca, della ceramica, dell’origami e della lavorazione del metallo, rinnovate e declinate nelle forme e nelle idee vicine a una visione estetica più contemporanea. Artisti: Fuku Fukumoto, Yoichiro Kamei, Kentaro Kawabata, Natsuki Kurimoto, Akio Niisato, Yuko Nishimura, Shingo Muramoto, Yoshihiko Murata, Takuya Osawa, Aki Rusu, Fumie Sasai, Taro Tabuchi, Kouzo Tacheuci, Shinya Tanoue, Toshiharu Yoshimura.
Si parte con la tecnica Urushi – Lacca Giapponese, caratterizzata dai concetti di eleganza, semplicità e bellezza bilanciata che, espressi da un’elevata sapienza tecnica hanno reso nel tempo le creazioni in lacca espressione di una spiritualità nipponica, simbolo di pazienza ed equilibrio interiore, indispensabili per affrontare le rigide regole che questa tecnica comporta: scelta della forma, applicazione di dozzine di strati per ricoprirla, attesa dell’asciugatura, attenzione nella fase della lucidatura e cura estrema durante la decorazione.
Le forme del mondo naturale sono fonti d’ispirazione per questi artisti, in particolare nelle silhouette di Yoshihiko MURATA e le forme vegetali nelle realizzazioni di Fumie Sasai, espresse nella perfetta fusione tra la ricchezza della tonalità rossa e il fluido modellato, e le fluttuanti forme di Shingo Muramoto. All’astrazione invece guardano le sculture con inserti variopinti di Natsuki Kurimoto oppure i pannelli di Takuya Osawa, realizzati nel solco della grande tradizione dei paraventi in carta.
Altra tecnica rappresentata in mostra è l’Origami – arte di piegare la carta; partendo da un unico foglio di carta, attraverso vari tipi di piegatura, che possono essere abbinati in un’infinità di modi, si creano opere di notevole complessità tecnica. Anche qui possiamo trovare un legame con la spiritualità e in particolare con il ciclo della morte e della rinascita come parte del “tutto”: a partire dallo stesso foglio di carta, la forma può essere realizzata e poi dispiegata, tornando ad essere un semplice foglio, da cui una nuova forma può nascere. Arte e tradizione dialogano nell’opera di Yuko Nishimura, specializzata in grandi sculture di carta con pieghe a fisarmonica, attraverso le quali crea effetti instabili che dialogano con i riflessi della luce e la prospettiva dello spettatore. I suoi lavori sono inspirati dalle linee delle montagne e delle vallate, e rappresentano la separazione tra luci e ombre nel nostro universo.
Per la tecnica della lavorazione del ferro è stata scelta l’artista Aki RUSU, che nella sua ricerca artistica studia e raccoglie le diverse espressioni del ferro mentre viene lavorato, nei processi di saldatura, fusione, raffreddamento. Che siano goccioline risultanti dalla fusione con la fiamma ossidrica, o piatti fogli di ferro che lei modella, diventano texture delle sue sculture, che lei riesce a modellare in forme organiche complesse e allo stesso tempo molto potenti.
Non poteva mancare la Ceramica: per la prima volta in Italia un consistente gruppo della nuova generazione di ceramisti giapponesi, tra cui Kentaro Kawabata, Taro Tabuchi, Toshiharu Yoshimura, Fuku Fukumoto, Kouzo Tacheuci, Yoichiro Kamei, offre la possibilità di confrontare diverse tecniche e forme espressive di un nascente movimento artistico da noi ancora poco conosciuto.
In particolare Shinya Tanoue, il cui lavoro rimanda a vari tipi di guscio, (d’uovo, da frutto, conchiglie, arrivando all’idea dell’utero femminile come guscio dell’essere umano) strettamente legato al circolo della vita, e all’oceano, principio della vita sulla terra, rappresentato nelle sue opere dal blu cobalto.
Presenti anche opere di Niisato Akio, che ha vinto la Medaglia “Eleuterio Ignazi” come miglior giovane nell’ambito del 54° Premio Faenza e il Kikuchi Kanjitsu Award aTokyo, e del quale un’opera è presente al Mic, Museo Internazionale delle Ceramiche in Faenza, e di Kentaro Kawabata.