La stagione espositiva di Ribot apre al pubblico con la prima personale in Italia dell’artista tedesco Felix Schramm (Amburgo, 1970), che mette al centro della sua ricerca una particolarissima visione dello spazio caratterizzata da differenti forme scultoree e da molteplici possibilità di lettura.
In occasione di questa mostra Schramm realizza un’installazione site specific della serie “Spatial Intersection”. Un’opera costruita con l’intersezione di strutture in legno e cartongesso, che altera fortemente la percezione dello spazio e rompe la continuità dei muri della galleria, generando cortocircuiti visivi ed emotivi. L’esplosione del muro trasforma l’architettura in scultura e modifica il concetto di ambiente, da ‘spazio da riempire’ a ‘spazio vivo e mutevole’, disposto a superare i suoi confini in funzione di una nuova dinamica del rapporto opera-spettatore.
Il concetto della compenetrazione dei piani e dell’esaltazione del potere dinamico della forma si ritrova anche nelle sculture esposte. “Omission 2” e “Quiet Might” sono calchi di teste umane in cera, gesso e resine poliuretaniche che l’artista elabora e che abbina a diversi materiali per creare un’espressività di pieni e vuoti in cui l’essenza umana si carica di teatrale drammaticità.
Il progetto espositivo si completa con l’edizione limitata di “Multilayer”, prodotta in 8 diversi esemplari, pensati da Schramm appositamente per la mostra. I collage creati attraverso la sovrapposizione di frammenti di fotografie dell’installazione in galleria, producono superfici astratte il cui spessore rimanda ancora una volta all’idea dell’immagine nata dall’accumulo di più prospettive e più punti di vista.
Felix Schramm (Amburgo, 1970, vive e lavora a Düsseldorf) ha studiato scultura presso l’Accademia di Belle Arti di Firenze e presso la Kunstakademie di Düsseldorf. Ha inoltre trascorso periodi di studio a Tokyo (2000) e a Villa Massimo a Roma (2008). Sue Mostre personali e collettive si sono tenute presso prestigiosi musei e gallerie internazionali, tra questi: Palazzo delle Papesse - Centro arte Contemporanea, Siena, 2003; Hamburger Bahnhof - Museum für Gegenwart, Berlino, 2006; Museum of Modern Art, San Francisco, 2007; Palais de Tokyo, Parigi, 2009; Kunsthaus Baselland, Basilea, 2014; Frac d’Alsace, Séleslat, 2014. Le sue opere oggi sono presenti in importanti collezioni pubbliche e private come: Berkeley Art Museum, Berkeley; Museum of Modern Art, San Francisco; Hort Collection, New York e molte altre.