“Le ibride alterità della natura” è il titolo della personale di Davide Coltro curata da Massimo Sgroi, che si inaugurerà venerdì 27 marzo alle ore 18.30 presso la Galleria Spazio Nea. La mostra pone l’accento su come la natura e i mondi elettronici possono coesistere e “Davide Coltro – scrive il curatore – è una delle sintesi possibili a questo dilemma; nella realizzazione dei quadri elettronici l’artista veronese se da un lato cavalca, come un net surfer, l’onda della modalità dei mezzi elettronici, dall’altro mantiene inalterata la sostanza concettuale del mezzo primigenio dell’espressione artistica: la pittura. Nella sua ricerca ontologica su questo mezzo espressivo egli ha ben chiaro che lo sfondamento del limite non porta necessariamente ad una nuova metafisica, anzi è ben consapevole che, oltre questo stesso limite, non c’è nulla che già non sia presente all’interno del nefesh, ovvero il Corpo Vivente. Ora i suoi alberi, o i natural landscape o, addirittura, i ritratti stessi, altro non sono che una estensione de materializzata delle idee assolute di tutto ciò; è come se Davide Coltro proiettasse l’essenza stessa delle cose sulla parete in fondo alla caverna; ombre di oggetti assoluti eppure assolutamente presenti nella visione del mondo contemporaneo laddove le nuove forme del reale sono assolutamente indistinguibili dalla fisicità stessa dell’oggetto. Nel costruire, però, le sue immagini e/o opere in movimento, Coltro non compie affatto un’opera di duplicazione della fisicità del reale, ma lo estende su un diverso livello della percezione laddove è l’entropia che ne determina il movimento piuttosto che la calcolata sequenzialità dello strumento video. L’artista estende, in questo modo, la dimensionalità dell’opera deprivandola dell’immobilità percettiva e facendola diventare mutogena, nel tempo, in forma casuale.”
Davide Coltro, nato a Verona nel 1967, vive e lavora a Milano. E’ l’inventore del quadro elettronico, nuovo medium artistico per la cui realizzazione di avvale di tecnologia e formule matematiche. Negli ultimi anni ha iniziato un percorso di studi teologici, con il desiderio di alimentare la propria ricerca artistica attraverso una maggiore riflessione sul rapporto dell’uomo con la fede e con i temi fondamentali dell’esistenza umana. Le sue considerazioni circa l’unità dell’arte soprattutto attraverso lo sviluppo tecnologico, lo hanno indotto ad aprire un dibattito teorico con altri importati autori della sua generazione.
Ha dato vita ad un gruppo, ispirato al termine anglosassone ON (acceso), composto da artisti che utilizzano la tecnologia e l’energia in diverse forme nella concezione, progettazione e realizzazione dell’opera. Invitato alla 54° Biennale di Venezia, espone la monumentale installazione “Res-Pubblica I” concludendo una delle più importanti ricerche sul paesaggio italiano. I suoi quadri elettronici sono stati acquisiti da importanti collezioni pubbliche e private: Museo Palazzo Forti – Verona, Collezione VAF Stiftung – Francoforte, Panza di Biumo – Varese, Galleria Civica Ezio Mariani – Seregno, Collezione Unicredit – Milano; ed esposti in molti musei trai quali: Museum of Modern Art – Mosca, Museo ZKM - Karlsruhe, Urban Planing Center – Shangai, Etagi Loft Project – San Pietroburgo, Centro Luigi Pecci – Prato, Collezione Farnesina – Roma, Museo di Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto MART – Rovereto, Marca di Catanzaro.