La raffigurazione del cibo e i suoi rituali di consumo sono da sempre un tema caro all’arte: dalle rappresentazioni simboliche, all’arte del vero e del realismo, dall'astrazione fino alle dissacrazioni dello scorso secolo. Cibo e arte hanno in comune la capacità di gestire le differenze, l’aspettativa per la sorpresa, la possibilità di raggiungere nuove dimensioni di bellezza e di bontà, di dare un ordine al caos, la trasgressione e il divertimento.
Nella piccola ma preziosa mostra Paesaggi da tavola. Nuovo gusto alla stampa d'arte alcune opere e oggetti in carta stampata che afferiscono all'estetica cerimoniale del pasto, vengono in contatto con la vocazione di un locale che nasce, da subito, con la volontà di mettersi al servizio del connubio cucina e arte - da quella visiva alla musica, dal design al gusto - e dove è forte la volontà di “abbracciare il cliente coinvolgendo tutti e cinque i sensi”. In questo contesto è esposta una collezione di libri-piatto realizzati con varie tecniche calcografiche, opere a metà strada fra multiplo d'arte e pezzo unico, inseriti in piccole collane editoriali dove la memoria e il sentimento si esprimono già nel nome: “piatti a fin di bene”, “c'era una sfoglia”... I piatti esposti sono esclusivamente quelli con ricette tramandate in familia, riproposte in originali idee-forma di carta che ammiccano alla tradizione dei “piatti del buon ricordo” con uno sguardo anche ai decori della ceramica settecentesca bolognese.
Fra i due progetti, quello artistico sentimentale di una piccola stamperia d'arte, e il format di ristorazione di un locale nuovo e moderno, si creano suggestive sinergie che fanno nascere insolite riflessioni. Come quella che permette di cogliere l'esistenza di un legame fra il cibo e l'incisione, innanzitutto nel ruolo documentaristico svolto dalle tecniche calcografiche nella riproduzione e divulgazione di testi a stampa di contenuto gastronomico e nei trattati sul gusto, con rappresentazioni che vanno dai banchetti storici agli elenchi visivi di utensili, dai sistemi di taglio di carni e frutta agli apparati da portata e da festa. Ma esiste un legame fra cibo e incisione più sottile se si guarda alla gastronomia come forma d’arte che trasforma il cibo in linguaggio in cui l’ alimento - come l’elemento metallo, vernice, inchiostro - deve essere preparato, manipolato, passato al setaccio di una tecnologia per essere conservato e trattato.
Esiste un legame fra cibo e pratica artigianale nell’uso comune di strumenti derivanti dall’esperienza messi al servizio della manipolazione della materia. Esiste un legame fra cultura del cibo e cultura del fare, gusto del bello e del buono che spinge alla ricerca della qualità nella vita, negli spazi e nel tempo. In un laboratorio di incisione, come in una cucina, la parola “composizione” indica il processo di armonizzazione di tutte le parti: dai contrasti di sapori - nei cibi - e di valori tonali e segni - nella stampa - alla calibrazione delle diverse componenti fra loro, dall'azione della vernice e dell'agente corrosivo sul metallo, alla cottura degli alimenti, dalla relazione fra piatto e bevanda, fra inchiostro e carta, e tra tutto questo con lo spazio, il clima, la stagione e le caratteristiche umane: calma, gioia, distrazione, fretta.
Nella mostra fanno da accompagnamento ai piatti alcuni manufatti di carta e carta-tessuto con iconografie legate al cibo e alla festa, realizzati con diverse tecniche si incisione e stampa, souvernir e apparati decorativi colti, raffinati e ironici. Oggetti nati dalla cura per la forma, il colore e il disegno, stampati a mano con torchio calcografico e realizzati artigianalmente. Carta, per abbellire il quotidiano o per officiare occasioni di festa, carta che accoglie la naturale progressione del tempo che lascia tracce visibili nell’imperfezione del manufatto e nel suo impiego effimero che diventa, in questo modo, valore.
Paesaggi da tavola, collezione di libri-piatto stampati e realizzati a mano nel laboratorio
le MagnificheEditrici.
In mostra presso Buonoda
Via Andrea Costa 35
Bologna 40134 Italia
info@buonoda.it
www.buonoda.it