“Noi vogliamo cantare l’amor del pericolo, l’abitudine all’energia e alla temerità. Il coraggio, l'audacia, la ribellione, saranno elementi essenziali della nostra poesia. Noi affermiamo che la magnificenza del mondo si è arricchita di una bellezza nuova; la bellezza della velocità. Un’ automobile da corsa, ruggente, che sembra correre sulla mitraglia, è più bella della Vittoria di Samotracia. Noi vogliamo inneggiare all'uomo che tiene il volante, la cui asta ideale attraversa la Terra, lanciata a corsa, essa pure, sul circuito della sua orbita”.
E’ il venti febbraio del 1909 quando sulla prima pagina del giornale parigino “Le Figarò” viene pubblicato il testo “Fondation et manifeste du futurisme”. Con la sua oratoria e la sua capacità di divulgatore, Filippo Tommaso Marinetti intuisce che la velocità e l’ebrezza del rischio delle gare automobilistiche rappresenteranno una svolta d’avanguardia che sarà seguita e abbracciata dagli artisti Futuristi. Negli stessi anni, all’inizio del Novecento ci fu infatti la prima seria regolamentazione delle gare automobilistiche, denominata “Formula Grand Prix”, con le storiche vittorie di Minoia e Nuvolari.
Divenuta poi negli anni una vera e propria istituzione, oggi il Grand Prix della Formula 1 che si corre sul circuito cittadino di Monte Carlo, nel Principato di Monaco, rappresenta un appuntamento irrinunciabile per tutti gli amanti della velocità. Per questa occasione, il CEO della Teos Gallery di Monte Carlo, Gianluca Gaudio ha voluto inneggiare all’uomo che tiene il volante con una collettiva: “Street Art Icons”, dove sono riuniti grandi artisti del panorama contemporaneo internazionale. I visitatori saranno affascinati dai ritratti femminili di Marco Grassi, pittore italiano presentato in diverse fiere internazionali come Art Basel, Scope e Moscow Art Fair, dallo stile decorativo e iperrealistico, capace di evidenziare l’identità delle donne nel momento esatto in cui vengono disegnate. Per chi invece predilige la cultura popolare potrà apprezzare le opere di Domingo Zapata, artista, scrittore e stilista spagnolo, molto abile nel catturare sia la cultura della corrida nella sua nativa Spagna, con tonalità vivaci e stile energico, sia le celebrità femminili nella loro vita mondana.
Un altro artista che trae ispirazione dalla street art, dai graffiti e dalla moda è il francese Punk Me Tender, attualmente a Los Angeles. La sua forma d'arte grafica e cruda offre uno sguardo nuovo e più non filtrato sul corpo femminile nella speranza di spingere lo spettatore ad aprire la propria mente e rifiutare i vecchi stereotipi. Alexander McQueen e John Paul Gautier sono tra le icone della moda che lo ispirano, insieme allo stilista Philippe Starck e ad artisti come Jeff Koons, Damien Hirst e Salvador Dalí. L'icona della moda e della bellezza Kylie Jenner gli ha commissionato un grande pezzo di farfalla lilla per il suo recente lancio di Kylie Cosmetics x Stormi.
Lavora basandosi sull'istinto, senza mai seguire regole precise, ma c'è sempre una costante: come la farfalla che è diventata la sua firma, l'artista si sforza di creare un'esperienza trasformativa per chiunque entri in contatto con il suo lavoro, guidato dall’amore, dalla bellezza e dalla sensualità.
I dipinti in rilievo tridimensionale di Patrick Hughes sfidano pregiudizi e preconcetti, dimostrandoci quanto possano essere ingannevoli le apparenze e sollevando importanti domande sulla nostra percezione e sul subconscio. Una sorprendete confusione tra significato e significante vi farà rivivere l’artista francese Stéphane Cipre, capace di modulare le lettere e le parole in modo che attraverso esse compaia il soggetto che disegnano. Per gli amanti della cultura digitale in mostra anche le opere di Philip Colbert, sostenuto come maestro del pop contemporaneo da figure di spicco del mondo dell'arte come Charles Saatchi e Simon de Pury.
Aspettando il vernissage del 25 maggio, abbiamo avuto il piacere di intervistare Gianluca Gaudio, CEO della Teos Gallery.
In occasione del Grand Prix F1, il 25 maggio ospiterete un grande evento presso la vostra galleria d’arte. I futuristi nel Novecento vedevano nell’automobile e nella velocità i simboli del progresso. Pensi che la Formula 1 oggi sia una degna espressione di questo progresso? Gli artisti di oggi a cosa dovrebbero inneggiare, secondo te?
Certamente oggi la Formula Uno è l’espressione del progresso e della capacità dell’uomo di cercare di superare i propri limiti attraverso l’abilità nel costruire, come in questo caso, auto, veicoli all’avanguardia e sempre più performanti. Spetta agli artisti di oggi esprimersi e cercare di rappresentare la nostra contemporaneità con la stessa capacità inventiva e innovazione, questo è il riflesso dell’arte del nostro tempo, quindi contemporanea.
Andy Warhol asseriva che “un artista è uno che produce cose di cui la gente non ha alcun bisogno ma che lui – per qualche ragione – pensa sia una buona idea darle”. Come responsabile di una galleria d’arte perché secondo te invece la gente acquista opere d’arte?
Chiunque acquista un oggetto per soddisfare un bisogno, una necessità. È chiaro che nell’acquisire un’opera d’arte c’è una propensione alla ricerca della bellezza e dell’espressione più pura dell’essere umano e questo spinge l’uomo ad avvicinarsi all’arte e ad acquisire un’opera.
Quando hai iniziato ad appassionarsi all’arte e collezioni personalmente opere d’arte?
Ho iniziato a diciotto anni a vendere quadri per una importante galleria fiorentina e le prime passioni sono state legate al Novecento italiano, De Chirico, Rosai, De Pisis e poi l’arte astratta internazionale come Mathieu e Hartung. Oggi le tendenze e le opere degli artisti internazionali hanno invaso il mercato cambiando l’attenzione del collezionista e modificando le scelte personali di ognuno di noi. Adoro anche i colori e la simbologia di artisti come Marco Grassi, Colbert, Zapata ,Koons e Mr Brainwash.
Dato il periodo di incertezza che caratterizza il mercato finanziario, l’interesse per tutte quelle forme di allocazione delle risorse, diverse dalle azioni e obbligazioni sta crescendo sempre di più e il mercato dell’arte si è rivelato negli ultimi anni un’ottima fonte di investimento alternativo. A quanti anni hai fatto il tuo primo investimento in arte?
Il mercato dell’arte è sempre andato di pari passo con il mercato finanziario. I risultati delle vendite dell’ultimo decennio ne sono una testimonianza concreta. Situazione di cui ho preso atto fin da quando avevo già vent’anni, ascoltando attentamente i collezionisti che venivano in galleria e che raccontavano le loro esperienze ad un giovane art dealer.
Per i vostri clienti offrite servizi di consulenza personalizzati?
Il servizio che Teos Gallery offre è strettamente personalizzato e cerca di soddisfare le esigenze di ogni collezionista, partendo dal proprio gusto, budget e spazi disponibili.
La vostra galleria, Teos Gallery riunisce al Fairmont Hotel di Monte Carlo vari artisti contemporanei, da Bouteiller a Biancheri, da Arpe One a Domingo Zapata: vi è un criterio nella selezione dei vari artisti. Gianluca Gaudio: La nostra linea editoriale è frutto di un attento studio di mercato e di una valutazione stilistica precisa. L’orientamento è piuttosto pop con un’attenzione al mondo street art ma senza tralasciare alcune scelte classiche che consolidano la nostra appartenenza alla cultura romana.