Galleria Continua è lieta di accogliere la nuova mostra personale di una giovane promessa della scena artistica contemporanea, Marta Spagnoli. Fantasmata, questo è il titolo dell’esposizione che raccoglie un ciclo di opere inedite realizzate nel 2024, scaturisce da un’approfondita esplorazione dell’immagine, delle sue potenzialità di movimento e trasformazione.

Partendo da tematiche centrali nella sua ricerca più recente, come l’influenza dell’ambiente naturale e sociale sugli esseri umani, la danza, la presenza simbolica di forme organiche e animali, l’artista porta la riflessione a convergere sul concetto di Fantasmata.

La parola Fantasmata, appartiene al linguaggio filosofico occidentale e, più specificatamente, la possiamo ritrovare nel mondo della danza. Descrive un arresto improvviso fra due movimenti consecutivi; pause che contengono virtualmente la memoria passata, presente e futura di un’intera scena coreografica. Il concetto di coreografia è alla base soprattutto delle tele di grande formato presentate in questa mostra, dove la disposizione degli elementi segue una logica di movimento, di gerarchia e di interazione tra le forme. Le alghe, corpi organici semplici, sono rappresentate talvolta nitide, talvolta trasfigurate dalla continua stratificazione pittorica e segnica. Esse fluttuano, sospese tra potenza e atto, partecipando alla formazione di un paesaggio senziente.

Il loro moto “gregario”, simile a un turbine, diventa una continuazione di quel movimento primordiale che va dal caos all’organizzazione, dando vita a uno scenario che non è solo naturale, ma emotivo e psicologico.

Nell'opera Fantasmata II, una griglia si interpone come un sistema di corsie che non solo suggerisce una struttura alla lettura dell’immagine ma essa infatti scandisce anche uno spazio entro cui il movimento può essere ordinato e gestito o interrotto e distorto.

Nelle opere non c’è mai una totale predominanza dell’ordine e delle strutture, c’è sempre spazio per l’accidente, per l’intruso. Elementi erratici come un diavolo giallo, creature artigliate, un mantello lattiginoso di pittura liquida rovesciata sulla tela, si inseriscono come agenti aggreganti o disgreganti, che portano a fare esperienza di ciò che è forma e informe, figura e “defigurazione”. L’apparizione di questi elementi è improvvisa, inattesa, la loro funzione di testimoni della coreografia nella quale si insinuano, rivela che la tela è anche un campo di forze, di traiettorie, di movimenti e di intrecci relazionali fitti e complessi.

Marta Spagnoli (Verona 1994) vive e lavora a Venezia. Tra le mostre realizzate ricordiamo: On the rocks, Galleria Continua Paris, Francia (2024); Pittura Italiana oggi, Triennale di Milano (2023); De leur temps (7), Un regard sur les collections privé françaises, Dunkerque, Francia (2023); A world of coexistence - 2022 Jinan International Biennale, Jinan, Cina (2023); DA-A gli artisti della collezione BLM 1998-2018, Fondazione Bevilacqua La Masa, Venezia (2022); In primo luogo, Galleria Continua Roma (2022); Horizon, Brussels, Belgio (2022); A parallel viewpoint, Moulin de Sainte-Marie, Boissy Le Châtel, Francia (2022); Il est ici, toujours ailleurs, Galleria Continua Paris e Les Moulins, Francia (2022); Earthly body, Galleria Continua Les Moulins, Francia (2021); Italian twist, Gallerie delle Prigioni, Treviso (2021); Truc à faire, Galleria Continua Paris, Francia (2021); Felicia munera, per Una Boccata d’Arte, Ronciglione, (2020); Whiteout, Galleria Continua San Gimignano (2020); Libere tutte, Casa Testori, Novate Milanese (2019); Art zagreb, Zagrabia, Croazia (2019); Immersione libera, Palazzina dei Bagni Misteriosi, Milano (2019); 102nd young artists collective, Fondazione Bevilacqua La Masa, Galleria di Piazza San Marco, Venezia (2019); Braintooling, Forte di Monte Ricco, Pieve di Cadore (2018).

Nel 2019 vince il primo premio Artissima per Vinitaly e il 2° premio exaequo della 102esima Collettiva Giovani Artisti della Fondazione Bevilacqua La Masa di Venezia. Le sue opere si trovano nelle collezioni pubbliche della Fondazione CRC, Cuneo; della Fondazione Bevilacqua La Masa, Venezia; della Fondazione Giancarlo Ligabue, Venezia e dello Spazio Almag, Bresica.