Il continente africano è caratterizzato da interessantissimi fenomeni religiosi che fanno di questo continente un territorio unico al mondo. L’Africa è ufficialmente in maggioranza cattolica e mussulmana, ma sono presenti in essa sincretismi decisamente originali e la persistenza radicata dei politeismi indigeni che in parte possiamo ricondurre alla religione voodoo.
Mentre in Europa abbiamo perso il contatto con le nostre religioni originarie, in Africa le religioni tradizionali africane sono ancora molto radicate e dove queste sembrano scomparse si rielaborano in interessanti sincretismi con il cristianesimo e l’islam.
In Africa è normale frequentare sia la Chiesa che lo sciamano (o stregone). Nella maggior parte delle antiche tradizioni africane si trovano, nei loro miti e leggende, gli Dei: al plurale, umanizzati (come avviene anche nelle religioni afro-americane) e a volte anche influenzati nell’aspetto dal teriomorfismo.
In Africa si può vedere ovunque che gruppi etnici, tribù e clan sono politeisti. C'è una pluralità di dèi, divinità, esseri celesti venuti dal cielo, esseri cosmici giunti da molto lontano. Tuttavia, al centro della maggior parte dei miti e delle leggende di tutti questi popoli africani c'è un Dio principale.1
In questo breve articolo descriverò a grandissime linee tre fenomeni culturali tipicamente africani: le società segrete africane, le statue minkisi, e il voodoo.
L’esistenza delle società segrete è descritta egregiamente nei taccuini del noto etnologo ed etnografo Boris De Rachewiltz. La loro nascita si perde nella notte dei tempi e sebbene sia un fenomeno oggi ridimensionato, queste sono ancora presenti con i loro riti di passaggio e con le loro originali e particolari caratteristiche.
Nel suo libro Sesso magico nell’Africa nera, il famoso etnologo descrive le società segrete e i suoi riti pressi i Sumbawa del Tanganyka (Congo), i kikuyu nel Kenya, i Mangia nell’Ubangui (Congo) e in particolare la setta segreta dei Mau Mau2 (Kenya).
Descrive poi come le tradizioni magiche siano ancora presenti nei popoli africani di generazione in generazione come nei kikuyu dove l’amuleto magico è considerato determinante per la risoluzione delle diverse problematiche esistenziali e per ognuna di queste vi è poi un amuleto specifico. Nei kikuyu poi lo sciamano assume una grande importanza poiché crea e consacra gli amulteti. Il ruolo dello sciamano in questo contesto può essere acquisito solo per via ereditaria e solo dopo anni di apprendistato.3
Tra i fenomeni tipici della spiritualità africana ritroviamo anche i cosidetti Minkisi. I minkisi (nkisi al singolare, talvolta nkishi/minkishi) sono feticci diffusi in gran parte dell'Africa centrale, nel bacino del Congo. Un nkisi ha lo scopo di racchiudere un potere magico o spirituale (un mpungo), spesso associato al culto degli antenati. I minkisi risalgono storicamente almeno al Regno del Congo, nei cui rituali si impiegavano comunemente feticci di questo genere. La tradizione è rimasta presso la maggior parte dei popoli dell'area, e in particolare è ancora molto presente nelle culture bakongo e songye.
Ogni nkisi ha uno specifico potere. I minkisi sono classificabili in due grandi gruppi: quelli "del sopra", associati al cielo e alla mascolinità, e quelli "del sotto", associati alla terra e all'acqua e alla femminilità. Ci sono minkisi con funzione curativa, divinatoria, o con diversi scopi propiziatori (per esempio, per il successo nella caccia, nel commercio, in amore e via dicendo).4
Il fenomeno culturale e religioso più conosciuto in Africa è certamente il Voodoo. Contrariamente a quanto si pensa, la religione Voodoo non nasce ad Haiti o a New Orleans, ma ha origine in Nigeria e si diffonde poi nei paesi limitrofi. A differenza del Voodoo afro-americano quello africano si chiama Juju.
Juju è il termine che viene usato per indicare la religione delle persone di etnia Yoruba. È l’esempio più longevo di politeismo africano (che è praticato da circa il 6% della popolazione del continente), ma questa religione è talmente antica e trasmessa solo tramite tradizione orale che non è facile datare la sua nascita che alcuni studiosi fanno risalire a circa 3000 anni fa.
Vudù o Voodoo o Vaudou è una religione praticata da decine di milioni di persone in tutto il mondo, si basa sulla venerazione di un Dio supremo creatore e di numerose divinità che, di fatto, sono le sue emanazioni. Queste sono denominate Loa.
Nel vudù il mondo dei morti si sovrappone a quello dei vivi ed è possibile accedervi per mezzo di spiriti, maschere, feticci, rituali e intermediari di vario tipo che costituiscono il legame con essi e con le divinità. Come accade spesso nel continente africano anche il vudù come molte altre tradizioni si è tramandato di generazione in generazione in modo orale senza lasciare tracce scritte; ripercorrendo il passato si trovano tracce di questa religione nell'antico regno di Dahomey, situato nell’Africa Occidentale e corrispondente oggi all’odierno Benin.5
Note
1 Cecchini R. - Federici F. - Fabiani B., Magia Africana. Culti del Madagascar, Voodoo e fenomeni spirituali del Continente Nero, Amazon, Roma 2024, p. 119.
2 Il movimento dei Mau-Mau nasce senza una vera e propria struttura organizzativa. È formato in prevalenza da agricoltori appartenenti all’etnia Kikuyu, ma non può essere inquadrato semplicemente come movimento etnico. L’arrivo dei coloni britannici ha destrutturato completamente il sistema agricolo locale: i colonizzatori hanno imposto la loro visione del mondo su una società abituata a considerare la terra come una risorsa di un gruppo di persone tra loro imparentate (gruppo che può essere composto da centinaia di persone). L’introduzione della proprietà privata e del sistema delle monocolture ha sconvolto il modo di vita e di lavoro delle popolazioni locali.
3 Cecchini R. - Federici F. - Fabiani B., Magia Africana. Culti del Madagascar, Voodoo e fenomeni spirituali del Continente Nero, Amazon, Roma 2024, p. 119.
4 Ibidem, p. 145.
5 Ibidem, p. 121.
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