Un articolo pubblicato sulla rivista Nature riporta i risultati di una ricerca paleogenomica sulle popolazioni di cacciatori-raccoglitori dell'Europa e dell'Asia che copre un periodo che va dal Paleolitico Superiore al Neolitico. Un team di ricercatori guidato da Cosimo Posth dell'Università di Tubinga in Germania che include ricercatori da diverse università italiane ha analizzato i genomi di 356 cacciatori-raccoglitori che vissero tra 5.000 e 35.000 anni fa. Ciò ha permesso di identificare alcuni profili di linee genetiche che si sono diffuse nel corso dei millenni in varie parti dell'Europa grazie a migrazioni. Spesso le tracce genetiche indicano che ci sono stati incroci tra diverse popolazioni e in alcuni casi mostrano che alcune popolazioni hanno soppiantato quelle che in precedenza vivevano in una certa area.
La storia dell'umanità è complessa e piena di migrazioni e incroci tra diverse popolazioni. Almeno 60.000 anni fa l'Homo sapiens ha lasciato l'Africa e ha cominciato a diffondersi in Asia e in Europa. Per millenni, vari gruppi si sono spostati all'interno dei diversi continenti per vari motivi, anche legati alle glaciazioni. La storia dell'Homo sapiens in Europa è resa più complessa dall'incontro con i Neanderthal. Gli incroci tra Homo sapiens e Neanderthal sono ancora tracciabili grazie a un 2-3% di geni di Neanderthal presenti negli europei attuali.
Le ricerche genetiche su persone vissute in epoche storiche e preistoriche sono uno sviluppo recente che coinvolte diverse discipline: archeologia, paleontologia e antropologia hanno ricevuto importanti contributi dallo sviluppo di tecniche genetiche e dall'ausilio di sistemi informatici che permettono di condurre confronti e analisi di vario tipo dei genomi prelevati e sequenziati. La paleogenetica studia il DNA di organismi che vissero nel passato, anche appartenenti a specie estinte. La paleogenomica sfrutta i moderni mezzi informatici per analizzare i risultati delle ricerche paleogenetiche.
Proprio questi sviluppi hanno portato ad aumentare gli sforzi nella ricerca di campioni di DNA di cacciatori-raccoglitori preistorici da sequenziare. Per questo studio, sono stati utilizzati genomi già presenti in database esistenti e sono stati raccolti nuovi dati genetici su 116 individui che vissero in quelle che oggi sono 14 nazioni diverse dell'Eurasia. Ciò ha permesso di tracciare alcune migrazioni, incroci tra popolazioni diverse e l'influenza dell'era glaciale avvenuta tra 25.000 e 19.000 anni fa.
Una conclusione è che le popolazioni che vissero in Europa tra 32.000 e 24.000 anni fa, quelle che appartengono alla cosiddetta cultura gravettiana, non erano strettamente imparentate tra loro. Certe tecnologie di produzione di manufatti si erano diffuse nel continente europeo ma dal punto di vista genetico sono state trovate differenze significative tra lo popolazioni che vissero nell'Europa centrale e sudoccidentale e quelle dell'Europa centrale e meridionale.
Le tracce a lungo termine delle varie popolazioni sono anche molto diverse. I cacciatori-raccoglitori dell'Europa sudoccidentale vissero in quell'area per almeno 20.000 anni e si spostarono in altre aree nel corso dell'era glaciale. Invece, le popolazioni dell'Europa centrale e meridionale scomparvero dopo la fase più dura dell'era glaciale. Circa 14.000 anni fa, nelle stesse aree arrivarono altre popolazioni, probabilmente dai Balcani.
Dopo l'inizio del passaggio dall'era dei cacciatori-raccoglitori a quella degli agricoltori, cominciarono a esserci incroci tra diverse popolazioni. I dati suggeriscono che i cacciatori-raccoglitori scomparvero progressivamente partendo dall'Europa meridionale andando verso nord.
L'influenza dell'era glaciale e dei cambiamenti climatici avvenuti dopo la sua fine mostrano le conseguenze a lungo termine sulle abitudini delle varie popolazioni e sono state tra le cause di migrazioni. Questo studio è importante perché aiuta a ricostruire quella parte della storia dell'umanità e potrà essere inserito in un lavoro multidisciplinare più ampio di ricostruzione storica che riguarda anche l'ambiente che ha forgiato le sue popolazioni, umane e non.