Linch highway, il mondo del regista più cult del cinema americano è in scena con i lavori di 18 artisti alla Soggettiva Gallery di Milano fino all’11 febbraio.
Alberto Bozzoli e Raoul Simoni sono i fondatori della galleria milanese aperta a Milano per accogliere appassionati e cultori di cinema e arte.
La prima galleria italiana dedicata all’immaginario del cinema e al mondo degli Alternative Movie Posters ha aperto da pochi mesi e gli artefici dello spazio, Alberto Bozzoli e Raoul Simoni, forti della loro profonda conoscenza di questo genere, presentano ai cinefili in primis e al mondo dei collezionisti più in generale, una nuova prospettiva e una diversa chiave di lettura attingendo dalle diverse contaminazioni artistiche che sottolineano la creatività del contemporaneo. Lo sguardo è puntato sulle visioni molteplici che costellano il panorama cinematografico, dalle locandine reinterpretate alla fotografia, dalle grafiche alle illustrazioni, dall’oggettistica curiosa alle mille declinazioni e ibridazioni espressive che ruotano intorno all’universo dei movies.
Fino al 17 febbraio è di scena Linch highway, il mondo del regista più cult del cinema americano in scena con i lavori di 18 artisti e in parallelo prende il via, sempre nello spazio di via Pasquale Sottocorno 5/A, anche un progetto corale Collettiva in collaborazione con Milano PrintMakers.
“L’amore per il cinema e per l’arte ci accomuna. Veniamo da esperienze sempre collegate all’arte. Tempo fa abbiamo fondato il Cinemino, un bar/bistrot con cinema di pregio in Porta Romana, crocevia per gli amanti della settima arte e più di recente abbiamo approfondito il campo delle opere dedicate in modo capillare all’arte del cinema e così è partita l’idea di questa nuova avventura in galleria. Il cinema e i film sono autentiche fonti di ispirazioni per artisti, grafici, designers e pubblicitari” spiegano i due galleristi.
Alle pareti, come la sequenza di tante pellicole scorre la storia, ma poster e manifesti di capolavori eccelsi, di star indimenticabili e di scene cult, sono diventate matrici potenti che, nelle mani di autori abili e geniali, hanno trovato una nuova vita. Dalla malinconica istantanea che George Townley propone di Mulholland Drive si passa alla spirale in bianco e nero con cui Przemek Debowski richiama Dune. La molteplicità di visione dei 18 artisti in mostra, sia emergenti o nomi più affermati, offre una panoramica ricca e articolata delle diverse rivisitazioni ma ognuno ha attinto a una o più pellicole di David Lynch.
Collettiva sigla la prima collaborazione tra la galleria e Milano PrintMakers con un’interpretazione a più voci di the Elephant Man, uno dei capolavori del regista acclamato. “La gente è molto incuriosita dallo spazio ma anche dall’originalità e dalla bellezze delle carte e delle stampe” spiegano i due galleristi e aggiungono “Ci sono cartografie tirate a mano. Gli artisti propongono dei soggetti e, se il soggetto ci piace, viene realizzato da Milano PrintMakers dove studiamo il tipo di stampa. Ogni stampa è realizzata al torchio e curata a mano e anche se ci sono tirature a trenta esemplari, ogni opera è diversa perché l’inchiostratura è manuale e le sfumature dei colori determinano l’unicità delle carte”.
Sempre alla ricerca di inediti e rarità i galleristi di Soggettiva Gallery offrono arte per tutte le tasche, propongono anche il décor, come la progettazione delle carte da parati degli interni tratti dai pavimenti più iconici della storia del cinema o piccole sculture in 3 d e nei giorni della mostra, troneggia nello spazio la LynchChair , una poltroncina Art Déco, firmata Anni ’40.