“Un sospiro, un’esclamazione di stupore, una continua ed imprevedibile trasformazione. Dal prodotto alla superficie, fino alla creazione di piccole installazioni e allestimenti, in cui chi guarda non sia solo spettatore, ma possa interagire diventando parte dell’esperienza. Si delinea un ambiente nuovo, quello dello stupore”. Gala Rotelli e Orsola Fontana sono le ideatrici di “Ooh Design”, un progetto che verrà presentato alla fiera dedicata al design editoriale e d’autore, EDIT Napoli, visitabile, dal sedici al diciotto ottobre, al Complesso di San Domenico Maggiore.
Settanta espositori tra designer, aziende e artigiani internazionali sono stati selezionati per presentare i loro progetti, volti a consolidare il legame con la produzione artigianale e il design di qualità. Abbiamo incontrato Gala Rotelli, giovane designer e orafa italiana e le abbiamo chiesto come nasce la sua partecipazione a Edit: “E’ la prima volta che partecipo. Ero interessata ad una manifestazione particolarmente attenta alle piccole produzioni di altissima qualità artigianale, come faccio io, e volevo confrontarmi sempre più con lo spazio e non solo con il corpo come avviene con i gioielli e quindi ho pensato perché no?". Nato con una forte connotazione curatoriale e allo stesso tempo commerciale dall’idea di Domitilla Dardi, curatrice e storica del design ed Emilia Petruccelli, buyer e imprenditrice, EDIT Napoli raccoglie sotto la stessa etichetta una selezione di creativi che nel loro processo artistico si avvalgono di modalità produttive di alta qualità e che fondono idee contemporanee ai saperi antichi del fare. Naturalmente ognuno di loro ha la propria idea di creatività: “Per me la creatività non ha una definizione precisa, - afferma Gala: io voglio trasmettere un messaggio di poesia, di accettazione della bellezza anche e soprattutto mettendo in luce le proprie fragilità, voglio che guardando i miei oggetti ciascuno possa sfiorare la dimensione alata del sogno e lo faccio tramite materiali e produzioni differenti”. Ispirata dal lavoro di Sottsass, Enzo Mari e Bruno Munari, per EDIT Gala ha deciso di progettare, in collaborazione con Orsola Fontana, uno spazio metafisico con riferimenti lontani all’artista Giorgio De Chirico: “E’ un’idea nata durante questa quarantena in cui le architetture sono diventate protagoniste di video e memorie, e noi tutti eravamo invece appiattiti davanti allo schermo.
Immobili. In De Chirico l’arte veniva vista come attesa, nelle mie opere penso sia lo stupore ad avere una dimensione metafisica”. Uno stupore sognante e privo di giudizio, capace di vedere la realtà con meraviglia e non come puntiglio, accomuna tutti i progetti e gli oggetti creati dalla designer, noti come “Poetic design” per esaltare sempre il valore della bellezza, nonostante la fragilità e l’imperfezione. Disegno quindi come bellezza ideale o, come asseriva De Chirico, arte divina, base di ogni costruzione plastica, scheletro di ogni opera buona, legge eterna che ogni artefice deve seguire. Disegno come disciplina, tecnica, esercizio.
Dalle recenti creazioni delle trenta istallazioni di vetro, ispirate alle fragranze di Acqua di Parma e pensate come gioielli da proteggere e natura da preservare, alla realizzazione del centrotavola in vetro di Murano, realizzato in collaborazione con la fornace Massimiliano Schiavon art team per il ristorante stellato Viviana Varese, tutte le opere di Gala sono pensate per mantenere luce e la brillantezza: “Penso che ognuno di noi abbia una luce nascosta e per sentirsi sempre al meglio è importante seguire questa luce; io spero che ogni gioiello, lampada, oggetto che disegno e produco possa illuminare voi e il vostro spazio”. Follow the little light.