Ospitato nei parchi archeologici calabresi di Scolacium a Roccelletta di Borgia (Catanzaro) sul medio Ionio e Locri, sta per ritornare il magico appuntamento con Armonie d’Arte Festival che in questa sua diciannovesima edizione, darà vita dal prossimo 20 luglio fino a settembre inoltrato a ben oltre cinquanta performance fra musica, teatro e danza. Coniugare storia e spettacolo in siti culturali così ricchi di storia e bellezza, rappresenta la cifra caratteristica di un Festival che dal Mediterraneo guarda il resto del mondo, forte di un curriculum che ben poche manifestazioni potrebbero vantare. Nel suo libro d'oro si possono trovare le firme prestigiose di Riccardo Muti, Zubin Mehta, Pat Metheny, Wayne Shorter, Chick Corea, Nicola Piovani, Wynton Marsalis, Caetano Veloso, Svetlana Zacharova, David Garrett, tra i tanti altri che hanno manifestato un consenso unanime su location e organizzazione.
Forse non ci sono superlativi adatti per condensare la forza evocativa del Parco archeologico di Scolacium, immerso in un uliveto secolare che racconta la storia di Skylletion, città della Magna Grecia e poi prospera colonia romana, infine, insediamento normanno con una grandiosa chiesa abbaziale: un luogo di straordinaria suggestione paesaggistica e importante valore monumentale, sito d’eccellenza dell’intera area meridionale, situato in un vasto uliveto su una lieve collina che digrada al mare ad appena duecento metri in linea d’aria, e a soli venti minuti da Lamezia Terme, il principale snodo aeroportuale e ferroviario della Calabria. Il Festival, che con il nome stesso esprime il suo concept multidisciplinare, ha in Chiara Giordano il suo infaticabile deus ex machina. Anche quest'anno si snoda attraverso una programmazione che coniuga il profilo internazionale e l’attenzione al territorio, alla ricerca e l’innovazione, il linguaggio classico e quello contemporaneo, conciliando diversità e contrasti, peraltro tipici dell’identità meridionale.
Il suo ricco cartellone annovera esclusive nazionali, produzioni originali, e una grande attenzione al femminile nelle sue cinque sezioni principali: I Solisti, Gli Anniversari, Non solo Spettacolo, La nostra Bellezza, E-Venti. Molte anche le attività collaterali quali mostre, stage e workshop, residenze artistiche, azioni di educational, degustazioni, campagne per l’ambiente e per l’engagement culturale.
L'onore del gran debutto (sabato 20 luglio, presso il Parco Archeologico di Locri), tocca a Dee Dee Bridgewater, senza ombra di dubbio la più autorevole fra le vocalist contemporanee e non solo per il triplo Grammy Award portato a casa, che potrebbe permettersi persino di essere considerata una Diva cui sarebbe facile perdonare qualsiasi capriccio, se non fosse anche un personaggio caratterizzato da una grande umanità e semplicità. L'artista americana, molto nota anche alla platea italiana, presenterà un repertorio affascinante, tratto dal progetto J’ai Deux Amours che va da Josephine Baker fino a Edith Piaf, Léo Ferré e Charles Trenet, ovvero la canzone francese che l’artista rievoca senza perdere la sua particolarissima impronta di grande stella del Jazz, che ama rinnovare con uno stile che fa categoria a sé, grazie a un piglio interpretativo rende unica ogni sua interpretazione. Saranno insieme a lei sul palco Ira Coleman al basso, Patrick Manouguian alla chitarra, Marc Berthoumieux alla fisarmonica e Minino Garay alle percussioni.
Il 26 luglio, nella cornice mozzafiato di Scolacium, arriva Dulce Pontes, ovvero la voce del fado che lei stessa definisce commozione, tuffo interiore, suono che scuote le viscere: profondo e forte. Da Amalia Rodriguez a Ennio Morricone, la blasonata cantautrice portoghese, sarà protagonista di una serata ricca di echi di terre appassionate e di melodie indimenticabili, che scaldano il cuore come le immagini di un bellissimo film che riannoda il filo della memoria. Uno stile di particolare charme, che fonde le sonorità piene di saudade del fado con quelle più moderne del pop e del folk.
Il 2 agosto è la volta di Shine, in un nuovo spettacolo dedicato alla Luna (nei cinquant’anni dall’allunaggio del mitico Apollo 11) e ai Pink Floyd firmato da Misha van Hoeche. Uno dei grandi maestri della scena internazionale: sua la regia e le coreografie, con la musica dal vivo eseguita dai Pink Floyd Legend e sul palco i Solisti e il Corpo di ballo della Compagnia Daniele Cipriani: un’opera totale e di matrice rock, visionaria e ipnotica come il celeberrimo gruppo britannico.
Sempre ad agosto il festival produce in prima assoluta, con nuovi e sperimentali allestimenti specifici, I Pagliacci (9) e la Tosca (23), due opere liriche sempre molto amate e con un cast che vede voci tra le più apprezzate nel contesto internazionale proprio per i vari ruoli del caso, con Orchestra in residenza diretta da Leonardo Quadrini: la serata in cui verrà riproposta I Pagliacci coincide anche con il giorno dei cent’anni della morte di Leoncavallo: i protagonisti saranno Piero Giuliacci, Alberto Mastromarino, Rossana Potenza nelle parti principali mentre per Tosca, lo spot principale sarà per Dimitra Theodossiu e Francesco Anile, nelle vesti dei due celebri amanti sfortunati con la regia di Marco Gandini.
Ulteriore merito della Giordano è stato quello di avere aggregato forze e risorse per una settimana che intenderà omaggiare Pina Bausch, la coreografa e danzatrice che rivoluzionò, a partire dagli anni Settanta, la danza contemporanea, fondendola con il gesto teatrale e l'uso della parola con la nascita del "teatro-danza" (tanztheater), nel decimo anniversario dalla sua morte. Dal 9 al 15 settembre a Catanzaro, questa icona dell'arte contemporanea sarà protagonista di mostre, workshop, proiezioni, incontri e performance. In particolare, il 13, 14 e 15 settembre si rappresenterà in prima esecuzione italiana Since She, l’ultimo lavoro del coreografo Dimitris Papaioannou, creato per il TanzTheater Wuppertal Pina Bausch: un grande ritorno dopo molti anni nel nostro paese, e in esclusiva assoluta per il Festival. Sarà un vero e proprio spartiacque e non solo artistico, anche se una produzione così siderale si è ammirata raramente in Italia per gusto e profondità: innovazioni, citazioni e omaggi si fonderanno in una forma che sa nutrirsi dell’imponente eredità della coreografa, senza tuttavia restarne intrappolati. C’è una memoria tridimensionale che viene messa in gioco, il meccanismo dell’empatia e quello della citazione, combinati insieme, andranno a innescare un contagio quasi passionale tra passato e presente, nell'immarcabile estro del greco Papaioannou, onirico e terreno allo stesso momento. "Si tratta di un Festival dalla cifra originale e vocazione internazionale - ribadisce la Giordano - che avverte tutta la responsabilità di un ruolo attivamente culturale che guarda all’Arte anche come strumento strategico di dialogo, confronto e sviluppo sociale, oltre che motivo etico del racconto positivo e pulsante di bellezza, che il Festival ama fare di questa terra di Calabria, nel cuore del Mediterraneo." Tra le novità del cartellone di quest’anno anche un progetto speciale dedicato a valorizzare, per la prima volta con attività mirata e strutturata, il fantastico Parco Museo all’aperto MuSaBa (Mammola, Reggio Calabria) nei cinquant’anni dalla creazione e i novant’anni del suo creatore Nik Spatari, artista poliedrico che ha collaborato con i grandi del Novecento come Picasso, Le Corbusier, Cocteau, Ernst.
Il 27 luglio gli spazi dell’antico Complesso Monastico di Santa Barbara, ospiteranno Il colore parlante, performance ideata e diretta da Hiske Maas e Chiara Giordano. In questo luogo di narrazioni visive e creatività fantastiche, si darà vita a una serie di installazioni viventi in cui teatro-danza, poesia e musica dal vivo, con artisti noti e meno noti, saranno la voce unica di questo indimenticabile museo nel cuore della Calabria, dove sono passati grandi artisti che hanno creato le loro opere, tra cui Il sogno di Giacobbe, uno straordinario dipinto tridimensionale conosciuto come la “Cappella Sistina calabrese”.
Infine, un tema studiato per essere in grado di coinvolgere tutti: Sitos & Food - Anima Mundi. La parola greca Sitos - lingua internazionale antica - e quella inglese Food - lingua internazionale contemporanea – per creare un ponte ideale tra il passato e il nostro tempo che guarda al futuro, nel segno di una comunanza posta nel familiare quanto filosofico latino di ‘anima mundi’. E così il ‘cibo’ diventa una sorta di contrappunto del cartellone, un riferimento puntuale che, attraverso testi, degustazioni a tema, incontri, ricettari d’epoca, accompagnerà le performance di Musica, Danza, e Teatro.
Il festival è realizzato dalla Fondazione Armonie d’Arte con il supporto di istituzioni pubbliche e private (dai Comuni del territorio, alla Regione Calabria, Mibac - Polo Regionale della Calabria, Mibac - Direzione generale spettacolo dal vivo, Italia Festival, Accademia di Belle Arti di Catanzaro, Bcc Centro Calabria, Camera di Commercio Catanzaro, ecc). "Arte, Storia, Spettacolo, creatività contemporanea, luoghi d’incanto, la Calabria, un tema: ecco Armonie d’Arte Festival - conclude la Giordano - vi aspetto come sempre numerosi e curiosi di approfondire il vostro viaggio nella bellezza di questi luoghi senza tempo."
SINCE SHE (2018) / a new work by DIMITRIS PAPAIOANNOU / trailer from Dimitris Papaioannou on Vimeo.