La storia
Il mese scorso vi ho parlato della mia mamma e della sua ricetta dei gnocchi di patate: devo precisare che la mia mamma non si reputa una gran cuoca, o meglio, va tutto bene se deve preparare per se stessa, ma quando deve far da mangiare per altri va in agitazione e, dice lei, fa solo disastri.
In realtà le cose non stanno proprio così, ci sono alcune preparazioni che sa fare benissimo tipo: gli gnocchi (di cui ho parlato il mese scorso e che non sono ancora riuscita a imparare a fare), i peperoni strinati, i carciofi, il sugo di pomodoro fresco, le bistecche, il patè di fegatini e, appunto, lo strudel di mele. In realtà non si tratta del vero strudel, ma dello "strudel di mammà" ecco quello fatto da me in campeggio (questo ho imparato a farlo... eccome se ho imparato!):
La ricetta
Gli ingredienti:
- una pasta sfoglia pronta, io preferisco usare quella che si trova in rotoli nel banco frigo, rotonda ma anche rettangolare va benissimo, evito quella surgelata perché più difficile da stendere e sempre un po' umidiccia;
- una o due mele golden;
- uvetta sultanina precedentemente ammollata qualche ora in cognac o rhum;
- una manciata abbondante di pinoli;
- qualche cucchiaio di miele;
- qualche cucchiaio di marmellata di albicocca;
- una decina di amaretti;
- un tuorlo d'uovo e zucchero di canna per la finitura;
Dopo aver steso la pasta e tirata un pochino col mattarello, faccio colare a filo qualche cucchiaino di miele e stendo sopra qualche cucchiaiata di marmellata (attenti a lasciare sempre tutto il bordo della pasta libero); taglio le mele a pezzettini e li sistemo sulla pasta spalmata di marmellata, aggiungo l'uvetta e i pinoli. Infine gli amaretti sbriciolati, che hanno la funzione di assorbire il liquido lasciato dalla mela; gli amaretti possono essere anche sostituiti con altri biscotti o con pane grattugiato, ma secondo me quello dell'amaretto è il sapore che si sposa meglio con tutto il resto...
A questo punto inizio a ripiegare la pasta e a formare un rotolo chiudendo verso l'interno i bordi laterali, in modo da non far fuggire via il ripieno durante la cottura; nel forno di casa ci sta bello lungo e disteso... in campeggio lo devo "adattare" un po' alla miniteglia.. Lo rifinisco spennellandolo con un tuorlo d'uovo appena battuto e con dello zucchero (meglio di canna) che in forno forma una crosticina caramellata; con un coltello affilato pratico qualche taglio in superficie in modo che non "scoppi" cuocendo, inforno a circa 160° per circa 30 minuti... e lo curo finché non è ben dorato.
Solitamente non riesce ad arrivare intero dal forno al tavolo perché viene sbranato ancora caldo!!!