RvB Arts è lieta di presentare Stolen Selfies, la mostra personale dell'artista spagnola Evita Andújar, e Butterfly, la mostra personale della scultrice siciliana Dalila Belato, in un ipotetico arco che unisce due sponde del Mediterraneo, ricche di suggestioni e modalità espressive volte al recupero del genere figurativo.
Stolen Selfies è dedicata agli ultimi quadri di Evita Andújar che intende continuare a riflettere su come la rete pervade la nostra vita personale e su come la comunicazione sovrasta l'identità, con il suo flusso continuo e incessante di dati e la sua dinamica anarchica. Andújar ora si appropria di alcune immagini - postate su Instagram - vuote di contenuto, le porta alla sua dimensione 'liquida' e le carica con il proprio vissuto personale. Il suo intento è quello di mettere in discussione l'importanza dell'apparire e non dell'essere. L'immediatezza della tecnica e la ruvidità della tela di juta le permettono di creare opere in cui le figure si formano attraverso audaci passaggi di colore. In tal modo l'artista porta in superficie una realtà all'apparenza sfavillante e multicolore, dove tutto è giocato sul piano dell'instabilità. L'immagine che ne risulta appare doppia e traslata, come in continua ridefinizione. La ritualità ed intimità dei momenti rappresentati vengono registrati con una gestualità decisa e frenetica, lucida e tagliente.
Andújar nasce ad Écija in Spagna nel 1974, si laurea presso la Facoltà di Belle Arti di Siviglia nel 1997 e nel 2000 vince la prestigiosa borsa di studio dell'Accademia di Spagna a Roma. È vincitrice di premi noti come il Premio Adrenalina, il Premio G. Casciaro, il Premio Fragmenta Curae, il Premio Il Volo di Pegaso e il Premio Speciale in Arteam Cup, mentre era finalista nel 2016 nel Premio Arte Laguna. Le sue opere sono collocate in collezioni permanenti come la Fondazione Roma, la Fondazione Luciano Benetton, il Museo SAC di Ortigia, il Museo Diocesano e il BoCs Art Museum di Cosenza e il museo dell'arte contemporanea di Latina MADXI.
Butterfly presenta le nuove sculture di Dalila Belato. La scultrice siciliana si dedica allo studio dell'anatomia umana, realizzando opere raffiguranti parti del corpo – come visi, piedi e mani – reinventando un linguaggio universale in modo personale, innovativo e ironico. Per certi aspetti, le sue opere si assestano nel filone del realismo, nel senso che, pur nella brillantezza e candore del materiale, si spingono a riprodurre anche le più minute particolarità della pelle, arrivando nei volti a catturare, come un'istantanea, espressioni di grande vitalità. Allo stesso tempo, sovrappone all’umano il mondo degli insetti, in particolare le farfalle…Ocra, terra bruciata, turchesi, a dozzine ricoprono il capo di una donna, colta in un sorriso appena abbozzato; la loro presenza soave e delicata allude tanto al processo stesso di trasformazione, sia fisica che, per traslato, spirituale, quanto ad un mondo altro. Le sue opere coniugano e avvicinano questi due universi, sottolineando in particolare la complessità e perfezione formale di quello animale, caratterizzato da colori brillanti e accesi.
Belato è nata a Palermo nel 1982, consegue il diploma presso l'Istituto d'Arte e successivamente dedica i suoi studi al restauro lapideo, continuando però a mantenere vivo l'interesse per la scultura e il modellato. Le sue sculture sono realizzate attraverso tecniche miste e materiali ibridi, con l'uso di patine finali che, a seconda dei casi, le rendono simili al bronzo, al marmo e al ferro. Nel 2015, Belato vince il Premio sezione scultura di Expo ArteItaliana curata da Vittorio Sgarbi a Varedo (MI). Vive e lavora a Palermo.
Creata da Michele von Büren, RvB Arts promuove l'Accessible Art. Scova talenti emergenti e organizza mostre ed eventi con lo scopo di far conoscere l'arte contemporanea in maniera divertente ed informale, rendendola anche 'abbordabile' da un punto di vista economico.