La Galleria Officine dell’Immagine è lieta di annunciare Vita, mostra personale di Tamara Ferioli a cura di Fabio Carnaghi.
La mostra presenta la recente ricerca dell’artista che sperimenta nuovi approcci alla sua peculiare pratica di disegno.
Il titolo Vita deriva dall’omofonia e dall’omografia del verbo islandese, che significa sapere, e il termine italiano: la natura con le sue architetture spontanee e i suoi paesaggi generativi si esprime in un incontro di elementi che attraversano tutte le opere in mostra. Mediante un percorso contenutistico e formale, Ferioli esplora come una terra incognita una natura sapiens, totalizzante ed estrema, che propaga il tempo ciclico dell’esistenza in un flusso cosmico e magmatico.
Mimetismo, conservazione, proliferazione, sopravvivenza e rigenerazione sono temi di cui il disegno traccia legami eterei, annullando ogni gerarchia tassonomica. Animale e vegetale trasmutano in composizioni alchemiche contribuendo a svelare un dinamismo tellurico, fertile di un arcano soffio vitale.
In mostra, un nuovo corpus di opere, che si avvalgono del disegno con l’utilizzo di matite, capelli e carta applicata, scopre, quasi in una pratica di automatismo, una dimensionalità ulteriore, effimera ma vibratile. Il tratto si associa alla sovrapposizione di livelli che creano varchi percettivi nel richiamare una nuova prospettiva metafisica. Ferioli, ispirandosi al disegno scientifico di natura, sembra descrivere un itinerario di migrazione da un atlante ad un’evocazione panica nel rispondere ad un impellente richiamo onirico. Il bianco accoglie colonne basaltiche, germinazioni vegetali, fiori, pesci e crostacei nella reminiscenza costante di iconografie islandesi, atlantiche e vulcaniche. La mostra si conclude con un’installazione ambientale composta da sculture realizzate con ossa di pesce atlantico. Ferioli interviene sul materiale di origine animale, scarto di lavorazione della pesca, conferendogli forma vegetale. I fiori, che si generano quasi spontaneamente, rispettano nel processo scultoreo la struttura ad incastro esatto che la materia organica offre, sfruttando cavità e protrusioni anatomiche. L’esito delle sculture ribadisce la profonda e metafisica sapienza innata nella natura, che l’artista indaga con un lavoro paziente e meticoloso. Ogni fiore è dunque un fossile che cristallizza in forme plastiche le geometrie seriali e i principi matematici sottesi ai sistemi biologici.
Tamara Ferioli è nata nel 1982 a Legnano (Milano). Vive e lavora a Milano. Dopo aver studiato all'Ecole des Beaux Arts de Lyon, si diploma presso il dipartimento di Pittura dell'Accademia di Belle Arti di Brera a Milano. Ha esposto le sue opere in vari musei e gallerie private in Italia e in Europa, tra cui Padiglione Italia (EXPO Milano 2015); Palazzo Barbarigo Minotto, Venezia (56° Biennale di Venezia); Fabbrica del Vapore, Milano; Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci, Prato; MAMbo, Bologna; State Institute for Culture, Sofia; Acquario Civico, Milano; CCCB - Centre de Cultura Contemporánia, Barcelona; Casa Testori, Novate Milanese; Palazzo Reale, Milano; Reggia di Venaria Reale; Triennale di Milano. Nel 2009 è finalista del X Premio Cairo e del Premio Terna. Nel 2015 è in residenza presso La Napoule Art Foundation e nel 2013 presso SIM - Samband Islenskra Myndlistarmanna, Reykjavik, Islanda.