Studiolo è lieto di presentare il group show degli artisti Ilija Wyller, Niels Trannois e Alina Vergnano a cura di Maria Chiara V alacchi.
Modulata sulle multiformi declinazioni della pittura, la mostra parte dal puro disegno per espandersi verso vie più trasversali come il collage, il monotipo tipografico e l’intervento su marmo. L’atto pittorico, sempre lucidamente svincolato da qualsiasi pressione formale, diventa per i tre artisti la trasposizione bidimensionale del proprio universo esperienziale e contenitore caleidoscopico di instancabili associazioni mentali; un flusso di forme e concetti soggettivi e oggettivi.
Il rigore esecutivo di Ilija Wyller, improntato spesso sulla sperimentazione cromatica, si trasforma nella ricerca informale del paesaggio; uno scenario letterario - più che geografico - che non suggerisce luoghi ma piuttosto ambienti immaginari e onirici, condensazioni acquatiche e atmosferiche. Per Studiolo realizza due grandi tele dal carattere differente ma accomunati da un profuso lavoro sui fondi, dove il gesto ha la funzione di dare al colore un valore altro e suggerire associazioni mentali che uniscono cosmologia, antropologia sociale e caos; un‘astrazione intellettuale arricchita anche dalla scelta di titoli in forma di poesia. L’azione passa dalla tela alla natura stessa per mezzo di una piccola scultura in marmo rosa norvegese. Definita da scalpellate ritmiche e conclusa sulla superficie con una sovrapposizione di strati di pastello in cera, Wyller conferisce all’inerte una nuova natura anamorfica e animale.
Anche per Niels Trannois l’opera agisce come una macchina del tempo atta a colmare l’amnesia storica di alcuni eventi cari all’artista. Ogni sovrapposizione grafica, mai casuale, è parte di una trama di ricordi che lascia affiorare grazie ad un complesso layout compositivo. In mostra opere recenti come " Dolores del Río (From Liberty to Brainfeeder)" che non tradiscono la sua attuale ricerca poetica; in questa opera-arazzo la sovrapposizione di tre strati, un dipinto su seta bianca, un tessuto liberty e una stampa xerox raffigurante un campo da tennis, racconta della vita di Dolores del Río famosa attrice messicana del cinema muto degli anni '20 e '30 che Trannois vuole restituire alla memoria collettiva. La sua pratica emerge anche in ”B. (Hands in a Chinese cookie jar)” una grande tela montata su uno scatolare ligneo in cui convivono interventi a olio, stampa monotipica e collage.
Ciò che riconduce Alina Vergnano alla pittura è il suo stato preparatorio. Quelle che sembrano sinopie, sono in verità grandi collages di carte che, giustapposte, definiscono una texture sfaccettata sul quale si poggiano segni in grafite che descrivono corpi, mani, braccia, gambe, senza mai rivelare fisionomie; intersezioni livide, giocate sulla naturale bicromia dei materiali utilizzati e arricchite solo dalla palpabilità della carta e dalle tracce di ripensamenti. Da Studiolo sceglie di confrontarsi con Wyller e Trannois con l’opera “Within” una composizione sospesa composta da tre disegni di differenti dimensioni e montata su una serie di esili bacchette che, sfruttando la sovrapposizione aerea dei fogli, enfatizza la mescolanza fisica e un’ideologica frammentazione del soggetto.