Ruth Ann Fredenthal (Detroit), Winston Roeth (Chicago, 1945) Phil Sims (Richmond, 1940)tre dei più importanti e affascinanti esponenti dell’arte colorista americana sono i protagonisti della prossima mostra della Osart Gallery di Milano dal titolo Color as Attitude.
La collettiva, a cura di Alberto Zanchetta, in programma dal 28 settembre al 15 novembre 2017, attraverso una accurata selezione di nove opere - sia storiche che recenti - si propone di valorizzare il percorso pittorico di ciascun artista.
Il colore è certamente il fil rouge che lega i tre artisti che solo a prima vista sembrano dipingere quadri monocromatici. Si tratta di opere caratterizzate da un’espressione contemporanea radicale, che li separa dalla produzione minimalista e monocromatica e dall’intellettualismo freddo dei concettuali. Ciò che più gli interessa è la tecnica e l’impressione che suscitano sullo spettatore. La superficie dipinta sembra sparire e aprire la visione di uno spazio indefinito grazie alle numerose velature.
Nelle opere di Ruth Ann Fredenthal, ad esempio vengono utilizzati tre o quattro colori distribuiti in diverse parti del supporto pittorico. La superficie è animata da lievi variazioni di colore e linee ondulate, quasi impercettibili a occhio nudo.
La sua ricerca delle micro-tonalità di colore puro, e la loro sottile quanto complicata relazione, da sempre rappresentano un tema centrale della sua produzione. La tecnica che utilizza è molto scientifica: comincia dalla scelta del formato, il quadrato e da quella del lino, un lino di provenienza belga solitamente usato dai restauratori per foderare le opere antiche, fino ad arrivare alla stesura del colore.
Il risultato finale è strabiliante. La superficie dipinta, data dai molteplici strati di colore sembra sparire e aprire la visione ad uno spazio indefinito come afferma Giuseppe Panza in Ricordi di un collezionista, uno dei primi estimatori della pittura di Ruth Ann Fredenthal.
Così la tecnica pittorica di Phil Sims prevede la stesura di vari strati di pittura, solitamente tra i quaranta e i sessanta, fino a coprire l'intera superficie della tela con pennellate orizzontali e verticali. Una qualità della tecnica di stesura di Phil Sims è che, strato dopo strato, il colore assume e sprigiona una luminosità unica. Grazie all'innata sensibilità e alla sua tecnica accurata, il risultato finale è strabiliante: il colore finale si crea dal sommarsi delle varie pennellate, filtrando fino alla superficie.
Winston Roeth dipinge pannelli monocromatici o bi-colore spesso combinati a formare un’unica installazione. Lavorando con il pigmento grezzo e con la tempera, crea dense superfici opache, talvolta dipingendo il contorno con un colore contrastante.
Roeth gioca con diverse combinazioni di linee per esplorare i loro effetti sulla percezione umana. La fenomenologia del colore, della luce e dello spazio rappresenta un tema centrale della pratica pittorica di Roeth.
Dopo anni di esplorazione sulla luce e sul colore, arriva a sviluppare una tecnica precisa. Usando un pennello stende il pigmento puro, strato dopo strato, mischiandolo ad acqua e ad un'emulsione di poliuretano, finché l'intera superficie della tela non è stata ricoperta. Tutti i suoi sforzi sono incentrati nel tentativo di trovare la giusta saturazione del colore, in modo tale che dai pigmenti scaturisca luce pura.