Toccare l’arte si può, anzi si deve. È questo il senso della mostra “Contatto. Sentire la pittura con le mani”. Quattro capolavori pittorici sono presentati in forma di rilievi, per consentire al pubblico di scoprire un’opera bidimensionale attraverso l’esperienza tattile e non visiva. Non si tratta però di una mostra esclusivamente per non vedenti: tutti sono invitati a vivere l’esperienza tattile come un processo di graduale avvicinamento alla comprensione del manufatto, delle forme che lo compongono e del racconto che in esso si cela.
È certamente un’esperienza che richiede un tempo molto diverso dal ‘colpo d’occhio’ con cui siamo abituati a catalogare mentalmente le immagini. Non ci sono colori, ma superfici più o meno morbide, angoli vivi e distanze non sempre facili da misurare.
Tuttavia, quella tattile è anche l’esperienza più incisiva e profonda che si possa fare dell’arte, perché coinvolge direttamente il vissuto individuale e il bagaglio emozionale di ognuno di noi.
La mostra, già ospitata nel 2016 nel palazzo Rospigliosi di Zagarolo, ispirata al testo Microcosmo della pittura (1657) dell’erudito Francesco Scannelli, come un percorso di approfondimento storico-critico dell’opera dello studioso in chiave di accessibilità, è stata ideata e promossa dal prof Carmelo Occhipinti del Dipartimento di studi Letterari, Filosofici e di Storia dell’Arte dell’Università di Roma “Tor Vergata”, assieme a Federica Bertini e ad Alessandro Marianantoni.
Le quattro opere pittoriche, tradotte in tavolette tattili, approdano ora al Museo di Roma con l’intento di allargare l’offerta qualitativa del museo in senso inclusivo ed in continuità con i programmi dedicati all’accessibilità, quali ad esempio “Musei da toccare” e “Art for the blind” da tempo avviati in tutti i musei comunali.